Giornata della Memoria 29/01/2025
Autore:

3 Lettere

1. Una giornata di ipocrisia

Cara Deborah,

lo confesso, non vedo l’ora che finisca la giornata della memoria. Come tutti gli anni, quelli che fino al 26 Gennaio avevano urlato contro Israele e gli israeliani adesso si commuovono quando guardano Schindler’s List; ci impongono maratone radiofoniche per parlarci degli ebrei che hanno combattuto per la libertà, meglio se partigiani; presenziano a manifestazioni in giro per la città e magari si fanno un selfie davanti a una lapide. Sempre il solito copione. Ma quest’anno è diverso. Quest’anno c’è Gaza e l’intellettuale o il giornalista impegnato, oppure il sindaco che espone la bandiera palestinese, non possono non farci riflettere sul genocidio a Gaza, sui bambini morti, sui giornalisti e i medici sotto le bombe. Ormai le vittime hanno raggiunto cifre spaventose, c’è chi parla di 60- 70000. Più è alto il numero e più ci si crede. E allora dove va a finire la nostra umanità se ci ricordiamo solo dei morti di 80 anni fa? E la libertà di stampa, quella dove va a finire se ci dimentichiamo dei giornalisti ammazzati dagli aerei israeliani? Quindi, visto che ci sentiamo moralmente superiori, ogni volta che ricordiamo Auschwitz abbiamo l’obbligo di aggiungere un “ma”, di fare una connessione con lo spaventoso presente. E io sono stanco di vedere la giornata della memoria diventare la giornata dell’ANPI, del palestinese, del migrante e così via. Diciamocelo, se in passato ci eravamo illusi che avesse un effetto pedagogico, che qualche cuore inconsapevole ne fosse toccato, adesso non ci crediamo più. La giornata della memoria serve solo agli ebrei per il dovere che sentono di ricordare il loro passato e agli amici degli ebrei per dimostrare il loro affetto. Teniamocela così, che è già tanto.

La saluto con affetto,

Filippo Tamassia

Caro Filippo,

Come avrà notato lei non è il solo a pensarla così. Gli ebrei finalmente si sono resi conto che una giornata di ipocrisia, nell’attesa che si concluda per poter ricominciare con le accuse i gli insulti, non ha nessun senso. E abbiamo celebrato la Memoria da soli, per conto nostro,  senza Anpi, senza palestinesi,  senza “e i pellerossa?”. Il 27 Gennaio, Giornata delle Memoria, non è stato creato per noi che non potremo mai dimenticare. Inoltre Israele ha il suo giorno della Memoria, Yom haShoah, che si celebra il 15 di Nissan , senza pompa,  senza rumore, in silenzio. Suonano le sirene per due minuti e tutto il Paese si ferma. Non dobbiamo sperare che il mondo rinsavisca perciò continuiamo così e…se non noi chi è per noi?

Un cordiale shalom

Deborah Fait 

===================================================

2. Quei paragoni assurdi della Shoah con palestinesi e migranti

Stimata Deborah Fait,

Sabato, in vista del Giorno della Memoria, ho deciso di guardare il film “Anna Frank e il diario segreto”, trasmesso da Rai 3. Pessima idea.

Intanto l’opera di Ari Folman mi ha deluso: le vicissitudini di Anna e della sua famiglia vengono usate come pretesto per imbastire un fuorviante parallelismo tra le condizioni degli Ebrei nei paesi occupati dai nazisti e quelle dei migranti irregolari nell’Europa odierna, cosa che ritengo scorretta; ma quello a cui ho assistito dopo, quando Maria Latella ha intervistato Moni Ovadia, invitato per commentare la pellicola, mi ha lasciato letteralmente costernato. Il famoso (ma forse dovrei dire famigerato) autore teatrale, ben lungi dal focalizzare il proprio intervento su Anna Frank e la Shoah, prima ha esordito ribadendo il proprio antisionismo (come al solito), poi si è prodigato in una serqua di dichiarazioni che sembrano uscite dalla bocca di un antisemita, tra le quali: che si parla troppo delle vittime ebree e mai dei Rom, degli omosessuali, dei Testimoni di Geova, dei dissidenti politici, dei disabili, dei cittadini sovietici, ugualmente sterminati (falso: il Giorno della Memoria onora tutti i prigionieri dei campi.); che gli Ebrei hanno un enorme debito nei confronti dei musulmani (ah sì?); che a Gaza è in corso un genocidio (ma per piacere…); che in Israele ci sono dei negazionisti assimilabili a quelli che negano la Shoah (evidentemente si riferiva a chi si “ostina” a credere che Israele non stermini i Palestinesi.); che la Nakba è stata un’immane tragedia (vuole forse paragonarla alla Shoah?). Ad un certo punto la mia rabbia era tale che forzarmi ad ascoltare fino alla fine è stata una fatica degna di Ercole. Chi le scrive è il nipote di un antifascista che ha combattuto i nazisti da partigiano. Quindi la conoscenza delle terribili vicende legate al secondo conflitto mondiale mi accompagna fin da quando ero bambino. E nella mia famiglia, anche se non siamo Ebrei, la memoria della Shoah è sempre stata tenuta nella più alta considerazione.

Perciò non sopporto di vedere il Giorno della Memoria utilizzato come ennesima occasione per spargere menzogne, per manifestare il proprio odio per Israele, per imbastire l’ennesima apologia dei terroristi, per propinare il capzioso martirologio palestinese, come ha fatto Ovadia e come hanno fatto e faranno i Pro Pal e i collettivi di estrema sinistra.

Di fronte a questa oscena dissacrazione, ogni persona che si reputi civile dovrebbe prendere risolutamente posizione e ribadire: oggi siamo tutti Ebrei. Oggi siamo tutti Israeliani.

Un caro saluto

P.S. Un grazie ed i miei complimenti a tutti voi di Informazione Corretta per il vostro prezioso lavoro.

Michele Cocchi

Caro Michele,

Le parole pronunciate da Moni Ovadia non “sembrano” uscite dalla bocca di un antisemita ma SONO davvero uscite dalla bocca di un antisemita perché lui lo è, fino in fondo al suo essere. Purtroppo ogni popolo ha le sue mele marce e il popolo ebraico non fa eccezione. È un peccato perché, dopo tutte le persecuzioni subite e l’odio che continua a travolgerci da ogni parte del mondo, ci aspetteremmo la vicinanza di tutti i fratelli ebrei. Purtroppo vi sono alcuni che scelgono di tradire perché il tradimento paga con la simpatia dei tanti odiatori del popolo ebraico. Il mondo purtroppo va così ma per un vigliacco vi sono milioni di eroi che per Israele darebbero la vita.

La ringrazio dei complimenti a nome di tutti noi della redazione.

Un cordiale shalom

Deborah Fait

 ===================================================

3. La cancelliera della Corte Penale Internazionale auspica la fine del sionismo

Cara Deborah,

La prego di dare un'occhiata alla pagina Facebook di Silvana Arbia. Esalta l'ultima presa di posizione di Ilan Pappe e si augura la fine ormai imminente del sionismo affinché si instauri la pace in Medio Oriente. Tra le righe si capisce chiaramente che si augura che scompaia lo stato di Israele. Questa sarebbe la posizione super partes della cancelliera della Corte penale internazionale, non aggiungo altro!!!!

Shalom

Luciana Piddiu

Cara Luciana,

È inutile farsi il sangue amaro per personaggi chiaramente antisemiti. Per esperienza personale le do questo consiglio, loro non cambieranno mai. Ilan Pappe è un antisemita che era stato allontanato dall’università di Haifa dai suoi stessi colleghi stanchi del suo odio per Israele e del suo amore per quelli che volevano e vogliono tuttora vederci scomparire. Silvana Arbia è della stessa razza di persone e credo che all’interno della Corte penale Internazionale si trovi a proprio agio.

Cara Luciana, dall’odio antisemita non si guarisce mai, mi creda, diversamente non sarebbe così intenso, ancora dopo 2000 anni.

Un cordiale shalom

Deborah Fait