Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 07/03/2025, a pag. 1/IV, con il titolo "O con l’Europa o con Putin", l'editoriale del direttore Claudio Cerasa.
Stiamo entrando in una nuova èra, ha detto mercoledì sera Emmanuel Macron in un formidabile discorso rivolto alla sua Francia e alla nostra Europa. Ed entrare in una nuova èra, per chi vuole prendere sul serio la rivoluzione e la minaccia trumpiana, vuol dire rendersi conto che la nostra generazione non godrà più dei dividendi della pace, dividendi di cui abbiamo abbondantemente beneficiato in passato, e che tutto quello che abbiamo fatto negli ultimi tre anni, per difendere il popolo ucraino, dovrà essere fatto in forme diverse, e ancora più mature, perché la difesa dell’Ucraina, nei prossimi anni, coinciderà sempre di più con la difesa dell’Europa, e perché a essere minacciata oggi non è solo la libertà di un paese sovrano ma è semplicemente la nostra sicurezza. Macron, in formato De Gaulle, è lo specchio perfetto di tutto quello che è l’Europa dinanzi al bullismo trumpiano e putiniano: un’Europa insieme fragile, come Macron, e insieme potente, come la Francia nucleare di Macron, e un’Europa che dall’alto della sua fragilità non può che cercare vie creative e non ordinarie per affrontare una fase semplicementestraordinaria. E nel suo discorso di mercoledì, il presidente francese ha cercato di aprire gli occhi a chi vuole negare la realtà e ha cercato di mettere a tema una questione che gli utili idioti del putinismo e servi sciocchi del trumpismo fanno di tutto per non vedere. La minaccia russa, ha detto Macron, è presente e colpisce i paesi europei, è unaminaccia che ci riguarda direttamente, perché la Russia ha già trasformato il conflitto ucraino in un conflitto globale, ha già mobilitato sul nostro continente soldati nordcoreani e attrezzature iraniane, ha violato le nostre frontiere per assassinare oppositori politici, ha manipolato le elezioni in paesi come la Romania e la Moldavia, ha organizzato attacchi informatici contro i nostri ospedali per bloccarne il funzionamento e ha cercato di manipolare le nostre opinioni con menzogne diffuse sui social media.
Gli utili idioti o se volete essere più raffinati potremmo dire i sonnambuli che fingono di non vedere le sfide della nuova stagione sono gli stessi che in queste ore si concentrano più sulla minaccia rappresentata dall’Europa che sceglie di riarmarsi che sulla minaccia rappresentata dalla Russia che cerca di minacciarci. E i sonnambuli che in queste ore dimostrano di non volersi svegliare di fronte alle trasformazioni che caratterizzano la fase storica in cui viviamo sono gli stessi che fanno leva su una menzogna che suona grosso modo così: riarmare l’Europa, fare di tutto per difenderla, tenere alte le nostre antenne, fare il necessario per tutelare la nostra sicurezza dalla minaccia della Russia non è utile. Anzi, è controproducente. Perché ogni mossa fatta dall’occidente per difendersi dalla Russia altro non è che una pericolosa escalation contro un paese, la Russia, che, lei sì, vuole semplicemente la pace. I sonnambuli del pacifismo, che purtroppo gravitano in tutto l’arco istituzionale e costituzionale italiano, e in questo senso Giorgia Meloni pur nelle sue ambiguità è ancora un argine contro i cavalli di Troia del putinismo, oltre alle parole di Macron avrebbero anche altre parole su cui riflettere. E quelle parole sono state offerte tre giorni fa proprio dalla presidenza del Consiglio dei ministri nella relazione annuale dedicata al tema della “politica dell’informazione per la sicurezza”. La Russia, dice l’intelligence italiana, è capace di porre in essere “campagne coordinate, multivettoriali e sinergiche in grado di sfruttare alcune caratteristiche strutturali e attaccare le debolezze sistemiche dei paesi occidentali”. Nel corso del 2024, si legge ancora nel rapporto, “la Russia ha rafforzato il proprio ruolo di attore della minaccia ibrida, avvalendosi dell’Intelligence, della stampa, di mezzi economici, cibernetici e diplomatici, nonché dell’uso di forze militari”. In particolare, “Mosca ha condotto attività ibride a danno dei paesi che sostengono le posizioni del governo ucraino, cercando di minare la coesione del fronte occidentale, gestendo a proprio vantaggio le forniture di beni di primaria importanza (soprattutto energia e materie prime), conducendo attività sempre più aggressive, nonchéinfluenzando il dibattito democratico dei Paesi destinatari della minaccia”. E in questo senso, “il Cremlino sta ampliando la portata e il ritmo delle proprie operazioniasimmetriche contro gli stati occidentali, compresi atti fisici di sabotaggio a siti militari o di aziende interessate al sostegno degli sforzi militari dell’Ucraina, affidandosi anche a persone che non hanno cittadinanza russa così da potere meglio argomentare la propria estraneità alle operazioni”. E quello che bisogna sempre avere in testa è che “le azioni di manipolazione informativa portano avanti obiettivi strategici di carattere generale: riaffermare l’egemonia di Mosca nell’area euroasiatica, minare la solidità di alleanze sovranazionali, quali la Nato e l’Unione europea, e contrastare l’ascendente che, in detti contesti, vantano gli Stati Uniti”. L’intelligence italiana, inoltre, che ricorda comunque come la guerra in Ucraina abbia “ridimensionato la proiezione internazionale russa, obbligando il Cremlino a offrire o subire concessioni in aree ritenute strategiche per la conduzione della propria politica estera”, come la perdita di influenza in Siria, nell’Artico, nel Caucaso meridionale, suggerisce di prestare attenzione alle attività di interferenza della Russia, e in particolare alla “strategia finalizzata alla manipolazione della percezione di sicurezza delle opinioni pubbliche europee, alla delegittimazione dei governi schierati al fianco dell’Ucraina, alle narrazioni volte a interferire sui processi decisionali e ad alimentare la polarizzazione dell’opinione pubblica dei paesi occidentali”. E se qualcuno in questa descrizione, mettendo insieme i puntini, vede comparire il volto di qualche personaggio della politica italiana, qualche capofila del partito dei sonnambuli, probabilmente non ha bisogno di un controllo oculistico. I sonnambuli sono di fronte a noi, ci vedono benissimo, e non cogliere le minacce generate dal combinato disposto formato dal putinismo e dal trumpismo è una scelta politica, e non una semplice e innocua miopia passeggera di fronte a un dato di fatto evidente: la nostra generazione non godrà più dei dividendi della pace, e per poterne continuare a godere deve scegliere da che parte stare. O con l’Europa o con Putin.
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