Kennedy Jr.: Trump vincerà perché rappresenta il popolo
Intervista di Paolo Mastrolilli a Kennedy Jr.
Testata: La Repubblica
Data: 30/10/2024
Pagina: 12
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: Kennedy Jr.: Trump vincerà perché rappresenta il popolo

Riprendiamo da LA REPUBBLICA di oggi, 30/10/2024, a pag. 12, con il titolo "Kennedy Jr.: Trump vincerà perché rappresenta il popolo", l'intervista di Paolo Mastrolilli.

Paolo Mastrolilli - North America ...
Paolo Mastrolilli
Robert F. Kennedy, Jr. (RFK Jr ...
Kennedy Jr. sta partecipando in prima linea alla campagna elettorale del candidato presidente Donald Trump contro Kamala, che il nipote di Jfk definisce come "la peggior candidata presidenziale di sempre"

«Donald Trump vincerà non solo la Casa Bianca, ma anche la maggioranza del voto popolare su base nazionale. E questo avverrà perché il Partito democratico ormai è diventato il braccio politico delle élite, mentre quello repubblicano è il vero rappresentante del popolo». Robert Kennedy junior, nipote di Jfk e figlio del segretario alla Giustizia e candidato presidenziale democratico ucciso a Los Angeles nel 1968, è all’aeroporto di New York. Aspetta di partire per la prossima tappa della sua campagna come surrogato di Donald, dopo averlo presentato al comizio di domenica sera al Madison Square Garden. Ignorato in perfetto stile trumpista lo scandalo per la sua relazione extraconiugale con la giornalista Oliva Nuzzi, l’erede della famiglia democratica più illustre nella storia degli Usa è pronto a riprendere la corsa al fianco degli ex rivali storici del Gop.

Che impressione le ha fatto parlare al Madison Square Garden?

«Eravamo in una tradizionale fortezza liberal, eppure c’erano 19.000 persone accalcate dentro l’arena per il candidato repubblicano, e 75.000 in fila fuori. Onestamente, non vedevo una cosa del genere da quando mio zio Jack era venuto a tenere un comizio a New York durante la campagna del 1960, e quando poi era tornato al Madison Square Garden per festeggiare il suo compleanno».

Certo, con i seducenti auguri di Marilyn Monroe. Ma a proposito di suo zio e suo padre, sarebbero felici di vederla oggi al fianco di un tipo come Donald Trump?

«Non sono io che ho lasciato il Partito democratico, sono i democratici che hanno lasciato me. Erano i difensori della pace, dell’uguaglianza, della parità di diritti e opportunità: ora sono gli alfieri della guerra e del privilegio. Quando ero un ragazzino, i democratici possedevano il 30% della ricchezza nazionale e i repubblicani il 70%. Ora le parti si sono invertite. Il Gop è diventato il vero partito di poveri e classe media».

Kamala Harris, nel discorso di chiusura della sua campagna tenuto dove Trump aveva incoraggiato l’assalto al Congresso, ha accusato l’avversario di voler dividere l’America. Nei giorni scorsi ha detto che lo considera un fascista.

«Lei è stata presentata alla Convention democratica di Chicago dall’ex direttore della Cia, mentre Trump dal segretario del sindacato Teamster. Credo dica molto sulla situazione reale. Harris è probabilmente la peggior candidata presidenziale della nostra storia. Ha raccolto finanziamenti elettorali come e più di Trump, perché i miliardari stanno con lei. Guida il partito delle élite, le grandi industrie farmaceutiche, Wall Street, i produttori di armi e forniture militari. Questo è il motivo per cui ho lasciato il partito di mio padre e mio zio, ed è la ragione per cui lei perderà».

Trump ha detto che punta a vincere anche New York.

«Non so se ha una vera possibilità di farlo, perché è una città molto liberal. Però credo che oltre a prevalere nel Collegio elettorale, e quindi conquistare la Casa Bianca, vincerà anche il voto popolare. Negli ultimi quarant’anni un solo repubblicano ci è riuscito, e questo dà la dimensione di come siano cambiate radicalmente le cose».

Da dove viene la forza di Trump?

«Gli americani vogliono un cambiamento rispetto a Biden, e Kamala non è stata capace di convincere nessuno che sarebbe in grado di offrirlo. Non è una leader in grado di tenere testa all’apparato militare, o alle agenzie di intelligence. Non sa parlare senza avere davanti un discorso scritto, e ha dimostrato di non poter gestire l’immigrazione e contenere l’inflazione».

È vero che lei punta a fare il segretario alla Salute?

«Diciamo che sarei interessato a controllare cosa accade nel settore della sanità, così cruciale per le nostre vite e così abusato».

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