Russia, Cina, Corea, Iran: la bomba dei tiranni
Analisi di Carlo Nicolato
Testata: Libero
Data: 21/11/2024
Pagina: 1/15
Autore: Carlo Nicolato
Titolo: L'alleanza globale delle canaglie si regge solo con le atomiche

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 21/11/2024, pag. 1/15, con il titolo "L'alleanza globale delle canaglie si regge solo con le atomiche", l'analisi di Carlo Nicolato. 

Carlo Nicolato
Carlo Nicolato

Il nuovo asse di Cina, Russia, Iran e Corea del Nord (acronimo inglese: CRINK) è l'alleanza delle dittature contro le democrazie. 

L’Iran ieri ha fatto sapere che risponderà in modo appropriato e proporzionato all’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’Energia Atomica, che lamenta la scarsa collaborazione del Paese degli ayatollah accusato da tempo immemore di aver promosso e nascosto un pericoloso programma di arricchimento dell’uranio. L'Iran nei giorni scorsi si è anche lamentato delle sanzioni europee, bollate come «del tutto ingiustificabili», comminate dopo che sono emerse prove inconfutabili dell’invio di missili balistici alla Russia.
Nei mesi scorsi l’Iran aveva già fornito a Mosca i droni Shahed che tuttora martellano con una certa regolarità le città ucraine e ha schierato anche dei consiglieri militari che stanno aiutando le forze armate russe a produrre velivoli simili. I due Paese stanno anche collaborando per la produzione di aerei da combattimento, in particolare i Su-30 e Su-35 che Teheran potrà produrre autonomamente grazie a un accordo siglato a ottobre.
L’alleanza tra Mosca e Teheran, una volta nemici, è stata sancita da continue visite incrociate e da proclami che non nascondono il vero obiettivo, che è quello di opporsi all’ordine mondiale costituito che Putin e il presidente cinese Xi hanno intenzione di scardinare secondo logiche di potere militare, strategiche ed economiche. Russia e Cina giocano su due piani diversi, quello più prettamente economico che mira ad attirare un ampio spettro di nazioni non allineate inserite nei BRICS, o comunque nell’orbita e in attesa di entrarci, e quello più strategico militare che in un modo o nell’altro ruota attorno alla guerra in Ucraina.

COLLABORAZIONE

In questo secondo gruppo rientrano oltre alla Russia di Putin e alla Cina di Xi - che con il suo disimpegno, l’acquisto di energia da Mosca e le forniture tecnologiche avanzate, incoraggia e finanzia indirettamente la guerra - l’Iran degli ayatollah e la Corea del Nord, che sta fornendo missili, munizioni, armi di vario genere, nonché migliaia di soldati tuttora stanziati nella regione russa di Kursk, quella in parte occupata dalle forze armate Ucraine.

DA BRICS A CRINK

Di fatto si tratta di una nuova asse del male, già battezzata con un acronimo dal suono minaccioso e vagamente “Star Trek”: CRINK.
Una sorta di SPECTRE della quale condivide punti programmatici, aspirazioni di dominio interplanetario, metodi terroristici e ricerca di armi sempre più letali. La realtà che assomiglia maledettamente alla fiction e che per certi versi la supera essendo tangibile, incombente e totalmente imprevedibile. Almeno tre di questi Paesi CRINK sono dotati di armi nucleari, la Russia con 4380 testate stimate e un altro migliaio teoricamente in via di smantellamento è, insieme agli Stati Uniti, il Paese più militarmente nuclearizzato al mondo, capace se solo volesse di disintegrare l’intera umanità in pochi minuti.
Da questo punto di vista la Cina, con le sue 500 testate stimate, non può certo essere paragonata a Mosca ma in prospettiva è anche più minacciosa in quanto in grado economicamente e tecnologicamente di produrne quante ne vuole a ritmi che perfino gli Stati Uniti si sognano. Il Pentagono stima che già nel 2030 Pechino avrà raddoppiato il suo arsenale nucleare, senza considerare lo sviluppo costante e senza risparmi di costi di tutti gli altri tipi di armi, da quelle terrestri a quelle aeree, passando per quelle navali. Anche Pyongyang possiede armi atomiche, probabilmente 30 ogive che possono essere installate su missili a lunga gittata che Kim Jong Un ha già ampiamente testato con più o meno fortuna.
L’Iran ci lavora da qualche decennio e secondo Israele sarebbe già a buon punto, nonostante la pantomina dei controlli dell’Aiea e di varie trattative con gli Stati europei boccaloni.

NEMICI NOSTRI

Ognuno dei CRINK ha le sue mire espansionistiche, i suoi obiettivi strategici circoscritti, i suoi odi atavici. Putin punta a impossessarsi di parte dell’Ucraina e a neutralizzare il resto, pretende un cordone sanitario e influenzabile attorno ai suoi ampi confini e in qualche modo sogna la restaurazione dell’impero zarista. E’ la stessa idea che muove Xi, la dottrina dell’ “una sola Cina” che altro non è che la riunificazione sotto un’unica capitale di tutti i territori storicamente considerati cinesi, come Taiwan appunto. Le mire espansionistiche di Pechino però vanno oltre, puntano al controllo del commercio mondiale, di quello delle materie prime cruciali e della produzione di tecnologia strategica (vedi chip).
Non in sintonia con l’Occidente, come qualche volta suggerisce Xi, ma in alternativa, in devastante concorrenza. L’Iran vuole cancellare Israele, si sà, ma pretende anche di essere il punto di riferimento assoluto dello sciismo che a veduta degli ayatollah è la vera religione islamica. Kim Jong Un è il joker del mazzo e come tale imprevedibile e pericoloso. Ce l’ha con tutti, in particolare con i vicini del sud con cui vorrebbe ingaggiare una guerra definitiva e con il Giappone.
Tutti in un modo o nell’altro sono una minaccia alla pace e all’esistenza stessa del Pianeta. E al di là di tutto è questo che unisce i CRINK. Per le moderne tirannie, la Bomba atomica è lo status symbol più ambito.

 

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