26/2/02 SCORRETTI SCORRETTI
Marcella Emiliani si chiede come mai Sharon abbia deciso di prolungare il confino di Arafat
Testata:
Data: 25/02/2002
Pagina: 1
Autore: Marcella Emiliani
Titolo: Adesso lo stallo è totale


Sul Il Messaggero del 25 febbraio a pag. 1 (continua poi a pag. 14) nell'articolo "Adesso lo stallo è totale" Marcella Emiliani si chiede come mai Sharon abbia deciso di prolungare il confino di Arafat a Ramallah nonstante il leader palestinese abbia fatto arrestare i killers palestinesi responsabili (come chiedeva Sharon) dell'assassinio del Ministro Zeevi.
Il governo israeliano aveva chiesto l'estradizione (oltrechè l'arresto) di quei terroristi (anche per una non totale sicurezza del sistema di detenzione dlle carceri palestinesi da dove già troppe volte individui accusati di terrorismo sono usciti indisturbati), la fine del terrorismo e dell'incitamento all'odio, all'antisemitismo e alla violenza contro Israele da parte dei mass-media.
Arafat non ha esaurito tali richieste, perciò non è chiaro perchè la Emiliani se la prenda tanto con Sharon se il premier di Israele ha deciso di prolungare il confino di Arafat a Ramallah per costringerlo a combattere seriamente il terrorismo.

Sempre su Il Messaggero a pag. 14 un articolo (non firmato): "UE: delusione e rammarico" ci informa della protesta dell'UE nei confronti del governo di Israele per la decisione di prolungare il confino di Arafat.
A questo punto sorge una domanda: perchè l'UE non protesta con analoga forza e vigore nei confronti di Arafat quando questi incoraggia il terrorismo-kamikaze di Hamas contro Israele e tiene dei discorsi truculenti e antisemiti alla sua gente in cui promette che gli "ebrei saranno sterminati"?

Sempre a pag. 14 nell'articolo: "Arafat resta prigioniero a Ramallah" Eric Salerno scrive che la decisione israeliana "sembra surreale" e Sharon "non perde occasione per mettere dei bastoni fra le ruote del dialogo".
Salerno non scrive una sola riga sull'ultimo attentato terroristico di poche ore prima a Gerusalemme.







Sul Corriere della Sera del 25 febbraio a pag. 13 nell'articolo di Guido Olimpio "Sharon non cede: confino per Arafat", viene criticato in modo ingiusto e scorretto da parte di Olimpio la decisione del governo di Israele di prorogare il blocco di Arafat a Ramallah.
Olimpio, in puro stile politically correct filopalestinese sostiene che il blocco di Arafat a Ramallah deve finire dal momento che Arafat ha arrestato i terroristi palestinesi responsabili dell'assassinio di Zeevi come richiesto da Sharon.
In realtà Sharon aveva posto (insieme all'arresto dei terroristi resposabili dell'assassinio di Zeevi) altre condizioni come lo scioglimento delle formazioni paramiltiari palestinesi, la confisca delle loro armi e la fine della propaganda che incita, sui mass-media palestinesi, all'antisemitismo e all'odio di Israele e degli ebrei.
Di queste condizioni Arafat ne ha soddisfatto solo, e in parte, la prima e cioè ha arrestato i killers di Zeevi (ma si rifiuta di estradarli in Israele come Sharon aveva chiesto).







Su La Stampa a pag. 2 nell'articolo: "Arafat resta confinato dentro Ramallah" di Aldo Baquis è scritto che: "Una nuova impennata di violenza rischia di verificarsi in Israele e nei territori dopo che ieri il governo Israeliano ha gravemente umiliato Yasser Arafat............ ...........impedendogli di riacquistare la piena libertà di spostamento, dopo quasi tre mesi di confino".
A parte il fatto (e questo Baquis non lo scrive) che il governo Sharon ha revocato parte il blocco a cui ra soggetto Arafat a Ramallah va detto che la rimozione totale del blocco a cui è soggetto Arafat non era condizionata solo all'arresto dei killers di Zeevi ma anche all'estradizione di questi terroristi in Israele, allo scioglimento da parte dell'Anp delle organizzazioni estremiste palestinesi che ostacolano il processo di pace e alla fine dell'incitamento all'odio, all'antisemitismo e alla violenza contro Israele e gli ebrei sui mass-media palestinesi.
Di queste condizioni Arafat ne ha soddisfatto e solo in minima parte soltanto la prima e dunque non si vede perchè Israele dovrebbe rimuovere del tutto il blocco.

Sempre su La Stampa a pag. 3 nell'articolo (sempre di Aldo Baquis): "Una decisione umiliante e irresponsabile" si segnalano le dichiarazioni di Vedrine (ministro degli Esteri francese), di Kofi Annan (segretario dell'Onu) e Javier Solana ed entrambi si scagliano contro Israele per il confino imposto ad Arafat ma non dicono una sola parola contro il terrorismo e la violenza contro Israele che il "povero vecchio" Arafat sta orchestrando da ben 17 mesi e che tante vittime ha mietuto fra la popolazione civile israeliana e palestinese.
Inoltre Baquis riporta le parole del Ministro dell'informazione palestinese Yasser Abed Rabbo che definisce il governo di Sharon: "una banda di assassini e di terroristi" senza contraddire o commentare la cosa, come se fosse giusta e palese.




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