Vittime ebree, Hamas mostra video
Cronaca di Mauro Zanon
Testata: Libero
Data: 05/01/2025
Pagina: 7
Autore: Mauro Zanon
Titolo: Hamas mostra video di una soldatessa. Viva dopo 450 giorni

Riprendiamo LIBERO di oggi, 05/01/2025, a pagina 7, con il titolo "Hamas mostra video di una soldatessa. Viva dopo 450 giorni", la cronaca di Mauro Zanon 

Mauro Zanon
Mauro Zanon

Liri Albag, soldatessa rapita a Nahal Oz il 7 ottobre, è ancora viva dopo 450 giorni di prigionia e torture di Hamas. Il gruppo terrorista ha pubblicato il video, come forma di pressione psicologica sugli israeliani.

Ieri Hamas ha pubblicato un video di tre e minuti e mezzo che mostra l’ostaggio Liri Albag, soldatessa di sorveglianza di stanza alla postazione di Nahal Oz che fu rapita insieme ad altre sei persone il 7 ottobre 2023, giorno dei massacri del movimento islamista palestinese nello Stato ebraico.
Il video non è datato, ma la giovane, che non riesce a controllare il tremopre del corpo, afferma di essere detenuta da oltre 450 giorni. «Ho solo 19 anni e tutta la vita davanti a me, ma la mia vita ora è stata messa in pausa», dice Liri Albag nel filmato. Del gruppo di cui faceva parte al momento del rapimento, una è stata salvata, un’altra è stata recuperata morta dopo essere stata uccisa durante la prigionia, mentre le altre quattro, Karina Ariev, Agam Berger, Naama Levy e Daniella Gilboa, sono ancora nelle mani di Hamas. Ma se siano vive o morte non è noto.
«Il video di oggi ci ha spezzato il cuore. Questa non è la figlia e la sorella che conosciamo. Non sta bene, il suo grave disagio psicologico è evidente», ha dichiarato la famiglia di Liri Albag che, dopo un primo rifiuto, ha autorizzato i media alla diffusione del filmato.
«Abbiamo visto la nostra eroica Liri sopravvivere e implorare per la sua vita. Si trova a solo decine di chilometri da noi, eppure per 456 giorni non siamo stati in grado di riportarla a casa», hanno aggiunto i familiari, lanciando «un appello al primo ministro» israeliano Benyamin Netanyahu, «ai leader mondiali e a tutti coloro che prendono le decisioni: è tempo di prendere decisioni come se fossero lì i vostri figli!». Dopo la diffusione del video, una manifestazione di protesta è stata organizzata davanti alla abitazione di Netanyahu a Gerusalemme.
I dimostranti hanno accusato il premier di aver fatto naufragare i precedenti sforzi per raggiungere un accordo sugli ostaggi per salvare la sua coalizione, con i ministri di estrema destra che si sono opposti a un’intesa.
Ma in serata il ministro della Difesa Israel Katz ha confermato la ripresa dei negoziati indiretti con Hamas in Qatar per il rilascio degli ostaggi. Il ministro ha informato i genitori di Liri «degli sforzi in corso per liberare gli ostaggi, in particolare con la partenza ieri della delegazione israeliana per i colloqui in Qatar».
Secondo quanto riportato dall’Ufficio del primo ministro (Pmo), Netanyahu, ieri, ha parlato con Shira ed Eli Elbag, i genitori della solda tessa. «Il primo ministro ha assicurato che Israele continua a lavorare senza sosta per riportare Liri e tutti gli ostaggi a casa, e che gli sforzi sono in corso, anche in questo momento – si legge nel comunicato del Pmo – il premier ha ribadito che chiunque osi fare del male ai nostri ostaggi ne porta la responsabilità».

Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante 

lettere@liberoquotidiano.it