Riprendiamo da LIBERO di oggi, 09/11/2024, a pag. 6, con il titolo "Meloni: stop antisemitismo, sinistra in imbarazzo" la cronaca di Antonio Castro.
«L’antisemitismo dilagante è inaccettabile e spaventoso ed è nostro dovere garantire piena sicurezza ai cittadini di religione ebraica». La presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, - a margine del Consiglio europeo informale di Budapest- ha colto l’occasione per esprimere nel faccia a faccia con il primo ministro olandese Dick Schoof la «profonda preoccupazione» per l’aggressione subita dai tifosi israeliani ad Amsterdam.
Le forze dell’ordine olandesi erano state pre-allertate della possibilità che la partita tra il Maccabi Tel Aviv a l’Ajax fosse ad alto rischio incidenti. Di più: il ministero della Diaspora (che si occupa non solo delle richieste di rientro in Israele delle persone di origine ebraica), era al corrente - secondo alcuni media israeliani - di un piano per aggredire un tifoso israeliano che lavora per la polizia di frontiera. Non solo: le autorità olandesi sarebbero state anche informate per tempo della possibilità di un attacco all’albergo dove erano alloggiati i tifosi del Maccabi Tel Aviv.
Allerta condivisa dalle autorità israeliane con l’Olanda per vedere di contenere le possibili violenze alla manifestazione pro-Palestina prevista di fronte alla Johan Cruijff Arena prima del match, spostata in un’altra sede dopo il divieto deciso dalle autorità di Amsterdam.
Di fronte alle immagini social delle aggressioni e delle minacce fisiche e verbali dai militanti pro Palestina contro i supporter israeliani arriva la condanna anche della segretaria Elly Schlein: «Quanto avvenuto ad Amsterdam è orribile.
Condanniamo fermamente l’indegna aggressione violenta contro i cittadini israeliani e respingiamo qualsiasi tentativo di far rinascere pericolose spinte antisemite», afferma in una nota la leader del Partito democratico. Resta da vedere se le bandiere palestinesi continueranno a fare da contorno alle manifestazioni di piazza così come gli slogan raccattati dalla sinistra di lotta e di governo negli ultimi anni. Schlein assicura l’impegno «a contrastare ogni forma di odio, di violenza».
Forse la volontà di contrastare i crescenti episodi di antisemitismo della leader dem non è condivisa dal compagno Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) e neppure da Angelo Bonelli, portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, fino a tarda sera si guardano bene da esprimere una seppure velata forma di solidarietà ai supporter aggrediti. Eppure scorrendo le agenzie di stampa Fratoianni e Bonelli intervengono su tutto (dallo sciopero dei trasporti all’autocrazia di Musk, dalla sanità agli appuntamenti per la campagna elettorale regionale in Emilia Romagna e Umbria). Ma neppure una sillaba per condannare quello che è stato definito da mezzo mondo come il «pogrom di Amsterdam».
Forse Bonelli e Fratoianni dovrebbero rinfrescarsi la memoria. Ci pensa, semmai ce ne fosse bisogno, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu: «86 anni fa, è stata la Notte dei cristalli, un attacco contro tutti gli ebrei sul territorio europeo. Quella notte è tornata», ha sintetizzato Bibi che oltre ai sette fronti mediorientali adesso deve vedersela pure con i focolai antisemiti della “civilissima” Europa. La sostanza è che gli uomini del Mossad - il servizio segreto per l’estero guidato da David Barneai - sono stati incaricati di «elaborare un piano per prevenire disordini in occasione di eventi all’estero».
«È una vergogna quello che è successo ad Amsterdam. La caccia all’ebreo ricorda i tempi bui del nazismo e dell’Olocausto», interviene il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, assicurando che «in Europa non c’è posto per l’antisemitismo». «Nessun motivo può giustificare l’aggressione ai tifosi di una squadra di calcio solo perché ebrei. Sono vicino al popolo ebraico e alle comunità ebraiche in tutta Europa. È legittimo difendere i diritti del popolo palestinese ma la caccia all’ebreo è un modo inaccettabile di sostenere quella causa», ha tagliato corto.
Le immagini dell’aggressione contro i tifosi israeliani ad Amsterdam, ad opera di un gruppo di ultras filo-palestinesi, ovviamente hanno fatto il giro di web, radio e telegiornali.
L’incremento degli episodi di antisemitismo in Europa - dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023- sembrano aver trovato terreno fertile negli ambienti più estremisti e pro Palestina. In Italia l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane stigmatizza l’atteggiamento «da parte di odiatori pro-Pal e radicalizzati islamici, con alcuni appartenenti alle forze dell’ordine inerti». Sottolineando il sentimento «di grave preoccupazione e allerta che ci raggiunge da Israele e da ogni parte d’Europa». Anche un “dialogante” come l’attore di origine ebraiche Moni Ovadia: «Lanciare inni che ricordano le aggressioni antisemite è semplicemente un crimine perché l’antisemitismo è una forma particolare di razzismo, è un crimine, non si può essere indulgenti verso questo». E non esclude «che fatti come quelli di Amsterdam possano succedere anche in Italia». Ieri sera di ritorno da Amsterdam alcuni tifosi hanno intonati all’aeroporto Ben Gurion- come riporta il Times of Israel - cori contro gli arabi con frasi come: «L’Idf farà fuori gli arabi». E ancora: «Perché le scuole sono chiuse a Gaza? Non ci sono più bambini lì».
Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante
lettere@liberoquotidiano.it