Riprendiamo da LIBERO di oggi, 20/12/2024, a pag. 14, con il titolo "Anche il Cremlino ammette di non riuscire a farcela" l'analisi di Maurizio Stefanini.
Maurizio Stefanini
«Non abbiamo al momento la forza per riprenderlo». Chi l’ha detto, Zelensky o Putin? Sorpresa, ma in realtà solo fino a un certo punto: tutti e due!
Lo ha detto ammesso infatti il presidente ucraino in una intervista con il quotidiano francese Le Parisien, a proposito di Donbas e Crimea. Ma lo ha ammesso anche il presidente russo durante la sia conferenza annuale, a proposito del Kursk.
Un conto però è quello che si dice, un conto come viene recepito, un conto come lo si vuole recepire. Il sottosegretario alla Presidenza al Consiglio italiana Giovanbattista Fazzolari, contattato da LaPresse, ha dunque bollato come «incredibile distorsione della realtà» ed «enorme regalo di Natale che la gran parte della stampa italiana ha inspiegabilmente deciso di fare alla disinformazione russa» il modo in cui da noi è stata presentata l’intervista di Zelensky come sua ammissione che la guerra sarebbe ormai persa.
«Già dal titolo si comprende che il messaggio è di tutt’altro tenore. È un titolo molto forte: “Dobbiamo rimettere Putin al suo posto”. Zelensky dice che con gli aiuti militari messi a disposizione di Kiev, attualmente, l’Ucraina non ha i mezzi per riconquistare la Crimea e il Donbass. È un modo per cercare di ottenere maggiore sostegno da parte dell’Occidente, non certo una rinuncia. Questa affermazione è stata totalmente decontestualizzata e distorta, raccontata come una presunta resa ucraina alla Russia di cui nelle dichiarazioni di Zelensky non c’è traccia».
In effetti l’Ucraina appare tutt’altro che arrendevole. Tra uno sviluppo dell’industria militare propria che ha sestuplicato la produzione di droni e missili, le azioni dell’Intelligence culminate nell’uccisione del generale Kirillov, gli ultimi attacchi in territorio russo che hanno incendiato un’altra raffineria. In compenso la Russia avanza, ma solo la puntatas su Pkrovsk sarebbe già costata 2000 blindati, più di quanto persero i tedeschi a Stalingrado -, e 150.000 uomini – il doppio delle perdite di Usa e Alleati nella Guerra del Golfo. Non ci sono altre risorse per riprendere il Kursk, in cui dunque sono stati mandati i nord-coreani – su cui i soldati ucraini dicono di avere l’impressione di tirare «come in un videogioco». Secondo Zelensky, i russi starebbero distruggendo i loro cadaveri, per occultare il salasso.
Lo stesso Zelensky, però, si trovava ospite al vertice dei leader della Ue, e dunque il suo discorso era rivolto essenzialmente a loro. «Io credo che le garanzie di sicurezza europee non saranno sufficienti per l'Ucraina: per noi la vera garanzia, ora o nel futuro, è la Nato e la Nato dipende dalle decisioni prese da europei e americani», ha detto alla fine dell’incontro. «Non possiamo vivere con un conflitto congelato sul nostro terreno, la gente deve sapere cosa succede dopo per avere una tregua, altrimenti significa congelare un conflitto. Abbiamo bisogno di garanzie di sicurezza». «Dobbiamo contare ancora sull'unità, sull'unità tra gli Stati Uniti e l'Europa. È molto difficile sostenere l'Ucraina senza l'aiuto dell'America. Ed è di questo che parleremo con il presidente Trump quando sarà alla Casa Bianca». «Vladimir Putin è il vero nazista di oggi e parla di de-nazificare l'Ucraina, vive nella sua bolla» ha risposto a proposito di possibili negoziati. «Putin è pericoloso per tutti: penso che sia pazzo e credo che anche lui sa di essere pazzo e ama uccidere».
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ed il presidente eletto Usa Donald Trump si sono trovati d'accordo, nel corso di una telefonata, sul fatto che la guerra in Ucraina duri «da troppo tempo». In un tweet su X Scholz ha aggiunto che «durante la conversazione telefonica odierna con Trump, abbiamo concordato che è importante intraprendere il percorso verso una pace giusta per l'Ucraina il prima possibile» e che «l'Ucraina può contare sulla Germania».
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