Lettera (con risposta) alla Corte Penale Internazionale
Gentile signora Fait,
le inoltro la mail ricevuta dalla cancelliera della Corte penale internazionale. E a seguire la mia replica.
Grazie dell'attenzione
Luciana Piddiu
Gentile signora (Piddiu),
leggo la sua nota e ritengo utile precisare che io non ho dato alcuna valutazione politica alla situazione di Israele e dei territori palestinesi occupati. Ho spiegato che nessuno può commettere impunemente crimini internazionali quali il genocidio, i crimini contro l'umanità e i crimini di guerra. Per questo é stata creata una Corte penale interenazionale indipendente e imparziale. Lei quando si informerà meglio sul funzionamento della Corte penale internazionale e della Corte internazionale di giustizia dell'ONU di cui Israele continua ad essere parte, non avrà più dubbi sulla necessità di adoperarsi anche come cittadina, a fare quanto possibile, per esempio con la comunicazione, a sostenere questi organismi. Leggo con sdegno le dichiarazioni delle autorità israeliane nelle riunioni delle istituzioni dell'ONU, Consiglio di sicurezza e assemblea generale, con un assurdo, inaccettabile e pericoloso slogan che le decisioni di questi organismi sono atti antisemiti.
Questa equazione porta soltanto alla distruzione dello stato di Israele che si mette al di fuori e al di sopra della legge.
Sarebbe utile una riflessione approfondita e non superficiale, prima di tirare conclusioni come le sue.
Se le serve sono disponibile a fornire altri chiarimenti, saluti,
Silvana Arbia
Cancelliera della Corte Penale Internazionale
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Gentile signora (Arbia)
Quando lei era ancora magistrato a Milano io, come cittadina impegnata nell'affermazione dei diritti delle donne, ospitavo nella mia casa donne algerine che rischiavano di morire sotto i colpi del Fis e del Gia. In anni più recenti ho avuto modo di dialogare a Ginevra con Boualem Sansal il quale aveva chiaro che l'Algeria degli anni '90 è stata il banco di prova per l'attuazione del progetto islamista a livello mondiale. Del resto l'arresto di Sandali non fa che confermare l'analisi fatta a suo tempo dallo scrittore. Lei ribadisce che la Corte penale internazionale è super partes ma sa bene che i giudizi emessi sono di carattere politico. Del resto Kharim Khan ha un legame stretto col Qatar e questo è quanto basta per capire che non è super partes. Le dirò di più negli anni della prima Intifada e anche successivamente ho avuto modo di conoscere bene Nemer Hammad, braccio destro di Arafat. Non avevo dubbi che i palestinesi fossero le vittime. Ma dopo le Torri gemelle, Charlie Hebdo, Bataclan, Toulouse, Hatocha, mercatini di Natale everywhere, Nizza, per non dire degli attacchi di Boko Haram in Africa ecc. ho cominciato a studiare a fondo la questione e ho capito che hanno sbagliato gli israeliani a cedere terra in cambio di pace, hanno sbagliato a scambiare mille terroristi per un solo ragazzo ebreo preso in ostaggio. Gli arabi palestinesi non vogliono e non hanno mai voluto un loro stato, loro vogliono la distruzione di Israele e l'annientamento di tutti gli ebrei. Bene fa oggi il governo israeliano a usare la stessa moneta. Chi di spada ferisce di spada perisce senza contare che chi fa i pogrom, chi li festeggia esce dall'umanità e non merita alcuna pietà. Gi Usa hanno usato l'atomica per porre fine alla guerra col Giappone e non era una risposta proporzionale, gli alleati rasero al suolo Dresda e Berlino e certamente i bambini tedeschi non avevano colpe, solo ad Israele si chiede moderazione. Ma chi vuole lo sterminio di un popolo e fa i pogrom deve essere ripagato con la stessa moneta dato che la ferocia è l'unico linguaggio che gli arabi islamisti capiscono. Da quando l'Onu ha decretato che i rifugiati palestinesi trasmettono il titolo agli eredi, cosa che non vale per istriani, dalmati, sudtirolesi, ebrei espulsi da tutto il Maghreb ha perso ogni credibilità. Che genocidio è quello che fa crescere un popolo da 700.000 persone a sei milioni? Ridicoli, siete ridicoli. Legga attentamente la storia di pogrom in Giudea, Samaria, Galilea dal 1830 al 1948 ben prima della nascita dello Stato di Israele (Georges Bensoussan) nonché il libro di Mohamed Sifaoui su Hamas e poi ne riparliamo.
Luciana Piddiu
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Cara Luciana,
apprezzo molto il suo tentativo di far ragionare chi è stata, come si evince dalla lettera della Sig. Arbia, indottrinata molto bene. La risposta della cancelliera della CPI è sconcertante e scandalosa quando parla addirittura di una possibile “distruzione di Israele”. Gravissima affermazione che mi fa pensare che il verme dell’odio antisemita sia arrivato ai massimi livelli e abbia divorato molti cervelli. Del resto in quell’ambiente chi non la pensa come la sig. Arbia e come i membri della CPI viene sollevato dall’incarico, senza tanti complimenti. Ecco l’esempio lampante di quanto scrivo:
Ancora tanti complimenti per il suo impegno.
Un cordiale shalom
Deborah Fait