Riprendiamo da LIBERO di oggi 15/11/2024, a pag. 3, con il titolo "La resistenza anti-Musk diventa una commedia patetica", l'editoriale di Daniele Capezzone.
Daniele Capezzone
Formatisi alla scuola del nannimorettismo, i nostri partigiani progressisti (ormai sempre più party-giani), in piena mobilitazione contro la loro nuova bestia nera Elon Musk, ripetono ossessivamente la celebre scena di Ecce Bombo: «Che dici vengo?
Misi nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto così, vicino a una finestra di profilo in controluce, voi mi fate: “Michele vieni in là con noi dai...” e io: “Andate, andate, vi raggiungo dopo...”. Vengo! Ci vediamo là. No, non mi va, non vengo, no».
E così, un po’ essendo indecisi a tutto e un po’ per la loro naturale propensione a dividersi, a sinistra hanno già imboccato quattro diverse strade per fronteggiare il Nemico Digitale e decidere che fare dei loro fondamentali account X, l’ex Twitter.
Social network- è sempre bene ricordarlo - che a loro andava benissimo quando, con la precedente proprietà, bannava Donald Trump e oscurava le notizie del New York Post sul figlio di Joe Biden. Ma ora che è arrivato il perfido Musk (che per inciso ha reso pubblico l'algoritmo, quindi ha fatto totale e meritoria trasparenza sul funzionamento del giocattolo) quel canale fa orrore ai nostri compagni.
Che restano tuttavia incerti sul che fare.
I FUGGIASCHI
La prima scuola di pensiero è quella dei fuggiaschi da X, quelli che se ne vanno, lo annunciano in posa plastica, un po’ come quando la diva del muto Francesca Bertini, per simulare un mancamento, si aggrappava melodrammaticamente a una tenda. E forse sognano che Elon Musk li chiami personalmente per trattenerli. O invece (è il caso della magistrata Albano) lo sfidano platealmente, cercano lo scontro in mondovisione che però - spiace deludere la toga - non ci sarà. Lui aveva twittato che dovevano andare? E lei annuncia: «Fatto». Ma il mondo andrà avanti lo stesso, e X pure.
La seconda scuola di pensiero – manifestatasi ieri – è quella di chi invece resta e combatte, per non darla vinta al Puzzone in Chief.
La terza scuola è quella di chi resta ma si mette in sonno, facendo sapere che l’account rimane ma loro non posteranno più. Come se Musk dovesse strapparsi i capelli per il loro sciopero della twittata.
La quarta è quella degli indecisi, guidata dal mitico Roberto Salis, alle prese con un «grande dilemma» - ci fa sapere" - se rimanere o no. «E ’sti cazzi» potrebbero mormorare a Oxford, o forse a Cambridge, non vorremmo sbagliarci.
SI PRENDONO SUL SERIO
Capovolgendo un altro motto un tempo celebre a sinistra, questi poveri vagabondi digitali, questi smandrappati online, finiranno per marciare divisi per essere colpiti uniti. Ride (forse) Musk, ridono tanti altri, la maggior parte delle persone normali li ignora, anzi ne trascura perfino l’esistenza: mentre loro, i vipponi rossi, si prendono maledettamente sul serio, ancora convinti che il mondo giri intorno al loro ombelico progressista.
Davanti a queste scene, i cinefili potrebbero ripensare al patetico finale di Viale del tramonto, con la mitica Gloria Swanson che (dopo aver commesso – nel film – un omicidio, totalmente impazzita), scende le scale credendo che sia arrivata la troupe per riprenderla, e pronuncia la celebre battuta: «Sono pronta per il primo piano». In realtà sono solo arrivati infermieri e poliziotti per portarla via.
Ma i cinefili – in questo caso – sbaglierebbero di grosso. Nelle esibizioni degli attuali vipponi di sinistra non c’è solo follia. Nei loro comportamenti, c’è pure un miserabile calcolo: io ottengo visibilità, alimento la polemicuzza contro Musk, non mi mancheranno le comparsate tv e le intervistine perfino su questa piccola sceneggiata, e se per caso qualcuno a destra sarà così ingenuo o tonto da commettere un fallo di reazione, potrò sperare in un pallido alone di martirio.
Ma vi illudete, cari compagni. E sarete costretti a un’ulteriore piroetta. Che fai, Elon, non mi cacci?
Nessuno mi martirizza? E allora mi martirizzo da solo...
E così pure oggi i nostri eroi frignano e si lagnano, levano alti lai, piangono sulla democrazia. Suscitando in tutti noi, amici lettori, un senso di pena e una irresistibile propensione allo sbadiglio.
Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante
lettere@liberoquotidiano.it