I fatti di Amsterdam 12/11/2024
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Lettera: I fatti di Amsterdam

 

Cara Deborah,

mi scuso anticipatamente per questa breve lettera, che in realtà è uno sfogo. Dopo i fatti di Amsterdam la mia tolleranza nei confronti delle tante voci antisemite travestite da intellighenzia progressista, e che infestano i mezzi di comunicazione, è pari a zero.

La mattina, mentre vado al lavoro in auto, ogni tanto ascolto “Prima pagina” su Radio 3, che dà spazio anche agli interventi degli ascoltatori. I commenti di questi giorni riguardo a quanto accaduto in Olanda, e relativamente ai tifosi israeliani, citano il loro “fascismo aggressivo”, le loro “provocazioni e inni genocidari” e così via. Stamattina qualcuno ha anche detto che in fondo non si sono fatti niente ed era totalmente esagerato mandare dei voli di stato per riportarli in patria. Dopodiché ho cambiato canale. È la stessa rabbia che provavo l’8 Ottobre dell’anno scorso, quando, all’indomani del massacro, i commenti più ripetuti erano:“se anch’io fossi cresciuto in quel lager (cioè Gaza) anch’io adesso sarei un terrorista”.    

Tutto ciò è molto più che sconfortante, perché questo antisemitismo di fondo non fa parte solo di certi circoli intellettuali o giornalistici ma è profondamente radicato in una grossa fetta di persone comuni che si identificano con la sinistra. Lei vede una via d’uscita? Io no.

Un cordiale saluto e un augurio di buon lavoro,

Filippo Tamassia

 

Caro Filippo,

provo la sua stessa indignazione per i fatti scandalosi di Amsterdam e per le reazioni altrettanto oscene che hanno provocato nella cosiddetta intellighenzia di sinistra che infesta i salotti televisivi italiani. Purtroppo l’antisemitismo è un virus trasversale che infetta anche i cervelli di tanta gente comune. La stessa gente che 80 anni fa si girava dall’altra parte al passaggio dei treni che portavano verso la morte i loro vicini di casa o conoscenti, o persino amici, ebrei. La stessa gente che il 27 gennaio finge di ricordare con dolore i 6 milioni per poi sputare veleno contro gli ebrei vivi. In Olanda il pogrom di giovedì sera sta continuando nella mente e nei desideri di migliaia di arabi olandesi e della sinistra di quel paese. Il Jerusalem Post riporta oggi: “Domenica pomeriggio centinaia di dimostranti anti-israeliani si sono radunati in piazza Dam ad Amsterdam in un atto di solidarietà con la furia di giovedì sera contro i tifosi di calcio israeliani in cui sono rimasti feriti più di una dozzina di israeliani”.

A Milano, sabato, centinaia di propal hanno fatto una delle loro oscene manifestazioni inneggiando al pogrom, alzando al cielo cartelli con l’immagine dell’assassino Yahya Sinwar e invitando il popolino a fare come gli eroi di Amsterdam ogni volta che ci sarà qualche avvenimento con ospiti ebrei e israeliani. Ormai l’antisemitismo è stato completamente sdoganato, la gente non si vergogna più a dire che Israele deve essere cancellato “dal fiume al mare”, e che gli ebrei vanno rimessi nei forni e come ha fatto Hamas il 7 Ottobre di un anno fa, con i nostri bambini bruciati vivi. Poi, mentre danno fuoco e calpestano a centinaia le bandiere di Israele, si scandalizzano se tre israeliani strappano da una finestra di Amsterdam una bandiera palestinese che per loro, per tutti noi, significa morte. Questo è molto triste e non se ne vede la fine semplicemente perché non ci sarà mai una fine.

La ringrazio dal profondo del cuore.

Un affettuoso shalom

Deborah Fait