Trump fa gli interessi di Putin
Commento di Antonio Donno
Trump e Putin (foto di repertorio) accusano Zelensky di essere un dittatore. Senti chi parla, si dovrebbe chiedere a Putin, che dittatore lo è veramente. In caso di elezioni ucraine, Putin potrebbe manipolarle per far vincere un candidato filo-russo. Ma Trump a questo punto lo vorrebbe aiutare. Per la prima volta gli interessi di Usa e Russia convergono, per motivi bizzarri. Contro l'Ucraina e contro la sicurezza dell'Occidente, in generale. Sperando che Trump prima o poi se ne renda conto, teniamo duro.
Sia Trump che Putin accusano Zelensky di essere un dittatore, in quanto non ha indetto nuove elezioni alla naturale scadenza del suo mandato. È stupefacente che un cleptocrate come Putin accusi il presidente Zelensky in questo modo; d’altro canto, se la stessa critica non può essere rivolta a Trump, perché ricopre un incarico affidatogli democraticamente dall’elettorato americano, non si può negare che soprattutto la sua politica internazionale sia improntata ad un atteggiamento irrispettoso e in alcuni casi autoritario, soprattutto nei confronti dell’Europa. Del resto, se Zelensky dovesse indire nuove elezioni, Putin e Trump avrebbero mano libera nel giostrare a loro piacimento nell’elettorato ucraino, sostenendo candidati favorevoli ai programmi dell’uno e dell’altro.
Si prenda soprattutto il progetto di Putin. L’autocrate russo ha invaso, conquistato e di fatto annesso i territori orientali dello Stato ucraino, nonostante l’eroica difesa dell’esercito ucraino, che continua ancor oggi in alcune aree di quei territori, contro l’invasore russo. Il progetto di Putin è evidente: conquistare nel tempo l’intera Ucraina e annetterla alla Russia, come ai tempi dell’Unione Sovietica. Si completerebbe, così, la conquista del Paese dopo l’annessione della Crimea. Ciò potrebbe avvenire in modo non violento, ma con un processo elettorale manovrato accuratamente dalla Russia direttamente o per mezzo dei suoi sostenitori all’interno del Paese. Congiuntamente, si dovrebbe dire.
Un processo, dunque, apparentemente democratico, sebbene falso da molti punti di vista. Se ciò dovesse avvenire, il potere autocratico (anche cleptocratico) di Putin e soci avrebbe bisogno di un sostegno di grande rilievo, politico ed economico. Trump sarebbe l’alleato fondamentale. Del resto, gli avvenimenti recenti relativi alla questione ucraina hanno dimostrato che Putin e Trump hanno idee e progetti che per molti versi convergono sulla base di interessi delle due parti, interessi non confliggenti, anzi che procedono parallelamente. Tuttavia, se si entra attentamente nel merito delle linee-guida dei due programmi, esse rivelano che gli interessi della Russia di Putin sono ben più sostanziosi di quelli di Trump. È il caso di analizzarli.
Putin tende a espandere la sovranità russa nell’Europa Orientale. Ciò può avvenire soltanto rinunciando alla violenza e puntando alle modifiche politiche che possono verificarsi in seno ai Paesi della regione. Estonia, Lettonia e Lituania fanno parte della Nato; così la Polonia. La Moldavia non aderisce alla Nato. Ma il fatto di aderire alla Nato non pone i Paesi dell’Europa Orientale fuori degli obiettivi di Putin. Infatti, in seno ai quei Paesi non sono assenti forze che tendono ad accrescere l’avvicinamento alla Russia. Per questo motivo, gli esiti elettorali sono sempre delicati e soggetti all’influenza esterna ed interna dei sostenitori della Russia di Putin.
Putin, quindi, è impegnato a sviluppare progressivamente in quegli Stati settori politici che, pur essendo all’opposizione, lavorano per acquisire un elettorato sempre più incline a favorite l’influenza della Russia. Per questi motivi, nei Paesi dell’Europa Orientale e dei Balcani sussistono, secondo l’analisi di Putin, elementi di tradizione politica, che rendono instabile la loro adesione alla Nato. Tutto questo rende quella grande area politica di interesse strategico – ma anche economico – per la Russia e l’invasione russa dell’Ucraina svolge un ruolo cruciale per gli intenti di Putin.
Così, nella situazione attuale, con l’Ucraina tendenzialmente nelle mani di Putin, il sostegno politico internazionale per i progetti politici dell’autocrate russo viene da Trump. Trump, di fatto, ha posto l’Europa in una condizione ininfluente nei rapporti tra gli Stati Uniti e la Russia. L’Occidente, di conseguenza, è un fronte strategico pericolosamente diviso. Tutto ciò accade per la prima volta dopo la fine della seconda guerra mondiale. Una realtà di una gravità eccezionale per le democrazie dell’Occidente. Le responsabilità di Trump sono incalcolabili.
Antonio Donno