Quanto sono utili gli 'utili idioti'? 28/01/2025
Commento di Ben Cohen
Autore: Ben Cohen

Quanto sono utili gli 'utili idioti'?
Commento di Ben Cohen
(Traduzione di Yehudit Weisz)
https://www.jns.org/just-how-useful-are-the-useful-idiots/

Gli ebrei anti-sionisti, utili idioti del terrorismo islamico. Ma quanto sono realmente utili alla loro stessa causa? Molto poco, perché mentre l'OLP, nazionalista, si avvaleva della collaborazione di ebrei occidentali anti-Israele, Hamas, islamista, punta direttamente allo sterminio degli ebrei.

Da quando, alla fine del XIX secolo, il Sionismo politico è emerso come movimento per creare e sostenere uno Stato ebraico nella storica Terra di Israele, aveva incontrato tra gli ebrei un  dissenso ai suoi obiettivi. Alcuni di questi oppositori erano motivati in modo accettabile, ma la storia ha poi dimostrato che avevano sbagliato tragicamente; alcuni erano spinti da convinzioni e lealtà politiche più ampie che loro consideravano incompatibili con il Sionismo; altri invece, in particolare quelli della generazione di oggi, sono semplicemente riprovevoli, esprimendo una patologia  con la quale dissociandosi con odio dalla propria comunità cerca l'adorazione degli estranei. L'antagonismo ebraico nei confronti del Sionismo non è omogeneo. In particolare prima dell'emergere dello Stato indipendente di Israele nel 1948, c'erano ebrei borghesi antisionisti che temevano che il Sionismo avrebbe compromesso la loro posizione sociale e incoraggiato i non ebrei a considerarli intrinsecamente sleali nei confronti dei loro Paesi di cittadinanza. C'erano anche ebrei proletari antisionisti, sposati a una visione del socialismo in cui gli ebrei avrebbero avuto, nella migliore delle ipotesi, “autonomia culturale.” Tra gli ebrei americani, c'era una parte della comunità che considerava gli Stati Uniti come la Terra Promessa, vedendo i ripetuti riferimenti a “Sion” nella liturgia ebraica come un'aspirazione puramente spirituale, piuttosto che come parte dell'argomentazione per la restituzione della biblica Terra di Israele. Tra i molti gruppi Haredi (ortodossi), il Sionismo era visto come un'eresia dei laici.  Eppure i sondaggi odierni mostrano continuamente che la stragrande maggioranza degli ebrei, religiosi e laici, si identifica e sostiene Israele, e molti di loro sono ancora più inclini a identificarsi come “sionisti” sulla scia delle atrocità commesse da Hamas il 7 ottobre 2023.  Quelle tendenze che ho delineato sopra sono in gran parte svanite tra gli ebrei di tutto il mondo, con un nuovo consenso che si è formato dopo la Seconda guerra mondiale sul fatto che gli ebrei, come altri popoli e nazioni, possono vivere felicemente in un mondo che contiene sia uno Stato ebraico sia vivaci comunità ebraiche al di fuori dei confini di Israele. Ma l'opposizione ebraica al Sionismo non è scomparsa. Mentre il numero di ebrei che si identificano come antisionisti è diminuito, la produzione di coloro che si dichiarano antisionisti è diventata ancora più velenosa. Tra gli ebrei pro-Israele, è comune denunciare queste persone come “auto-odiatori” o “utili idioti”, una frase attribuita erroneamente a Lenin per indicare quei liberali occidentali al servizio dell'Unione Sovietica che hanno svolto un ruolo “utile” nel promuovere la propaganda di Mosca.

Ma quanto sono “utili” gli antisionisti ebrei? Dopo il 1945, l'antisionismo ebraico fu in gran parte una prerogativa della sinistra. All'interno dello stato ebraico, i suoi principali sostenitori si trovavano nel Partito comunista israeliano (il cui leader ebreo, Meir Wilner , firmò la Dichiarazione di indipendenza) che divenne antisionista in modo militante mentre l'Unione Sovietica si allineava sempre di più con gli Stati arabi nella loro ricerca di annientare Israele. Tuttavia, in un periodo in cui gli antisionisti erano molto più desiderosi di evitare le accuse di antisemitismo di quanto non lo siano ora, gli antisionisti ebrei ebbero certamente un ruolo utile. “Noi come partito siamo ... contro l'ideologia e la pratica del Sionismo, anche se bisogna chiedersi come combatterlo al meglio”, disse Wilner al dittatore comunista della Germania dell'Est, Erich Honecker, quando si incontrarono nel 1979. “Si tratta di guidare la lotta dalla chiara prospettiva del socialismo e del progresso, e quindi convincere le masse ebraiche che la lotta contro il sionismo è nel loro interesse nazionale.  Si tratta di chiarire e convincere che l’antisionismo non è diretto contro gli ebrei.”  L'idea che gli ebrei di qualsiasi classe sociale in Israele avrebbero abbandonato il loro Stato per diventare una minoranza in una repubblica dominata dagli arabi e controllata dai sovietici è sempre stata stravagante. Ma per i comunisti israeliani, e persino per la manciata di israeliani più a sinistra, come il gruppo Matzpen che si identificava attivamente con i gruppi terroristici palestinesi, la convinzione radicata era che gli ebrei sarebbero stati una presenza gradita nello Stato socialista palestinese che avrebbe sostituito Israele. È su quest'ultimo punto che l'attuale schiera di antisionisti ebrei si è spostata. Per quanto ridicoli fossero tutti i vecchi slogan su una “lotta congiunta” con gli arabi contro il sionismo, e per quanto vergognose fossero le alleanze politiche che queste convinzioni alimentavano, tutto questo era preferibile a ciò che abbiamo ora. Questa generazione di antisionisti crede fermamente che gli ebrei non abbiano alcun posto legittimo in Medio Oriente, indipendentemente da chi li governa.

Negli ultimi 20 anni, i social media hanno potenziato in modo drammatico le voci del minuscolo numero di ebrei che mantengono questa posizione. Alcuni lettori potrebbero ricordare Israel Shamir, uno scrittore russo-israeliano convertito al cristianesimo e che molti erano convinti fosse un agente dei servizi segreti russi, e Gilad Atzmon, un musicista jazz israeliano trasferitosi a Londra, entrambi i quali si dilettavano a provocare altri ebrei con metafore antisemite e che parlavano e scrivevano di Israele in termini demoniaci, in particolare durante le guerre a Gaza nel 2008-09 e nel 2014. Un decennio dopo, Shamir e Atzmon sono diventati praticamente invisibili, ma i loro eredi sono là fuori. Il migliore, e quindi il peggiore, esempio attuale di ciò di cui sto parlando, è un individuo di cui non avevo mai sentito parlare prima delle atrocità di Hamas nel sud di Israele il 7 ottobre 2023.

Il suo nome è Alon Mizrahi e, da quanto posso capire dalla sua presenza sui social media, è un ex israeliano che vede letteralmente la sua patria come la radice di tutto il male del mondo. In un ambiente sano, qualcuno del genere avrebbe solo una manciata di follower, ma Mizrahi ne ha quasi 100.000. I suoi post imbecilli sono lodati dai sostenitori di Hamas e attirano l'ira degli ebrei. Perfino l'identità che adotta, un “ebreo arabo” perché la sua famiglia è mizrahi, è disprezzata da altri ebrei di origine mizrahi e sefardita, me compreso.

Ciò che distingue Mizrahi è la patologia nuda e cruda che mostra. Mentre Meir Wilner era colpevole di avere la ridicola convinzione che la promessa dell'Unione Sovietica avrebbe potuto distogliere gli ebrei dal Sionismo, Mizrahi è colpevole di sputare bile incontrollata nella loro direzione. In un post, ha sostenuto che l'affermazione secondo cui i nazisti erano guidati dall'antisemitismo è radicata nel “narcisismo” ebraico. In un altro post, dopo il rilascio la scorsa settimana di tre donne israeliane in ostaggio, ha schernito ferocemente le preoccupazioni sugli abusi sessuali in cattività, a loro volta scatenate dalle ordalie delle donne israeliane violentate e violate il 7 ottobre. “Profondo senso di delusione in Israele: nessuna delle donne ostaggio di ritorno è incinta”, ha scritto.

La domanda persiste: quanto è utile questa ultima iterazione di  “utile idiozia”? Non è così utile. A differenza dell'OLP, ad Hamas non importa se ha sostenitori ebrei, poiché il suo obiettivo è sradicare gli ebrei dalla faccia della terra. Allo stesso modo, i milioni di persone in tutto il mondo che hanno partecipato a manifestazioni pro-Hamas non si preoccupano se si uniscono a loro ebrei dissenzienti, perché la loro causa è quella palestinese e gli ebrei sono semplicemente d'intralcio. Non c'è più bisogno che le persone di sinistra protestino perché alcuni dei loro migliori amici sono ebrei, perché in questi circoli gli ebrei non sono una minoranza storicamente perseguitata, ma la comunità bianca più ricca in circolazione. Pertanto, la funzione di qualcuno come Alon Mizrahi è quella di intrattenere i sostenitori di Hamas quando prende in giro gli ebrei e i timori ebraici, ma niente di più. Può pensare a se stesso in termini eroici, ma in realtà è uno dei pagliacci del circo della sinistra. Se la storia è una guida, ci saranno altri ebrei e israeliani tentati di seguire le orme di Mizrahi e dei suoi antenati. Un tempo, avrei potuto dire che un solido e informato argomento politico era il modo migliore per conquistarli. Ma ora, consiglierei a quegli amici e familiari che li amano di portarli di fronte a uno psicologo. Perché ciò che l'antisionismo ebraico di oggi ci mostra è che non è più politico. È un disturbo mentale che traffica nell'odio antisemita per guadagnarsi il rispetto e l'ammirazione dei non ebrei. Non essere quel tipo di persona.

Ben Cohen Writer - JNS.org
Ben Cohen, scrive su Jewish News Syndacate