Riprendiamo da LIBERO di oggi, 19/11/2024, a pag. 3, il redazionale con il titolo "Rita Dalla Chiesa: alla prossima pioggia se ne ricorderanno".
Che quella in Emilia Romagna fosse una partita difficile, quasi proibitiva per il centrodestra era cosa nota. La speranza era che a giocare un ruolo fondamentale nella partita potesse essere la polemica attorno alle responsabilità sulla gestione del pre e post alluvione. Eppure, a differenza di quanto sperato dal centrodestra, i danni del maltempo non hanno scalfito il dominio della sinistra nella regione. Anzi, nei comuni alluvionati il divario fra De Pascale e Ugolini si è addirittura allargato, con il vantaggio del centrosinistra salito al 23,2%. Certo, a far riflettere è il dato dell’affluenza, in calo di oltre il 21% rispetto al dato del 2020 che riconfermò Stefano Bonaccini come governatore. In questo caso però, a differenza di quanto successo in Liguria qualche settimana fa con la vittoria di Marco Bucci, da sinistra dove tutti erano impegnati a festeggiare il successo elettorale - nessuno ha gridato alla crisi della democrazia. Un “dettaglio” che non è passato inosservato in casa Lega, dove il senatore Claudio Borghi ha twittato su X: «In Emilia Romagna già sparita la bassa affluenza. Si sente distintamente preparare la fanfara».
Al commento ha risposto la collega parlamentare forzista Rita Dalla Chiesa: «Alla prossima alluvione se lo ricorderanno....». Parole forti che hanno suscitato reazioni di sdegno.
Ma l’azzura non ha fatto marcia indietro, anzi: «In questo periodo sono stata molto vicina all’Emilia Romagna, una terra che ha vissuto momenti difficilissimi. Tante persone hanno perso tutto a causa dell'alluvione. È stata una sofferenza condivisa da tutti noi. Da esponente del centrodestra, speravo che questo dramma potesse essere anche un momento di riflessione, soprattutto per gli emiliani», ha spiegato all’Adnkronos. E ancora: «L’Emilia Romagna è sempre stata una terra “rossa”, ma se la sinistra, che ha governato per anni, ha portato a questa situazione, forse è arrivato il momento di interrogarsi. Sono stati gestiti tanti fondi pubblici, ma pochi sono stati realmente investiti per mettere in sicurezza il territorio e prevenire tragedie come queste».