2002-04-00Plauso a Piero Ostellino
splendida risposta ai vaneggiamenti di Romano Prodi.
Testata: Corriere della Sera
Data: 00/04/2002
Pagina: 1
Autore: Piero Ostellino
Titolo: QUEL NO «INACCETTABILE» DI SHARON
Un sentito grazie a Piero Ostellino che sempre più spesso, negli ultimi tempi, fa sentire la sua autorevole voce contro le innumerevoli infamie che si stanno consumando fra il silenzio generale. Grazie per questa splendida risposta ai vaneggiamenti di Romano Prodi.

QUEL NO «INACCETTABILE» DI SHARON

Sulla commissione dell’Onu che dovrebbe accertare che cosa sia successo a Jenin e sul rifiuto del governo Sharon-Peres di accoglierla, se non a certe condizioni, è in corso una nuova «guerra della propaganda» che Israele rischia di perdere. L’auspicio, anche e soprattutto nell’interesse di Israele, è, dunque, che si trovi una soluzione che consenta di appurare presto e inequivocabilmente la verità. Romano Prodi dice che «se Israele non ha nulla da nascondere, allora non c’è ragione per ritardare la missione delle Nazioni Unite». Ma Israele si chiede se non sia la commissione dell’Onu ad avere qualcosa da nascondere: la riduzione della questione a un problema umanitario che ne escluda gli aspetti militari (a Jenin si è combattuta una battaglia nel corso della quale sono morti 23 soldati israeliani e ne sono rimasti feriti un centinaio, mentre fra i palestinesi i morti sarebbero 50 combattenti e 7 civili); l’internazionalizzazione del conflitto (Israele non è la Bosnia, ma un Paese democratico, con un Parlamento liberamente eletto, un’opposizione, una Corte suprema); l’esclusione di rappresentanti di Gerusalemme dagli interrogatori dei soldati dell’esercito israeliano; la stesura di conclusioni finali, che preludano a nuove risoluzioni di condanna di Gerusalemme; l’ondata di attentati che ha fatto tante vittime civili in Israele; i 28 attacchi terroristici partiti da Jenin negli ultimi mesi; la trasformazione del campo profughi in cittadella dei movimenti palestinesi più oltranzisti e in ridotto minato; la presenza di «commissari» come il presidente della Croce Rossa Internazionale che, di fronte alla richiesta della Stella di David Rossa di essere inserita nell’organizzazione, avrebbe detto: «E, allora, perché non anche la svastica?». Chiariti questi punti, allora sì che sarebbe «inaccettabile», come dice ora Prodi, un nuovo rifiuto del governo Sharon-Peres. (p. os.)

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