Il momento tanto temuto alla fine è arrivato 24/02/2025
Commento di Ben Cohen
Autore: Ben Cohen

Il momento tanto temuto alla fine è arrivato
Commento di Ben Cohen
(Traduzione di Yehudit Weisz)
https://www.jns.org/the-dreaded-moment-is-finally-here/

Le bare dei Bibas e di Oded Lifshitz. Il momento tanto temuto alla fine è arrivato. Israele è in lutto e sotto shock.

Il momento che tutti noi temevamo si è avverato il 20 febbraio, quando quattro bare drappeggiate con bandiere israeliane hanno viaggiato dalla Striscia di Gaza a Israele su un convoglio guidato dalle Forze di Difesa Israeliane. Due delle bare erano notevolmente più piccole, in una straziante conferma che Ariel e Kfir Bibas, i due bambini rapiti a Gaza con la madre, Shiri Bibas, durante il pogrom guidato da Hamas il 7 ottobre 2023, non sono sopravvissuti al loro calvario. Mentre scrivevo queste parole, ho ricevuto dal mio figlio più giovane, che studia in Israele, un video di due arcobaleni apparsi in alto nel cielo sopra il quartiere Florentin di Tel Aviv. Mentre trattenevo le lacrime, volevo credere che questo spettacolo, l'omaggio di Dio a queste due creature totalmente innocenti, fosse un segno di speranza per il resto di noi. Poi però mi sono ricordato che, per l’ennesima volta, gli ebrei sono sulla difensiva anche mentre piangiamo per questi bambini, i cui volti sorridenti sono diventati l’emblema della difficile situazione degli ostaggi israeliani e stranieri rapiti in quel giorno terribile. Perché è impossibile elaborare il lutto in pace senza ricordare la vista dei manifesti con le foto di Ariel e Kfir, così come di Shiri e del loro papà, Yarden Bibas, strappati con violenza dai muri e dai lampioni dai fiancheggiatori antisemiti di Hamas che hanno avvelenato le nostre vite. È impossibile elaborare il lutto in pace senza ricordare le crudeli frecciate sulla “militarizzazione” degli ostaggi lanciate da esperti insidiosi come Mehdi Hasan, l'antisemita islamista di origine britannica a cui, in modo scioccante e inspiegabile, è stata concessa la cittadinanza statunitense nel 2020. Soprattutto, è impossibile elaborare il lutto in pace, con ancora fresco nella nostra mente il ricordo della grottesca cerimonia organizzata da Hamas prima che le bare che trasportavano i quattro corpi partissero. Una vivace musica araba rimbombava dagli altoparlanti e dei bambini si mettevano in posa vicino ai mitra imbracciati dai terroristi di Hamas mentre i loro genitori sorridevano e ammiccavano alle telecamere. Molte ore dopo, è stato comunicato uno sviluppo ancora più scioccante. Ariel e Kfir non sono stati uccisi in un attacco aereo, come falsamente affermato da Hamas, ma sono stati brutalmente assassinati nel novembre 2023, così come il quarto ostaggio, l'84enne Oded Lifshitz, secondo le autopsie sui corpi effettuate in Israele. L'analisi forense ha anche rivelato che Hamas ha mentito sulla restituzione di Shiri poiché il corpo nella bara non era il suo. L'agonia persiste e continuiamo a gridare: “Dov'è Shiri Bibas?” Lo schermo gigante della cerimonia ha dileggiato Shiri e i suoi figli anche da morti, le loro immagini sono state svilite da una caricatura ignobile e rozza che ritraeva il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu come un vampiro, con le zanne grondanti sangue. Non fatevi ingannare dagli apologeti che vi diranno che questa rappresentazione di Netanyahu è semplicemente una critica tagliente alla guerra di Israele a Gaza, una guerra che è scoppiata solo a causa delle mostruose atrocità del 7 ottobre. È meglio comprenderla come simbolo della malattia che avvolge la società palestinese, che considera gli ebrei come subumani e che attinge liberamente da 2.000 anni d’iconografia antiebraica per dimostrare questo punto. La raffigurazione di Netanyahu come un vampiro non è un caso, così come non lo sono le immagini di lui vestito con un'uniforme nazista. I palestinesi e i loro ammiratori sono esperti nel selezionare immagini che riciclano le peggiori dicerie sugli ebrei: che hanno adottato con entusiasmo i metodi e l'ideologia dei loro peggiori persecutori e che il loro obiettivo collettivo è quello di succhiare la linfa vitale dei non ebrei senza pietà, fino al punto di sacrificare il loro stesso popolo se ciò dovesse rivelarsi necessario, con la famiglia Bibas esposta come Prova “A”.

L'associazione degli ebrei con il sangue risale almeno all'epoca romana, generando rivolte antiebraiche “Blood Libel” (Calunnia del sangue) da Norwich in Inghilterra (uno dei primi esempi) a Damasco in Siria (uno dei più recenti). È stata abbracciata sia dai teologi cristiani che da quelli islamici, così come dagli antisemiti più laici che hanno affermato il loro odio per gli ebrei nel linguaggio della scienza piuttosto che della religione. Nella letteratura e nelle riviste del XIX e XX secolo, la figura fittizia del vampiro è emersa con inequivocabili associazioni ebraiche. “È impossibile avere questo dibattito senza tirare in ballo la calunnia del sangue, l'affermazione infondata che gli ebrei abbiano assassinato bambini gentili per usare il loro sangue nei rituali”, ha scritto Isabella Reish in un recente saggio sul film del 1922 Nosferatu . “Pertanto, i vampiri europei di una volta sono intrinsecamente legati all'ebraismo.” A mio avviso, quel legame è vero tanto per Hamas oggi, quanto lo è per un salotto berlinese negli anni bui che inaugurava l'ascesa al potere di Adolf Hitler. Non possiamo vivere con questo odio, che si è diffuso dai palestinesi in un mondo più ampio, specialmente tra le comunità musulmane in Nord America, Europa e Australia, né dovremmo aspettarci di farlo. Per combatterlo efficacemente significa che dobbiamo essere onesti sulle fonti del problema.

La fonte principale sono i palestinesi stessi. Tutte le discussioni attuali sulla ricostruzione di Gaza e il possibile trasferimento della sua popolazione civile perdono di vista la questione più grande. Se i palestinesi devono vivere una vita florida e positiva, allora la loro società deve essere completamente deradicalizzata, innanzitutto combattendo  l'odio antisemita che li ha consumati. Gli Stati Uniti, in particolare, devono dare priorità alla completa trasformazione del sistema scolastico palestinese, installando e supervisionando un curriculum che educherà i bambini palestinesi sulla storia e la religione ebraica, sul legame ebraico duraturo e ininterrotto con la Terra di Israele e sul modo cinico in cui la loro stessa situazione è stata sfruttata dai leader arabi, felici di proiettare malcontenti e difficoltà interne su un nemico esterno, “colonialista.”

La seconda fonte è più difficile da individuare e non può essere gestita in un ambiente scolastico. Sto parlando dei tifosi della squadra di calcio scozzese Glasgow Celtic, che hanno sventolato striscioni con la scritta “Mostrate il cartellino rosso al sionismo” durante una partita, guarda caso, nella città tedesca di Monaco; dei vendicatori musulmani e di estrema sinistra che la scorsa settimana si sono riversati in uno dei quartieri più ebraici d'America, Borough Park a Brooklyn, NY, dove sono stati affrontati con successo dalla resistenza locale; dei vigliacchi piromani che hanno bruciato sinagoghe e asili nido ebraici in Canada e Australia. Le forze dell'ordine e le agenzie di intelligence devono fare di più che rispondere a ogni oltraggio. Ciò che serve è una strategia globale completa, volta a sradicare queste organizzazioni, le loro reti di comunicazione e i loro canali di propaganda. Nessuna misura, tra cui l’espulsione e la perdita della cittadinanza naturalizzata, dovrebbe essere esclusa e nessun Paese (e sto parlando di voi due, Qatar e Iran) dovrebbe sfuggire all'analisi per aver alimentato questi incendi. Per decenni, i nostri governanti hanno cinicamente usato la commemorazione e l'educazione alla Shoah come prova del loro impegno nel combattere l'antisemitismo post-Hitler. Ciò non ha funzionato molto bene e funzionerà ancora meno, dato che mentre le immagini in bianco e nero della Shoah svaniscono negli abissi della storia, esse vengono sostituite sui social media da video decontestualizzati che mostrano gli abitanti di Gaza in fuga dai bombardamenti israeliani. Se le strazianti immagini delle bare che trasportano i piccoli Bibas non si tradurranno in una fondamentale svolta strategica, allora forse nient’altro potrà farlo.

 

Ben Cohen Writer - JNS.org
Ben Cohen