Perchè Israele, vincitore, è così generoso?
Commento di Deborah Fait
Hamas festeggia a Gaza, come se avesse vinto la guerra. E fucila arbitrariamente quei palestinesi che accusa di collaborazionismo. Israele ha vinto sul campo, ma ha perso la guerra nei media.
Israele in questi 15 mesi ha combattuto molte guerre e ne ha vinte alcune. Ha vinto la guerra militare con i jihadisti di Hamas, Jihad palestinese, Hezbollah. Ha vinto la guerra ideologica contro l’idea che avevano i terroristi di unire le forze con i loro compari della Cisgiordania (Giudea e Samaria), Hezbollah e i siriani. Per ultima la guerra mediatica, clamorosamente persa. Con l’attacco genocida del 7 Ottobre Hamas aveva in mente la certezza che i milioni di nemici che circondano Israele si sarebbero riuniti e avrebbero invaso la Galilea facendo in modo che il Paese fosse chiuso in una manovra a tenaglia, da sud, da nord e da est. Questo era il piano ma Hamas ha fatto i conti senza l’oste perché Hezbollah (e l’Iran) che dovevano attaccare dal nord sono stati annientati, l’azione geniale dei cercapersone e l’eliminazione del capo supremo, Nasrallah, hanno distrutto il “partito di Dio” e lo hanno mandato all’inferno. Adesso il Libano è un paese quasi libero, ha un presidente e Hezbollah, allo sbando, non fa più parte del nuovo Governo. La Siria sta lentamente prendendo fiato grazie all’appoggio di Israele ai ribelli, alla vittoria schiacciante dell’Idf su Hezbollah e alla fuga del macellaio Bashar Assad. Hamas ha fatto male tutti i calcoli. Probabilmente non si aspettava che Israele, sotto schock per la disperazione del pogrom contro 37 (secondo i calcoli) villaggi israeliani, sperava che Israele fosse così indebolito spiritualmente da perdere la voglia di combattere. Grande errore! Israele, nella disperazione di non aver previsto i massacri, ha reagito come una tigre cui sono stati ammazzati i cuccioli e ha invaso Gaza con tutta la forza e il coraggio del suo esercito. I nostri soldati hanno combattuto con le unghie e con i denti, i terroristi di Hamas sono stati uccisi a migliaia, la loro leadership decapitata, il territorio è ormai un cumulo di macerie. Hamas non aveva idea di cosa avrebbe scatenato sottovalutando le capacità dell’Idf, rivelatosi l’esercito migliore del mondo e il più unito. Hamas tenta di mostrare ancora i denti che però non possono più mordere, e allora si sfoga ammazzando i gazawi ritenuti collaboratori di Israele. Tutti i sospettati vengono ammazzati senza processo, a mitragliate per le strade, ne hanno ammazzati sei ieri e sono in lista altri 350, moriranno impiccati o fucilati. Stessa tecnica usata da Arafat che, da maniaco sadico quale era, li faceva appendere agli alberi di Ramallah esposti alla rabbia dei palestinesi che, donne e bambini compresi, li tagliuzzavano sghignazzando felici . Ehh, si sono un popolo pacifico i palestinesi, degno dell’amore dei propal occidentali. Ecco quello che gridava una brava mamma palestinese appena iniziata la tregua tra Israele e Hamas: "Ogni anno avremo un 7 Ottobre. I nostri figli faranno di tutto per essere sicuri che ogni anno accada. Vi giuro che sarà così”.
Mai sazi di sangue e di morti eppure il mondo che non capisce niente al di fuori della propaganda di odio, pretende che Israele faccia la pace con questi selvaggi. Israele, vincitore sul campo e sull’ideologia jihadista, ha perso la guerra mediatica e secondo gli ultimi sondaggi mezzo globo terracqueo odia gli ebrei. Si parla di qualche miliardo di persone. Ai palestinesi non interessa niente dei loro morti e di Gaza distrutta, i morti sono ritenuti un onore per quella gente e sanno che Gaza sarà ricostruita con i soldi del mondo intero. Preoccupante è invece l’odio che il mondo ci sputa addosso, con una cattiveria e una violenza incomprensibili. Israele sta liberando centinaia di assassini per riavere a casa qualche ostaggio. Perché ci diamo la zappa sui piedi da soli? Israele ama la vita sopra ogni cosa e questo fa sì che concediamo ai terroristi molto di più di quello che loro, pur avendo perso, danno a noi. Questo accade da sempre, Israele vince le guerre, i perdenti dettano legge, e il mondo guarda compiaciuto. Nessuno ha ancora rilevato la sproporzione tra assassini liberati per una giovane, per un bambino forse già morto. Neanche il Papa se n’è accorto o meglio, sarà felice di vedere liberi dalle galere sioniste tanti dei suoi “fratelli”.
Stanno venendo fuori alcuni particolari sulla prigionia degli ostaggi. Secondo il Ministero della Salute israeliano è stata trovata droga nelle analisi del sangue di quelli liberati un anno fa e certamente anche delle tre ragazze che abbiamo riavuto domenica scorsa. Li drogano per farli sembrare allegri e in forze. Inoltre Romi, Emily e Doron hanno rivelato di essere state rinchiuse nei compound dell’URNWA. Quindi l’Onu è coinvolta, Guterres, la Albanese, tutti complici dei tagliagole.
Israele intanto aspetta la liberazione di altri quattro ostaggi pervista per sabato. La grande debolezza di Israele è pagare qualsiasi prezzo per salvare vite ma questa è un’arma a doppio taglio. Per Gilad Shalit abbiamo liberato 1027 assassini tra cui quel demonio di Sinwar, salvato dal cancro dai nostri medici. Quella debolezza, quel desiderio di salvare ogni vita ebraica ci sono costati il massacro di 1400 innocenti. Tra gli ostaggi che saranno liberati oggi non compare la famiglia Bibas: Shiri e Yarden, i genitori, e i piccoli Kfir e Ariel. Hamas continua cinicamente, con la crudeltà che lo contraddistingue, a giocare con le nostre anime e con il nostro dolore.
Deborah Fait