5 Lettere: orrore a Gaza
1. L'orrore, l'orrore
Carissima Deborah,
stavo leggendo l'articolo sul rilascio dei corpi dei bambini e della Mamma Bibas e del signor Oded...con la relativa macabra rappresentazione da parte dei macellai terroristi di Hamas quando mi è arrivata la notizia da un amico a Gerusalemme sull'esplosione di 3 bombe + 2 trovate inesplose su autobus vuoti a Bat Yam...forse per errore di ora 9 di sera invece di 9 di mattina! Ho tirato un respiro di sollievo e ringraziato il nostro Dio!
Ma come si fa a continuare a parlare di 2 popoli 2 stati quando si ha a che fare con personaggi del genere? Non è possibile bombardarli con una qualche medicina che lavi i loro cervelli e li "ricondizioni"? Mi riferisco ovviamente anche alla schifosa sceneggiata fatta per la consegna delle povere vittime di questi terroristi subumani!
Sono senza parole!
Vorrei solo poter essere con voi anche con il corpo, non solo con il cuore, per abbracciarvi...tutti... uno per uno...
Grazie per la vostra forza, per il vostro esempio di dignità, di umanità...di buona parte delle cose belle della vita.
Grazie
Renata Noyb
Cara Renata,
Quella di giovedì è stata, insieme al 7 ottobre, la giornata più brutta, disperata e dolorosa della mia vita. Quello che i nazisti hanno fatto con i nostri morti a Gaza è stato uno spettacolo disumano che ci ha lasciati tutti senza forze, con la gola chiusa dalle lacrime. Poi le bombe sugli autobus. Non vogliono lasciarci in pace e non credo esista niente che possa riparare i loro cervelli rovinati dall’odio e dall’ideologia islamica che ne fa delle bombe ad orologeria.
La ringrazio per la sua costante vicinanza e del suo affetto.
Un cordiale shalom
Deborah Fait
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2. Da Stefano Gay Tachè ai Bibas
Carissima Deborah,
in questo giorno straziante nel quale sono state sotterrate tutte le speranze di vedere di nuovo i visi sorridenti e sornioni dei fratellini Bibas e della loro giovane mamma, il ricordo non può che andare al 9 ottobre del 1982, giorno del vile attentato alla sinagoga di Roma dove si celebrava la festa di Shemini Atzeret. Anche in quel caso, un bambino di soli due anni fu barbaramente trucidato dalla stessa mano nazi-palestinese, idolatrata allora come oggi dal mondo occidentale, beota e ignorante.
Come ottanta e più anni fa, questi bambini avevano la grave colpa di essere ebrei. I palestinesi sono andati oltre i nazisti (che sarebbe più corretto chiamarli nazional-socialisti): non aspettano che queste creature vengano al mondo per sterminarle, li strappano direttamente dalla pancia delle loro mamme. E il mondo, quando non applaude, sta tranquillamente in silenzio.
Che il ricordo di Kfir, di Ariel, di Shiri e di tutti gli altri ostaggiti sia di benedizione.
Con stima e affetto,
Sandra Biglino
Cara Sandra,
L’unico obiettivo della loro miserevole vita è ammazzare gli ebrei
e poi continuare con gli altri “infedeli”. Ricordo bene l’assassinio del piccolo Stefano Tachè alla sinagoga di Roma nel 1982. Anche allora il mondo tacque e gli assassini vennero lasciati liberi di fuggire. Gli europei si accorgeranno tra non molto di aver protetto e difeso dei tagliagole che li ringrazieranno col metodo islamico che comprende solo l’assassinio secondo gli insegnamenti di Allah e Maometto. Oggi una donna di Gaza si è messa a gridare “ Vittoria, vittoria! Sono entrati a Gaza vivi e escono in una bara. I nostri combattenti sono fedeli al Corano e rispettano gli insegnamenti di Allah”.
Cosa possiamo aspettarci da simili infami che festeggiano la morte?
Spero che Ariel, Kfir , Shiri e il vecchio Oded che credeva nella pace ci proteggano anche se noi non siamo stati capaci di farlo con loro.
Un affettuoso shalom
Deborah Fait
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3. Il mondo in silenzio di fronte all'orrore
Gentile Deborah,
mi chiamo Micol e ho 19 anni. Forse lei un po’ mi conosce, perché talvolta mia madre, Sandra Biglino, le parla di me senza mai specificare il mio nome.
Oggi è una giornata straziante, persino per noi che siamo a un fuso orario di distanza. Oggi le nostre ansie, le nostre paure si sono materializzate. Oggi le nostre speranze si sono infrante.
Le notizie di oggi sono la prova tangibile che il “mai più” è ancora ed è adesso. Mai più il mondo si sarebbe sporcato le mani col sangue di donne, bambini e anziani ebrei. Mai più avremmo dovuto sopportare l’odio e l’indifferenza delle masse. Mai più saremmo stati puniti solo per aver commesso l’indicibile crimine di essere nati e di voler sopravvivere.
Eppure succede ancora. I coraggiosi ed eroici terroristi di Hamas festeggiano la morte di Shiri Bibas, dei suoi due bambini, Kfir e Ariel, e dell’anziano Oded Lifshitz, la spettacolarizzano, portano i loro figli piccoli ad assistere all’ennesimo circo dell’orrore; gli insegnano che sì, è giusto e giustificato uccidere gli ebrei, o meglio, gli israeliani, perché c’è una sostanziale differenza tra antisemitismo e antisionismo, ricordiamocelo bene.
E il mondo guarda. Osserva. Condanna ma non troppo, perché dopotutto, un poco se la sono cercata, no? Questi ebrei hanno troppe pretese: vogliono nascere, vivere in pace nella loro terra, vivere una vita normale, vivere. Assurdo, impensabile, inammissibile.
Mai avremmo pensato che dopo il 7 ottobre 2023 tornasse il 1939. Pensavamo che non potesse accadere, che il mondo lo avrebbe impedito, che qualcosa sarebbe cambiato; ma come al solito gli ebrei commettono lo stesso fatale errore: quello di fidarsi degli altri, di pensare che gli altri siano buoni con noi come noi lo siamo stati con loro. Lo stesso errore commesso dagli ebrei europei verso la fine degli anni trenta, i quali credevano che i loro vicini di casa, i loro amici, i loro colleghi non li avrebbero mai denunciati. Lo stesso errore commesso dagli israeliani dei kibbutzim, i quali ritenevano che, aiutando i palestinesi, loro non li avrebbero mai traditi.
Mi scuso per questo lungo sfogo, davvero, ma ritengo che una parte del cuore di tutti gli ebrei del mondo, anche se piccola, sia rimasta rinchiusa nelle quattro bare nere che oggi hanno fatto sfilare sul palco delle atrocità.
La ringrazio per il suo tempo e le porgo i miei distinti saluti.
Micol Maiuri
Cara Micol,
posso darti del tu, vero? Hai l’età di una mia nipotina. Innanzitutto Ti faccio i miei complimenti per come scrivi e per come ragioni, significa che l’amica Sandra ha lavorato bene e ha fatto di te una piccola donna con grandi valori. Hai ragione, noi ebrei siamo troppo buoni, non sappiamo cosa sia la vendetta e lo abbiamo dimostrato dopo la Shoah quando, feriti nell’anima e distrutti fisicamente, ci siamo limitati ad andarcene e togliere il disturbo senza neanche pretendere le loro scuse. Abbiamo dimostrato bontà e tanta pazienza anche in Israele dove, dal primo giorno della fondazione, siamo stati aggrediti da guerre e terrorismo per 80 lunghi anni fino ad arrivare all’incubo del 7 Ottobre e vedere che il mondo non era cambiato dagli anni 30, che ci odiava allo stesso modo, forse di più, e che si è messo immediatamente dalla parte dei nostri assassini. In poche ore i nuovi nazisti hanno ammazzato 1200 persone tra cui 37 bambini e neonati. Quell’eccidio ha risvegliato negli occidentali l voglia del sangue ebraico. Giovedì ci hanno restituito i nostri due bambini dai capelli arancione, li hanno ammazzati dopo un mese di prigionia in cui avranno avuto paura, fame, avranno pianto, forse li hanno separati dalla mamma. Quale bambino non piangerebbe senza la mamma circondato da orchi? Allora li hanno strangolati a sangue freddo e poi li hanno mutilati per simulare una morte per bombardamento. Io piango e spero che si riesca ad andare avanti dopo questo orrore per stare vicini al quel povero padre, a Yarden che ha perso in quell’inferno pieno di ferocia e di infamia, la sua cara famiglia.
Ho una sola speranza, che la smettiamo di essere buoni e pazienti e che pensiamo finalmente alla vendetta. Quello che ci hanno fatto non richiede giustizia, solo vendetta e basta!
Il tuo nome è bellissimo, pensa che da giovane dicevo che se avessi avuto una bambina l’avrei chiamata Micol. Ho avuto un maschietto che ho chiamato Aaron ed è anche lui in Israele.
Ti ringrazio e ti abbraccio
Shalom
Deborah Fait
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4. Bambini uccisi e usati come merce di scambio
Gentile Deborah,
l'orrore nazi islamico che Hamas ha inscenato con la vicenda della famiglia Bibas lascia sgomenti.
Una madre morta di stenti, due bambini (2 e 4 anni ! ) lasciati morire e utilizzati come atroce merce di scambio , per liberare diecine di terroristi detenuti in Israele dopo condanne motivate Un padre rilasciato per soffrire pene indicibili per la perdita della sua famiglia.
Una crudeltà senza pari.
Purtroppo, c'e da aggiungere che il mondo occidentale , sedicente civile, non ha avuto alcuna reazione davanti a questi atti crudeli studiati da maestri di sadismo.
Del resto, salvo eccezioni, nel mondo occidentale c'è chi si balocca con fenomeni da baraccone come Greta Thurnberg, ci sono schiere di pseudo femministe feroci per l'uso di aggettivi inappropriati che però non muovono un dito per la condizione della donna nel mondo islamico e così via.
Abbiamo visto per mesi pagliacciate pro-pal ( peraltro ben costruite e ben finanziate da petrodollari ) infestare le nostre piazze coinvolgendo schiere di adolescenti che gridavano '' dal fiume al mare '' senza avere nemmeno chiaro quale era il fiume e quale il mare.
E ci tocca anche assistere alle esternazioni strampalate di gente come Pappe, Ovadia, Chomsky oltre alla '' sinistra politica” che , come sempre guarda la realtà con un occhio bendato,
saluti
Dante Dalessandro
Caro Dante,
Giovedì abbiamo saputo che i due bambini, Kfir e Ariel Bibas non sono stati lasciati morire ma sono stati assassinati. Strangolati a mani nude da quella feccia inumana. Dopo averli strangolati li hanno mutilati. Un orrore senza fine. Inoltre i medico - patologi hanno detto che nella terza bara non c’era la mamma dei bambini, come promesso, bensì pezzi di corpi di donne di Gaza. Non voglio neppure pensare alle persone antisemite che lei nomina. Sono complici degli assassini, li difendono, li amano e così facendo si coprano di infamia. La giustizia verrà anche per loro perché la storia insegna che chi tradisce le vittime per mettersi dalla parte degli assassini, prima o poi paga.
Un cordiale shalom
Deborah Fait
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5. Cordoglio e solidarietà
Gentile signora Fait,
vorrei esprimere a Lei e a tutti gli israeliani il mio cordoglio ed il mio sgomento per la morte dei membri della famiglia Bibas.
L'unica consolazione è che so che il vostro valoroso popolo non cederà mai di fronte alle belve islamiche.
Che Dio (il mio, il vostro, non importa) ci e vi aiuti.
Cordiali saluti
Lorenzo Tocco
Caro Lorenzo,
La ringrazio per la sua solidarietà e vicinanza. No, noi non cederemo, se lo facessimo saremmo tutti assassinati. Aspettiamo di riavere a casa tutti gli ostaggi, i vivi e i morti, per poi portare a termine il lavoro e distruggere completamente Hamas e tutti quelli che lo sostengono nella Striscia di Gaza. Sarà difficile perché l’islam è un’ideologia malata che, per ordine di Maometto e di Allah, predica solo l’assassinio degli infedeli, che saremmo noi ebrei e voi cristiani.
La ringrazio ancora della solidarietà e la saluto cordialmente.
Shalom
Deborah Fait