Riprendiamo da LIBERO di oggi 18/11/2024, a pag. 1/3, con il titolo "Povera Schlein, il mondo intero le rema contro", l'editoriale di Daniele Capezzone.
Daniele Capezzone
Ma allora ditelo! Qualcuno abbia il coraggio di rivelarlo: deve esserci un complotto mondiale, una cospirazione globale – rigorosamente bipartisan – per far finire in manicomio i valorosi compagni italiani del Pd.
Poveracci, bisogna pur capirli: Elly e i suoi migliori cervelli politici di supporto, ad eccezione delle pause rigeneranti quando si svagano canticchiando le canzoni di Annalisa o assistendo ai concerti di Emma Marrone, prendono schiaffi da tutte le parti. E hanno pure finito le guance per ammortizzare gli sganassoni.
Prima è arrivato lo sberlone del trionfo di Trump; poi la crisi isterica per le dichiarazioni di Musk contro i magistrati italiani; subito dopo, lo psicodramma su come regolarsi rispetto alla permanenza su Twitter (e quell’infamone di Elon non si è nemmeno impressionato per i boicottaggi di Piero Pelù e Alessandro Gassmann).
E adesso? E adesso ci si mettono pure i laburisti britannici, per i quali quest’estate a sinistra i nostri compagni di lingua italiana si erano spellati le mani: «La sinistra riparta da Starmer», avevano sentenziato dopo la scontata vittoria a danno dei conservatori. E giù editoriali e articolesse sulla figaggine del primo ministro Uk, sul mondo anglosassone buono (la sinistra britannica) contro quello cattivo (la destra-destra Usa).
E –guardando a Londra – tutto sembrava corrispondere agli schemini mentali dei nostri comunisti (ex, neo e post): aumenti di tasse, piani pubblici per regolare tutto, manifestazioni pro-Pal, provvedimenti per limitare la libertà di parola.
Tutto orrendo (per noi liberalconservatori): ma per loro, per i nostri compagni rossi-rosé-fucsia, roba più eccitante del Viagra.
Senonché, all’improvviso, out of the blue (direbbero sul Tamigi), che ti combina Starmer? Un piano anti-immigrazione preso pari pari dal modello Meloni: accordi con paesi terzi (Vietnam, Turchia, Kurdistan iracheno) per una megaoperazione di dissuasione.
Un po’ di incentivi a non partire, un po’ di collaborazione per reprimere il traffico di esseri umani, e accordi per verificare altrove (non su territorio britannico) la sussistenza dei requisiti per essere riconosciuti come profughi dotati di diritto d’asilo.
Ora, se non avete il cuore di pietra, mettetevi nei panni di un alto papavero piddino, quelli che ogni giorno spiegano in tv che la Meloni è fascista, che in Albania il governo italiano sta organizzando una deportazione, e altre amenità del genere.
Il dramma dei nostri compagni è che ora quelle stesse cose lì le vogliono fare i laburisti britannici: politiche non troppo dissimili, peraltro, da quelle che avevano tentato qualche mese fa pure i conservatori di Rishi Sunak, poi largamente boicottati dalla magistratura britannica.
E ora? Delle due, l’una. Se i magistrati britannici chiuderanno un occhio, Elly e i suoi cari dovranno spiegare come mai Meloni è fascista mentre Starmer è un sincero democratico.
O almeno arrampicarsi sugli specchi per un esercizio di enigmistica tipo “trova la differenza”: perché la “deportazione” laburista è umanitaria, mentre quella meloniana è nazista. Se invece le istanze giurisdizionali britanniche si metteranno di traverso, i nostri eroi dovranno comunque spiegare come mai un partito di solida tradizione progressista come i laburisti britannici abbia anche solo potuto pensare di prendere a modello quella kapò della Meloni.
Comunque vada, roba da emicrania. Meglio tornare a sentire Annalisa ed Emma.
Qualcuno al Nazareno alzi il volume: distraete Elly, fatela ballare, e le cattive notizie dategliele un poco alla volta. Siate gentili, grazie.
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