Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - l'editoriale del Jerusalem Post e Times of Israel dal titolo "E’ confermato: altri sei civili innocenti vennero uccisi a bruciapelo dai terroristi palestinesi che li tenevano in ostaggio".
Più di tre mesi dopo il recupero dei loro corpi da Khan Younis, nella striscia di Gaza meridionale, un’indagine delle Forze di Difesa israeliane ha scoperto che sei ostaggi sono stati verosimilmente giustiziati a bruciapelo dai loro rapitori durante un attacco aereo su un tunnel di Hamas.
Gli ostaggi Alex Dancyg, 75 anni, Yagev Buchshtav, 35 anni, Chaim Peri, 79 anni, Yoram Metzger, 80 anni, Nadav Popplewell, 51 anni, e Avraham Munder, 78 anni, sono stati recuperati il 20 agosto scorso dai soldati israeliani in un tunnel del complesso residenziale Hamad, a Khan Younis, mesi dopo che erano stati uccisi.
L’indagine dei militari ha rivelato che i sei uomini, dopo essere stati rapiti vivi dai terroristi palestinesi il 7 ottobre 2023, sono stati deportati nel più grande centro di comando sotterraneo di Hamas, a Khan Yunis, dove sono stati trattenuti, insieme a un gruppo più numeroso di ostaggi, fino alla fine di dicembre.
In questo centro sotterraneo attrezzato, dove sostavano anche alcuni dei massimi dirigenti di Hamas, esisteva un certo numero di gabbie di detenzione.
Alla fine di dicembre, i sei sono stati separati dagli altri ostaggi e dai dirigenti di Hamas, e sono stati trasferiti a Hamad, un quartiere a quattro chilometri di distanza dalla loro precedente prigione, raggiunta dalle Forze di Difesa israeliane a gennaio.
Nella nuova località, i sei ostaggi sono stati tenuti in uno stretto cunicolo sotto Hamad, che collegava altre sezioni della grande rete sotterranea.
A quella data le Forze di Difesa israeliane non avevano informazioni su dove fossero stati trasferiti gli ostaggi e il 14 febbraio vennero effettuati attacchi aerei sui tunnel terroristici nell’area di Hamad, prendendo di mira in particolare alcuni comandanti di battaglione di Hamas.
L’esercito non era a conoscenza di ostaggi detenuti nell’area. Gli attacchi erano stati autorizzati perché, in base alle notizie di intelligence disponibili, non c’era il sospetto che vi fossero dei prigionieri.
Solo sei mesi dopo, sulla base di nuove informazioni, le Forze di Difesa israeliane raggiunsero il sito e recuperarono i corpi dei sei ostaggi.
Tutti i corpi presentavano ferite di arma da fuoco, il che indica che quasi certamente sono stati “giustiziati” dai loro aguzzini di Hamas. Durante l’operazione del 20 agosto, i militari recuperarono dal tunnel anche i corpi di sei terroristi di Hamas.
Secondo i risultati delle analisi effettuate all’istituto di anatomo-patologia forense Abu Kabir, al contrario degli ostaggi i corpi dei sei terroristi non presentavano segni di arma da fuoco. L’indagine ha stabilito che molto probabilmente i sei terroristi sono morti a causa di un “prodotto collaterale” dell’attacco aereo, vale a dire che sono rimasti soffocati o avvelenati da anidride carbonica all’interno del tunnel.
Al momento, le Forze di Difesa israeliane non sono in grado di dire esattamente quando gli ostaggi sono stati “giustiziati” rispetto al momento dell’attacco aereo.
Questi sei ostaggi non sono da confondere con altri sei ostaggi che sono stati uccisi a sangue freddo dai terroristi palestinesi a Tel Sultan, presso Rafah, in un momento successivo, quando l’esercito stava manovrando nei pressi del luogo in cui erano tenuti in cattività. Gli ostaggi vennero assassinati un giorno prima dell’arrivo delle forze israeliane nel tunnel e furono trovati con ferite di arma da fuoco alla nuca e in condizioni gravissime di maltrattamento e denutrizione.
La Forze di Difesa israeliane hanno diffuso mercoledì sera un filmato che mostra l’interno dei due tunnel dove sono stati tenuti prigionieri e uccisi gli ostaggi Alex Dancyg, Yagev Buchshtav, Chaim Peri, Yoram Metzger, Nadav Popplewell e Avraham Munder.(Da: Times of Israel, Jerusalem Post, 4.12.24)
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