L’Europa tocca il fondo
Commento di Fiamma Nirenstein
Testata: Il Giornale
Data: 09/11/2024
Pagina: 3
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: L’Europa tocca il fondo

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi 09/11/2024 a pag. 3 il commento di Fiamma Nirenstein con il titolo: "L’Europa tocca il fondo". 


Fiamma Nirenstein

Attacco ai tifosi israeliani ad Amsterdam, un pogrom in piena regola. Era ampiamente prevedibile, eppure la polizia olandese pare si sia fatta sorprendere e di sicuro non è riuscita a prevenire. Per colpa o per dolo, perché gli avvisi da Israele erano arrivati in tempo. Si allarga così il fronte su cui gli ebrei combattono per la vita dopo il 7 di ottobre

L’Olanda è un Paese piccolo, eppure durante la Shoah ha lasciato deportare, anche collaborando non poco,106mila ebrei, più della Francia (83mila) dell’Austria (65mila) e di molti altri stati europei: quasi quanti la Germania (160mila). Ancora il 5 settembre del ’44 dei 1019 portati dall’Olanda sui treni ad Auschwitz un totale di 549 furono selezionati per le camere a gas, inclusi settantanove bambini. Anna Frank è stata nascosta due anni al numero 263 di Prinsengracht prima di essere scoperta e deportata nell’agosto del 1944. L’Olanda come gli altri paesi europei da cui sono stati trascinati alla morte sei milioni ebrei di tutte le condizioni e le età ieri ha dato la prova che “Never Again” non è un tema molto interessante per lei. Quando le migliaia di estremisti islamici, terroristi, si sono lanciati sui sostenitori della squadra Maccabi Tel Aviv che aveva giocato con l’Ajax, la polizia non ha quasi reagito benchè spesso chiamata per aiuto, non era preparata dove i criminali antisemiti avevano preparato gli agguati sapendo bene presso quali alberghi e punti di riferimento. Raggiungere i rifugi è stato difficile, solo l’aiuto di altri ebrei residenti lo ha permesso; e poi, scioccati e feriti, gli sportivi sono stati portati in salvo dall’aviazione civile israeliana organizzata però dal Pikud ha Oref, il fronte interno che si occupa della popolazione. Un fronte di guerra, in cui le forze locali non erano interessate a capire che il pogrom tentato sui tifosi israeliani, era composto di gente che urlava non il nome della squadra, o slogan calcistici, ma “Yehud” ebreo, e “Allah hu akbar”. Proprio come Hamas il Sette di Ottobre. Si sono visti giovani padri coi bambini che fuggivano aggrediti mentre gli dicevano “Vieni qui, figlio di…  Are You Jewish?”.

E si facevano mostrare il passaporto, poi sequestrato, e loi facevano a forza inginocchiare e dire “Free Palestine”, persone anziane piene di sangue, coltelli levati, insulti. Dunque, e le tv ripetono i consigli a chi è ancora là, un ebreo deve rinunciare alla kippà, alla stella di David, a parlare ebraico in pubblico, e meglio se resta in camera: questo offre al viaggiatore ebreo l’Europa di oggi. Si allarga così il fronte su cui gli ebrei combattono per la vita dopo il 7 di ottobre: Israele è oggetto di incessanti bombardamenti, e anche bersaglio dell’odio antisemita e antioccidentale, accusato di tutti i crimini di cui la sinistra mondiale ritiene colpevole il fronte che odia: colonialismo, genocidio, suprematismo bianco, imperialismo. L’Iran, con Hamas, gli Hezbollah, arruola gli estremisti islamici di tutto il mondo e trova il sostegno psicotico di folle di giovani specie studenti.

 L’antisemitismo è ammesso sui teleschermi e nei salotti, ha mostrato ieri i suoi colori nella città dei musei immancabili, delle biciclette colorate, delle cenette sui canali… ma ciò che è capitato a Amsterdam, può ora capitare a Bologna con la partita di basket, o il 14 a Parigi nello scontro fra le nazionali, o per un concerto di un cantante israeliano. Quell’antisemitismo sostiene società in cui donne, omosessuali e dissidenti vengono uccisi se manifestano la loro libertà.

Negli anni Settanta quando si incontrano il terrorismo rivoluzionario e quello jihadista ambedue presero di mira gli ebrei; certi governi europei, fra cui quello italiano, alleandosi con l’OLP, promossero una ondata di propaganda antiisraeliano, l’antisemitismo razzista divenne antisraeliano. L’Europa per paura e per ipocrisia, non combatte l’odio antioccidentale: la Russia, l’Iran, la Cina, se ne compiacciono. L’allarme è rosso, Non c’è che lottare, si può, la Germania per esempio ha votato una risoluzione dal titolo “Never Again is Now” per difendere la vita degli ebrei e battere l’antisemitismo. Ne va del futuro di tutti: il nuovo ministro degli esteri Gideon Saar e Amir Ohana sono volati in Olanda. Il significato è chiaro. Israele è attiva in tutto il mondo nella difesa degli ebrei, anche se è l’anniversario della Notte dei Cristalli, non funzionerà: Israele al contrario di allora vive e combatte.

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