Le manifestazioni propal ricordano da vicino la Hitlerjugend
Commento di Deborah Fait
Corteo con violenze e saluti nazisti in Canada, a Montreal, a sostegno della Palestina. Un movimento sempre più simile al nazismo, internazionale, che vuole distruggere Israele e gli ebrei.
“Heil Hitler, free Palestine” gridavano a Montreal orde di giovinastri correndo con le mani alzate nel saluto nazista e sventolando le bandiere palestinesi, spaccando vetrine e spaventando la gente che scappava per non essere coinvolta da tanta barbara violenza.
Ieri mattina in Israele siamo stati svegliati prima delle 5 da una pioggia di razzi lanciati da Hezbollah. Hanno continuato fino a sera inoltrata, più di 300 tra missili e droni su tutto il nord di Israele fino a sud di Tel Aviv. Bisogna sapere che quando l’Iron dome li raggiunge e li distrugge, i pezzi pesanti molti quintali cadono sulla terra quindi 4 milioni di israeliani sono stati colpiti da una pioggia fatta di pezzi di acciaio infuocati che hanno distrutto case, sono caduti su autobus per fortuna svuotati in tempo dai passeggeri ormai esperti, come tutti noi, nella fuga per la salvezza. Il fuoco dei neo nazisti Hezbollah ha distrutto ettari di campi, di boschi curati per anni dagli israeliani che avevano trasformato le paludi e le zone desertiche in giardini. Tutto distrutto ma tutto verrà ricostruito e reso verde, ci vorranno anni di duro lavoro e dell’amore che gli israeliani provano per la loro terra. Hezbollah e Hamas riscuotono tanta simpatia tra i giovinastri occidentali perché hanno molto in comune, i primi sono nazisti e i secondi sono fascisti rossi, stessi ideali di morte, di violenza e di odio antisemita. I giovani italiani che ad ogni week end, da 15 mesi, vanno in piazza a distruggere tutto quello che trovano sulla loro strada, a urlare maledizioni contro Israele e a chiederne la distruzione. I giovani canadesi che inneggiano a Hitler. I giovani delle Università americane che mettono ogni giorno a rischio la vita dei loro colleghi ebrei e distruggono interi atenei con la rabbia che hanno in corpo. Tutti questi criminali alla fine resteranno delusi. Hezbollah è quasi distrutto, i caccia da guerra di Gerusalemme hanno fatto piazza pulita dei loro covi, fabbriche di armi e il governo del Libano non ne può più di loro. ”Dobbiamo chiudere una volta per tutte con Hezbollah e ottenere il ritiro completo dal sud e la resa delle sue forze” ha dichiarato un parlamentare libanese. Naturalmente chi deve fare questo lavoro? Chi deve liberare il Libano e salvare Israele? Solamente Israele dopo che il governo debole del Libano ha permesso ai neonazisti di fare il bello e il cattivo tempo. Dopo che l’Unifil si è girato per anni dall’altra parte quando squadroni di Hezbollah si avvicinavano al sud per attaccare Israele. Dopo due guerre e dopo aver lanciato per anni periodicamente i loro missili contro i civili israeliani, esattamente l’8 ottobre, il giorno successivo alla macellerai di Hamas, Hezbollah ha incominciato a bombardare Israele. Senza alcun motivo, senza nessun tipo di provocazione, così, per dare una mano a Hamas in quello che doveva essere l’inizio e la prova generale per arrivare alla distruzione del Paese e al genocidio del popolo ebraico. Adesso Hezbollah è allo sbando tanto che hanno incominciato a parlare di cessate il fuoco. Ma, intendiamoci, per Israele un semplice cessate il fuoco non è sufficiente. Hezbollah, come ha dichiarato Netanyahu, deve essere completamente disarmato, deve ritirarsi al di là del fiume Litani, deve essere rafforzata la risoluzione 1701 dell’ONU, l’Unifil deve smettere di fare il doppio gioco. Ricordiamoci le imprudenti parole di Antonio Tajani, ”In fin dei conti soldati dell’Onu difendono anche Hezbollah”, rivelando così la triste verità che i Caschi Blu non servono a niente, anzi sono un pericolo per Israele e anche per il Libano.
Al sud Hamas è praticamente distrutto e l’Idf sta andando strada per strada, casa per casa, tunnel per tunnel per arrestare e disarmare i rimanenti dell’organizzazione terroristica nazi islamista e trovare finalmente i nostri ostaggi, vivi e morti e riportarli a casa. Ancora più a sud gli Houti sono rimasti con le loro infradito e tanto di naso nel loro paese semidistrutto dai missili sparati dalle navi da guerra americane.
Quando questa guerra finirà con la completa vittoria di Israele, aggredito per più di un anno su sette fronti. La Corte Penale Internazionale che ha ordinato l’arresto senza prove di Netanyahu e Yoav Gallant, sarà coperta di ridicolo. I giovinastri fascisti rossi di tutto l’Occidente torneranno a casa a covare il loro odio antisemita per la prossima volta che certamente arriverà perchè l’odio contro l’ebreo non si esaurisce mai. I salotti televisivi forse non ospiteranno più gente prezzolata che snocciola menzogne su menzogne contro la democrazia israeliana. Israele comincerà a ricostruire il Paese, come stanno già facendo, con l’aiuto del Keren Kayemet le Israel, nei kibbuzim distrutti del sud. Gli israeliani sfollati ritorneranno alle loro case. Gli ostaggi liberati e le loro famiglie avranno anni di cure fisiche e psicologiche e tutta Israele, tutti noi dovremo elaborare il disturbo post traumatico da stress che ci ha travolti dal 7 Ottobre, il Sabato Nero, il giorno che doveva essere di festa e si è trasformato nell’inferno dei satanisti che ci avevano invaso. Nella Giornata contro la violenza sulle donne, voglio abbracciare le nostre giovani e anche le bambine e le nonne che sono state stuprate, macellate, spaccate a metà, disarticolate, bruciate, coperte dallo sperma di decine degli uomini bestia nazi palestinesi. Le pseudo femministe dei vari e vergognosi movimenti italiani non hanno voluto nemmeno ricordarle, anzi, appena saputo degli stupri, ne hanno parlato con sarcasmo. A me fanno schifo e dovrebbero essere disconosciute dalla società italiana e svergognate. Lo so che non accadrà perciò mi dovrò accontentare di ritenerle io stessa delle miserevoli persone, indegne dei veri movimenti femministi, quelli degli anni ’70. Loro sono il nulla assoluto di fronte alle nostre donne israeliane martirizzate, violate e ammazzate o prese prigioniere e stuprate ogni giorno dalle belve feroci che piacciono tanto agli antisemiti di tutto il mondo.
Deborah Fait