Europa ipocrita e fanfaronesca 05/03/2025
Commento di David Elber
Autore: David Elber

Europa ipocrita e fanfaronesca
Commento di David Elber

Ursula von der Leyen lancia un piano di riarmo da 800 miliardi di euro. L'Europa non ha mai fornito un aiuto concreto all'Ucraina, ora si sveglia tardi e si sveglia male, senza un piano 

Domenica a Londra, in occasione del vertice straordinario della UE più Gran Bretagna, è andata in scena una commedia per certi aspetti peggiore di quella che ha visto protagonisti Trump, Vance e Zelensky. Questo perché nei fatti l’Europa continua nel suo ipocrita sostegno all’Ucraina che consiste in tante belle parole, un bel po' di soldi e forniture militari scarsissime. Le guerre non si vincono con il sostegno a parole e con i soli soldi, ma si vincono con le armi e le munizioni che l’Europa non ha mai fornito all’Ucraina un po' per paura, un po' per incapacità di produzione bellico/industriale e un po' per puro business. Prima di entrare più nel dettaglio di questi punti, vediamo come si è comportata fino ad ora l’Europa.

I capi di Stato europei (ad eccezione di Orban), ad iniziare, da quelli più bellicisti a parole, sono rimasti scandalizzati, al pari di tanti “esperti”, di come il presidente americano Trump abbia scaricato Zelensky e l’Ucraina, affermando che non si era mai vista una cosa del genere, mai gli USA avevano abbandonato un alleato prima d’ora e questo è potuto succedere perché alla Casa Bianca c’è quell’incapace di Trump. Questa è una menzogna perché gli USA hanno sempre guardato ai propri interessi e fintantoché coincidevano con quelli dei propri alleati tutto andava bene ma se ritenevano un alleato sacrificabile lo hanno scaricato già in passato. Quello che si può certamente dire di Trump è che è una persona vendicativa, volgare, imprevedibile e umorale. Ma come tutti i precedenti presidenti fa gli interessi americani. Infatti, la storia è piena di esempi in tal senso. Il presidente Nixon non ebbe remore a “mollare” Taiwan in favore della Cina comunista o di “scaricare” il Vietnam del Sud. Il presidente Carter fece lo stesso con lo Scià di Persia. Obama con Mubarak (salvo rivedersi e permettere il colpo di Stato di al-Sissi) e Biden con l’Afghanistan, solo per citare i casi più noti. L’unica cosa diversa è rappresentata dal modo nel quale Zelensky è stato scaricato non la sostanza. Però l’Europa ha le sue belle responsabilità: sono 80 anni che delega la sua difesa agli “Yankee” e, ora, ha trovato un presidente che dell’Europa ha ben poca considerazione ma, è bene ribadire, che la colpa di questa situazione è dell’Europa stessa che ha sempre disatteso le proprie responsabilità di difesa.

Ora vediamo perché si può dire che l’Europa è governata da fanfaroni bugiardi. Sono passati ormai tre anni dall’invasione russa dell’Ucraina (senza considerare l’invasione della Crimea) e cosa ha fatto nella sostanza l’Europa per difendere l’Ucraina? Nulla di concreto, come vedremo, si è limitata a fare proclami, dare dei soldi (unica specialità della UE) e sanzioni economiche. Per molti capi di Stato europei la Russia è una minaccia non solo per l’Ucraina e per altri paesi dell’Est ma per l’Europa tutta. Bene, è un’ottima notizia averlo capito, ma nel concreto la UE cosa ha fatto per disinnescate questa minaccia mortale? Nulla. Per prima cosa ha fornito all’Ucraina armi e munizioni con il contagocce, per lo più dei fondi di magazzino. Se la Russia è un pericolo mortale per l’Europa, perché non invia in Ucraina le poche armi sofisticate che produce? Perché, invece, continua a rifornire con armi modernissime il Qatar, l’Arabia Saudita, l’Egitto, l’India e tantissimi altri paesi anziché dirottare queste armi all’Ucraina e ritardare le consegne agli altri che non sono in guerra? Basta leggersi i report sulle esportazioni di armi degli ultimi 3 anni di Gran Bretagna, Francia, Italia e Germania e si scopre che le armi tecnologicamente avanzate, per miliardi di euro, finiscono in mezzo mondo ma non in Ucraina. Perché? Perché non vogliono definitivamente rompere con la Russia.

Se la Russia è il pericolo mortale per l’Europa, perché la UE non cede all’Ucraina gli oltre 300 miliardi di euro di asset russi congelati nelle banche europee? Con questi soldi gli Ucraini possono pagare i debiti agli USA e comprare armi in Europa (se glieli vende), in Cina o altrove, forse, persino in America. Perché non lo fa come fecero gli europei alla fine della Prima guerra mondiale con la Germania quando chiesero le riparazioni di guerra? Perché non vogliono rompere definitivamente con la Russia.

Se la Russia è il pericolo mortale per l’Europa, perché hanno chiesto all’Ucraina (fino a dicembre 2024) di far transitare il gas russo dall’Ucraina senza interrompere le forniture che sono, semplicemente, calate progressivamente per non danneggiare le industrie europee fintanto che si potesse trovare gas altrove? In pratica per il primo anno e mezzo di guerra la Russia ha finanziato la sua invasione con i soldi europei per poi progressivamente destinare il gas in altri mercati. È evidente che l’Europa così solidale con l’Ucraina era più interessata a non andare in recessione più che difendere gli ucraini.

Se la Russia è il pericolo mortale per l’Europa, perché la UE le ha imposto molte sanzioni che alla fine dei fatti non fa rispettare? Questo è più che evidente dopo tre anni di guerra nei quali l’economia russa è andata in recessione ma non è in crisi come tutti si attendevano. Come è stato possibile? Semplice, tramite triangolazioni con altri paesi come Turchia, Armenia, Georgia e Kazakhistan (per citare i più importanti) che comprano i beni dall’Europa, anche quelli tecnologicamente avanzati, per rivenderli in Russia con la compiacenza europea. Come è possibile stabilirlo? Basta vedere le statistiche degli interscambi commerciali tra questi paesi, negli anni precedenti la guerra in Ucraina, e quelli dallo scoppio del conflitto per capire che gran parte dei beni che venivano venduti direttamente in Russia ora passano attraverso questi paesi. Per i russi c’è un aggravio di costi e di tempo di consegna e nulla più, mentre le industrie europee non vanno in recessione, del resto se andassero in recessione come potrebbe la UE dare gli aiuti agli ucraini?

Tanto altro si potrebbe dire sull’ipocrisia europea, ma una cosa è certa: i capi di governo europei che si sono incontrati a Londra, dovrebbero fare un monumento a Trump, perché gli possono addossare tutte le responsabilità del fallimento europeo per l’inevitabile sconfitta ucraina. Questo perché senza le armi e le munizioni americane gli ucraini saranno costretti a scendere a patti con il satrapo di Mosca e perdere una consistente fetta di territorio sovrano, benché in Europa si gridi ad una pace “giusta”, senza mai definire cosa sia una pace giusta. Questo in attesa di riprendere gli affari con la Russia “as usual”.

Un’ultima annotazione va fatta sui grandi proclami di riarmo sbandierati da von der Leyen. La questione del riarmo europeo non è solo una questione di soldi e tecnologia che all’Europa non mancano, ma è una questione culturale: si tratta di rovesciare un paradigma, una sorte di stigma, che l’Europa non è riuscita più ad affrontare dalla fine della Seconda guerra mondiale. La cultura delle élite al potere in Europa è talmente distante dal considerare la guerra come mezzo difensivo che alla fine non se ne farà nulla. Perché, dopo i grandi proclami, si accorgeranno che le bombe e i carri armati non sono né bio né green e perciò per nulla eco-sostenibili, quindi non compatibili con l’Europa e si tornerà a batter cassa dal vecchio Zio Sam.


David Elber