Perché i media occidentali tacciono? 03/03/2025
Commento di Angelo Pezzana
Autore: Angelo Pezzana

Riprendiamo dal BET Magazine, numero di marzo 2025, a pag. 12 il commento di  Angelo Pezzana dal titolo "Perché i media occidentali enfatizzano alcuni fatti e ne tacciono altri? Si sveglieranno mai da questa visione distorta?"


Angelo Pezzana

Momika, l'attivista anti-Islam ucciso in Svezia. Uno dei tanti episodi trascurati dai media che non vedono il pericolo islamico crescere in Europa. Così come per tante altre questioni che i media vogliono ignorare. Peggio della disinformazione c'è la non-informazione.

Peggio della disinformazione è la non-informazione. Silenzio è la parola adatta a molte testate italiane. Ci sono eventi che i media ignorano indipendentemente dalla posizione politica della testata. Un esempio particolarmente grave: gli ostaggi israeliani, non massacrati subito da Hamas, sono rimasti per quindici lunghi mesi in condizioni allucinanti, senza che la Croce Rossa Internazionale sia mai andata a visitarli una volta. In compenso si è presa il suo momento di gloria durante le liberazioni di alcuni, prendendo parte al vergognoso
show della finta vittoria di Hamas. La maggior parte delle testate non ha notato l’assenza della Croce Rossa, tranne Maurizio Molinari
al TG2 Post.

C’è un altro prigioniero di cui non si preoccupa né la Croce Rossa
né i maggiori quotidiani: lo scrittore algerino Bouallem Sansal. In
Algeria lo hanno arrestato con un pretesto che non regge, in realtà è in galera per aver scritto che l’islamismo è il totalitarismo più pericoloso al giorno d’oggi. In Italia non se ne scrive quasi mai, non fa notizia, tranne qualche sperduta pagina culturale.

Altra guerra, altri silenzi. Putin sta continuando a uccidere i suoi uomini come carne da macello, ora manda al massacro anche gli alleati nordcoreani. Le perdite del contingente della Corea del Nord sono talmente pesanti che è stato ritirato dalla prima linea. Morti di cui non si parla: da noi passa l’idea che solo gli ucraini subiscano
perdite e che siano destinati a essere sconfitti.

L’amico e sodale di Putin, il presidente turco Erdogan, dopo aver preso il controllo della Siria, attraverso i suoi alleati, adesso si accanisce contro i suoi veri nemici: i curdi, che hanno combattuto per tutti noi contro l’Isis, ma i quotidiani, salvo poche eccezioni, non ne parlano.

Non solo vicende lontane dalle nostre città. Riguardano anche
noi europei. In Svezia, Salwan Momika, un rifugiato iracheno, è stato assassinato. La sua colpa? Blasfemia, aveva bruciato due copie del Corano. Per questo era stato condannato a morte. In Svezia, non in Pakistan. Sui quotidiani italiani si ignora volutamente il pericolo della
radicalizzazione islamica in Europa.

Dietro l’uccisione di Momika c’è certamente la mano dell’Iran che
aveva emesso la fatwa sulla sua testa. L’Iran è il pericolo terrorista
numero uno. E lo ha detto anche un islamico stesso, il principe saudita Mohammed Bin Salman, che ha paragonato il
regime di Khamenei a quello di Hitler: stesso fanatismo, stesse mire
egemoniche sui paesi vicini. Ma in Italia l’Iran è ancora un tema tabù, un paese rispettato da tutti i grandi quotidiani.

Chi controlla il passato, controlla il presente, diceva lo scrittore George Orwell. Dietro la visione del mondo distorta, dove si tacciono certi eventi e se ne enfatizzano altri, c’è una visione della storia ben precisa.

Anche per questo recente Giorno della Memoria 2025, abbiamo visto
l’Anpi che esige il monopolio della narrativa sulla Shoah, per raccontare ai ragazzi la storia dell’Olocausto. E per continuare a celebrare gli ebrei uccisi dai nazifascisti, mentre demonizza
quelli vivi che combattono in una guerra per la sopravvivenza di
Israele. Il risveglio della Casa Bianca risveglierà anche le democrazie?

 

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