Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - editoriale tradotto dal Jerusalem Post, YnetNews e Times of Israel dal titolo "Smantellata una base terroristica all’interno dell’ospedale Kamal Adwan a Gaza nord".
Le Forze di Difesa israeliane hanno concluso lunedì un’operazione anti-terrorismo ad alto rischio nell’ospedale Kamal Adwan di Jabaliya, nel nord della striscia di Gaza, all’interno del quale si erano asserragliati decine di terroristi.
L’esercito afferma che Hamas usava la struttura medica come un centro di comando e controllo.
In un video diffuso dalle Forze di Difesa israeliane un autista d’ambulanza palestinese, arrestato per sospetto coinvolgimento in attività terroristiche, afferma che Hamas usava le ambulanze all’ospedale per trasportare i suoi miliziani.
“Gli agenti di Hamas sono ovunque: nei cortili, ai cancelli dei padiglioni e negli uffici dell’ospedale Kamal Adwan – afferma l’autista arrestato – Usano le ambulanze per trasportare i loro miliziani feriti e per trasportarli alle loro missioni, anziché usarle per i civili. Noi, gente della striscia di Gaza settentrionale, siamo stufi di questa situazione. Ne abbiamo abbastanza. Loro (Hamas) fanno base negli ospedali e nelle scuole”.
L’esercito sottolinea che durante tutta la guerra tra Israele e Hamas, i gruppi terroristici hanno utilizzato gli ospedali per detenere ostaggi, realizzare attività terroristiche e nascondere armi.
Prima di fare irruzione nel sito, le Forze di Difesa israeliane hanno consentito lo sgombero di pazienti e personale, assicurandosi che i sistemi di emergenza del centro medico continuassero a funzionare. Hanno anche attivato un generatore aggiuntivo per i pazienti in terapia intensiva.
Anche centinaia di civili che usavano l’ospedale come rifugio sono stati evacuati per tempo dall’area.
Durante le fasi di evacuazione, i militari hanno individuato e arrestato una quarantina di sospetti terroristi. In seguito, l’unità di commando d’élite Shayetet 13 ha fatto irruzione nell’ospedale e ha arrestato all’interno della struttura decine di altri terroristi, tra cui alcuni che hanno partecipato alla carneficina del 7 ottobre.
All’interno dell’ospedale e dell’area circostante, le Forze di Difesa israeliane hanno trovato armi, denaro e documenti appartenenti a Hamas.
Durante i combattimenti nell’area circostante l’ospedale sono stati uccisi circa 20 terroristi armati.
Le Forze di Difesa israeliane stimano che centinaia di altri operativi di Hamas siano ancora presenti nell’area di Jabaliya, e pertanto l’operazione avviata tre settimane fa nel cosiddetto “campo profughi” è destinata a continuare.
Per consentire l’operazione anti-terrorismo, che ha portato all’uccisione o arresto di centinaia di agenti terroristi, sono stati evacuati da Jabaliya circa 50.000 non combattenti.
L’operazione a Jabaliya è stata avviata sulla base di notizie di intelligence secondo cui le forze rimanenti di Hamas nella striscia di Gaza settentrionale vi si erano in gran parte concentrate e stavano cercando di riorganizzarsi, con molti terroristi imboscati fra i civili nei rifugi per sfollati.
Dopo aver circondato il campo, l’esercito si è adoperato per sgomberare i civili e al contempo trattenere gli operativi di Hamas e di altri gruppi terroristici. Entro 24 ore dall’avvio dell’operazione, la popolazione civile ha iniziato lentamente a evacuare.
Secondo fonti delle Forze di Difesa israeliane, Hamas è stata presa alla sprovvista dalla rapida avanzata dell’esercito nell’area e centinaia dei suoi membri, inclusi comandanti di alto rango, vi sono rimasti intrappolati.
Tuttavia, lo sgombero della popolazione civile ha richiesto più tempo di quanto inizialmente previsto, poiché Hamas ha cercato di impedirne con la forza lo sgombero. Secondo alcune fonti, terroristi di Hamas hanno fisicamente impedito ai civili di lasciare i rifugi, spingendosi al punto di sparare verso coloro che cercavano di andarsene.
Alla fine, le truppe hanno raggiunto i rifugi e hanno esortato coloro che vi si trovavano ad uscire, il che, secondo le fonti, ha “rotto la barriera della paura” che bloccava i civili palestinesi.
Oltre 50.000 palestinesi sono passati attraverso i posti di controllo dell’esercito, dove coloro che erano sospettati di essere terroristi (principalmente uomini in età per combattere) venivano trattenuti per essere interrogati.
In totale, le Forze di Difesa israeliane affermano che circa 600 persone identificate come terroristi sono state arrestate ai posti di controllo durante l’evacuazione della popolazione civile da Jabaliya.
Nel corso dei combattimenti dell’operazione anti-terrorismo a Jabaliya sono rimasti uccisi dieci soldati israeliani, tra cui il comandante della 401esima Brigata, il colonnello arabo druso Ehsan Daqsa.
(Da: Times of Israel, YnetNews, Jerusalem Post, 28.10.24)
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