UNRWA cacciata da Israele. Era ora!
Commento di Carlo Nicolato
Testata: Libero
Data: 30/10/2024
Pagina: 15
Autore: Carlo Nicolato
Titolo: Giusto mettere al bando l'agenzia ONU filo-Hamas

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 30/10/2024, pag. 15, con il titolo "Giusto mettere al bando l'agenzia ONU filo-Hamas", il commento di Carlo Nicolato. 

Carlo Nicolato
Carlo Nicolato

UNRWA l'agenzia ONU per i rifugiati palestinesi (e tutti i loro discendenti da tre generazioni) è collusa con il terrorismo di Hamas. E questo è ormai un fatto noto. Israele l'ha messa al bando, come è giusto che sia. Ma gran parte del mondo occidentale non lo accetta e si straccia le vesti, lodando il "ruolo indispensabile" dell'agenzia per l'aiuto alla popolazione di Gaza. Tipico esempio di carità che uccide.

Israele ha messo al bando l'Unrwa e l’Occidente, o almeno una consistente parte di esso, anziché congratularsi si straccia le vesti sottolineandone il “prezioso lavoro”. Il segretario dell’Onu Antonio Guterres, che di fatto è diretto responsabile dell’Agenzia, anziché ammetterne l’acclarato fallimento e lavorare per sostituirla quanto prima con qualcosa di più utile e neutrale avvisa di «conseguenze devastanti» per la pace e la sicurezza nell’intera regione. E dire che l'Unrwa ne ha avuto di tempo per contribuire a mantenere la pace e la sicurezza nell’intera regione ma, come è evidente a tutti, ha toppato su tutti i fronti e, sia chiaro, non per dabbenaggine o incapacità, attributi che certo all’Onu non mancano, ma per intenzionale criminale malafede.

DEFINIZIONE DI RIFUGIATO

Partiamo ab ovo, cioè dalla ragione stessa per cui l’agenzia fu fondata nel lontano 1949, che è appunto quella, come dice il suo nome (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East) di occuparsi del soccorso e dell'occupazione dei rifugiati palestinesi. La definizione di “rifugiato” per l’Onu è chiara, Guterres dovrebbe conoscerla bene lui che è stato anche a capo dell'Unhcr. Si riferisce a quelle persone che sono costrette ad attraversare i confini a causa della minaccia di una guerra o di una violenza generica e tale status termina quando i profughi si naturalizzano o si integrano altrove.
Per l’Unrwa invece tale status è perenne, tramandabile di padre in figlio per generazioni. In quanto tale l’Unrwa anziché risolvere il problema per la quale è stata istituita non ha fatto che perpetrarlo scientificamente, raddoppiandolo e aggravandolo all’ennesima potenza. Non a caso i profughi palestinesi sono passati da 3 milioni nel 1949 ai 6 milioni attuali. Già solo per questo motivo l’Agenzia avrebbe dovuto essere chiusa da un pezzo, come peraltro aveva chiesto il suo stesso personale nel 1951 dopo che gli Stati arabi si erano rifiutati di reinsediare i rifugiati palestinesi come aveva fatto Israele con quelli ebrei. E invece fu mantenuta in vita con il risultato che con il tempo è diventata una realtà locale dotata di grandi mezzi e in quanto tale di potere e capacità politiche.
In poche parole è diventata veicolo di estremismo, antisionismo e antisemitismo, inculcati ai giovani generazione per generazione nelle scuole che controlla. Le prove non sono un’invenzione di Netanyahu. Dei libri di testo pieni di odio per Israele utilizzati in quegli istituti si parlava già una decina di anni fa, tanto che anche il Parlamento Europeo intervenì chiedendone la messa al bando. In quei libri si nega l’esistenza stessa di Israele, secondo la logica tanto cara agli ayatollah iraniani, e il sionismo viene definito come un movimento “colonialista” fondato da ebrei europei con lo scopo di radunare ebrei da tutto il mondo e collocarli in Palestina. I testi sostengono che i sionisti hanno realizzato tale obiettivo cacciando la popolazione araba dalle sue terre e non viene fatta nessuna menzione dei legami storici e religiosi degli ebrei con la Terra d’Israele e con Gerusalemme.
Da qui al terrorismo il passo è breve.
Gli istituti e i centri dell’Unrwa, insieme agli ospedali, sono diventati lo scudo di Hamas per nascondere le loro armi, i terroristi e, si teme, anche gli stessi ostaggi israeliani. I funzionari dell’Agenzia hanno sempre respinto tali prove garantendo di fatto che la collaborazione continuasse e prosperasse. Nel 2009, James Lindsay, ex consigliere generale dell'Unrwa, ha riconosciuto che Hamas avrebbe potuto facilmente infiltrarsi nell’agenzia per il semplice motivo che l’Onu non si è mai preoccupata di vietare l'assunzione di terroristi locali, cioè non ha mai implementato una politica che verificasse la provenienza degli assunti. L'ampia rete di tunnel e sedi ospedaliere di Hamas, tutte costruite in presenza dell'Unrwa, dimostrano quantomeno la negligenza se non la complicità dell'Agenzia stessa.

LA DENUNCIA

Ma in un suo recentissimo rapporto l’UnWatch, organizzazione che si occupa di monitorare l’operato delle Nazioni Unite, ha denunciato che personale dell'Unrwa ha rubato e rivenduto gli aiuti che l'organizzazione avrebbe dovuto consegnare ai civili a Gaza. La denuncia arriva da altro personale interno dell’agenzia stessa, il quale avrebbe più volte denunciato invano le ruberie alla dirigenza.
Almeno 12 membri dell'Unrwa, simpatizzanti o regolarmente inseriti in Hamas, hanno anche partecipato a vario titolo all’assalto del 7 ottobre, qualcuno anche direttamente. Nove di loro sono stati riconosciuti colpevoli dalla stessa Agenzia e licenziati, ma tra questi non figurava Muhammad Abu Attawi, uno dei comandanti del gruppo che ha partecipato al massacro Kibbutz Re'im. Abu Attawi è stato poi ucciso dall’Idf e alla sua morte l'Unrwa ha ammesso che risultava tra i suoi dipendenti dal 2022. Anche Fatah Sharif è stato eliminato in quanto considerato il comandante di Hamas in Libano, e anche lui era un dipendente dell’Agenzia Onu, in passato perfino il presidente dell'Associazione degli insegnanti, proprio quella che decide ed approva il contenuto dei libri di testo.
L'Unrwa è marcia fino al midollo, ha denunciato il governo israeliano, e come dargli torto?

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