A Gaza, l’ignobile ipocrisia dell’Occidente
Commento di Michelle Mazel
(Traduzione di Yehudit Weisz)
https://www.dreuz.info/2025/01/gaza-et-lignoble-hypocrisie-de-loccident-308573.html/amp
Queste sono le immagini insopportabili che ha appena diffuso l'ufficio di propaganda di quella organizzazione terroristica che è Hamas. Non preoccupatevi, brava gente; nessuno vi chiederà di guardarle; del resto non verranno mostrate su alcun canale televisivo. La stampa, di qualsiasi tendenza politica sia, si accontenterà di un breve resoconto di questi tre minuti di orrore assoluto. Così Le Figaro: “Il braccio armato di Hamas sabato ha pubblicato un nuovo video di una delle persone rapite il 7 ottobre 2023 durante l’attacco del movimento islamista palestinese effettuato in Israele a partire dalla Striscia di Gaza. Il video, della durata di circa 3 minuti e 30 secondi, di cui non è possibile verificare la data di registrazione, mostra una giovane donna che in ebraico chiede al governo israeliano di agire per ottenere il suo rilascio.” Ammirate questo tono neutro, questa totale assenza di critica, nemmeno un accenno di condanna. Perché precisare che questa “persona rapita”, questa “giovane donna” non è che una bambina appena uscita dall'infanzia che ha festeggiato il suo diciannovesimo compleanno nei sinistri tunnel di Gaza dove è detenuta da più di 450 giorni? Il New York Times, invece, lo sottolinea: “Hamas pubblica il video di un soldato israeliano adolescente tenuto in ostaggio a Gaza. Liri Albag, 19 anni, è una dei circa 100 ostaggi che si ritiene siano ancora detenuti nell'enclave quasi 15 mesi dopo gli attacchi di Hamas contro Israele...” Lei viene filmata dai suoi carnefici in una messa in scena sapientemente studiata: si sono preoccupati di farle di nuovo indossare un’uniforme. Questo perché è stata catturata dalle orde di Hamas nel posto di osservazione dove lei e le sue compagne avevano il compito di avvistare i movimenti dall'altra parte del confine. Loro non portavano armi e non sono state in grado di difendersi dai loro rapitori, che ne hanno uccise diverse prima di rapire le altre. Ricordiamoci bene: con l’approvazione della Convenzione Internazionale contro la presa di ostaggi del 1979, questo reato – tra i più atroci e riprovevoli – è stato condannato e sanzionato dalla comunità internazionale, non solo nell’ambito del diritto della guerra, ma anche in quello del diritto della pace. Per l’ennesima volta dobbiamo constatare che, come il diritto umanitario, il diritto della guerra e il diritto della pace non vengono applicati quando si tratta dello Stato ebraico. È dunque nell'indifferenza generale che la giovane donna, terrorizzata, con il volto profondamente segnato, le palpebre che sbattono alla luce dei riflettori dopo il buio dei tunnel, legge con voce incrinata il testo dettatole dai suoi aguzzini e chiede aiuto.
“Il video di oggi ci ha spezzato il cuore. Questa non è la figlia e la sorella che conosciamo. Non sta bene, è evidente il suo grave disagio psicologico”, dicono le persone a lei care.
E allora? Allora niente. Non ci aspettiamo alcun sussulto di indignazione.
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