Ostaggi: l’anno della vergogna
Commento di Michelle Mazel
(Traduzione di Yehudit Weisz)
https://www.dreuz.info/2024/12/otages-lannee-de-la-honte-308354.html
Ostaggi israeliani da più di un anno nelle mani di Hamas. Il mondo che condanna Israele, che li vuole liberare, li ha dimenticati, non si interessa della loro sofferenza.
Il mondo ha intensificato le feste per celebrare la nascita di un bambino ebreo, avvenuta più di duemila anni fa in una piccola città della Giudea. Ma, mentre gli abeti splendevano di mille luci, altri ebrei agonizzavano nei tunnel di Hamas. Strappati alle loro famiglie e rapiti da terroristi ebbri di sangue, loro attendono invano di essere liberati. Quanti sono ancora in vita oggi? Lo ignoriamo. Quello che sappiamo delle condizioni in cui sono detenuti lo dobbiamo agli ostaggi che sono stati liberati nell’ambito di un accordo concluso nel novembre 2023 e purtroppo rimasto senza seguito. Il rapporto stilato dal Ministero della Sanità israeliano è agghiacciante. Le donne, gli uomini ed i bambini tornati dalla prigionia hanno raccontato di essere stati picchiati, privati di cibo e acqua e sottoposti a violenza sessuale. Molti ostaggi non hanno ricevuto cure e si ritiene che uno di loro sia morto per complicazioni mediche non curate. Diversi ostaggi anziani, al loro ritorno, hanno sviluppato una trombosi venosa profonda a causa della mancanza di mobilità che, se non trattata adeguatamente, può essere fatale. Due bambini hanno raccontato di essere stati legati insieme e picchiati durante tutta la loro prigionia, e altri due avevano dei segni di bruciature sugli arti inferiori. Due adolescenti hanno descritto come erano stati costretti a compiere atti sessuali l'uno con l'altro. Questo rapporto è stato compilato sulla base dei dati di novembre. Tutto fa pensare che da allora le condizioni siano solo peggiorate, poiché la resistenza dei prigionieri è diminuita. Quanti di loro sono morti, le loro spoglie sono conservate come sinistre merce di scambio?
E che ne è oggi dei neonati e dei bambini molto piccoli? Di quei due piccoli dai capelli rossi, Kfir Bibas, che aveva solo nove mesi quando venne rapito, e suo fratello maggiore Ariel, che aveva quattro anni? Sono sopravvissuti? Chi si preoccupa della sorte delle donne costrette a spogliarsi nude dai loro aguzzini e a subire abusi sessuali? Degli anziani, privati di cure e di medicine? Inoltre, dopo quasi 450 giorni di prigionia, anche gli uomini più robusti rischiano la morte. E la Croce Rossa?, direte voi. È troppo impegnata a sottolineare quelle che definisce violazioni del diritto umanitario da parte di Israele per preoccuparsi della sorte degli ostaggi; oltretutto non ha ancora trovato il tempo per andarli a trovare. Per il Segretario Generale delle Nazioni Unite, che non ha parole abbastanza dure per condannare le violazioni del suddetto diritto umanitario da parte di Israele, questo diritto ovviamente non si applica agli ebrei. Quanto al Santo Padre a Roma, si dichiara molto addolorato per la fame di cui soffrono i bambini palestinesi a Gaza, ma senza dubbio non ha mai sentito parlare di Kfir e di Ariel nè degli altri prigionieri. Si ricorda ancora che Gesù era ebreo? La festa della circoncisione, che tradizionalmente veniva celebrata il 1° gennaio dalla Chiesa cattolica, è stata cancellata dal calendario liturgico nel 1960. E il Papa ha ammirato un presepe in Vaticano dove il bambino Gesù riposava su una kefiah...
Michelle Mazel