Operazione Giorni del Pentimento e la grandezza di Israele
Commento di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta
Data: 27/10/2024
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: Operazione Giorni del Pentimento e la grandezza di Israele

Operazione Giorni del Pentimento e la grandezza di Israele
Commento di Deborah Fait

Operazione Giorni del Pentimento, aerei pronti al decollo. Il giorno della risposta all'attacco iraniano finalmente è giunto. Israele è entrato senza nemmeno bussare, lasciandoli con tanto di naso.

Finalmente è arrivato il momento tanto atteso in cui Israele ha deciso di rispondere a tutte le nefandezze commesse dall’Iran, dalle minacce di distruggerci, per anni, colpendoci attraverso i suoi scagnozzi nazisti, Hezbollah, e lanciandoci contro centinaia di missili e droni. Perché Israele ha chiamato l’Operazione fatta venerdì notte “I Giorni del Pentimento”? Lo ha spiegato l’IDF:  per ricordare il significato che hanno i dieci giorni che separano Rosh haShanà, il capodanno ebraico, dallo Yom Kippur, il Giorno dell’Espiazione, giorni in cui le persone sono chiamate a rinnovarsi spiritualmente. Dando all’Operazione questo nome, Israele ha voluto sottolineare l’importanza della protezione nazionale e della sua responsabilità nel preservarla.  Inoltre l’attacco è stato fatto proprio l’ultimo giorno di Sukkot cioè l’anniversario del 7 Ottobre 2023 quando avvenne il tragico pogrom dei nazisti palestinesi. Nello stesso tempo Israele ha voluto usare moderazione e risparmiare vite concentrandosi solamente su obiettivi militari, evitando siti nucleari e petroliferi. Più laicamente io penso che quel nome rappresenti anche un altro messaggio,  diretto ai nazisti di Hamas e Hezbollah, i proxy dell’Iran, perché capiscano che Israele è determinata a difendere il suo popolo da qualsiasi minaccia.

Sono rimasta sveglia tutta la notte per seguire le notizie dell’Operazione e non ho potuto fare a meno di pensare all’alba di Teheran e al risveglio di Khamenei e della sua corte di feroci assassini, alla notizia che per oltre tre ore Israele, anzi l’odiata entità sionista, ha colpito con precisione millimetrica, senza precedenti, tutti i siti militari. Dicono che si sia sentito una specie di terremoto tanto il terreno barcollava sotto i loro piedi. Adesso l’Iran sa che niente è impossibile a Israele, che questo piccolo paese, che ha tanti abitanti quanti ne ha Teheran, 10 milioni circa, è in grado di raggiungere presto, prestissimo, dato che nessuno se n’è accorto, Teheran e qualsiasi sito dell’immenso Paese che si credeva inaccessibile. Eppure Israele è entrato senza nemmeno bussare, lasciandoli con tanto di naso. Credo che dopo questa operazione, dopo quella fantastica dei beeper che scoppiavano in ogni tasca di Hezbollah, tutti abbiano capito che con Israele non si scherza, che è piccolo si, ma ha un coraggio di mille leoni e ha dato una lezione con i fiocchi all’Iran, ai suoi alleati e a tutti quegli idioti new nazi che nel mondo occidentale urlano -free free palestine-

Ma il mio godimento maggiore, quello che mi fa sentire una soddisfazione enorme, è pensare a tutti i sinistri del mondo, a tutti i free free , agli odiatori tipo il prof Orsini che aveva detto “ Se Israele manda gli aerei verso l’Iran, l’Iran glieli tira giù 300/400 chilometri prima che arrivino”. Pensi, prof, che venerdì notte gli aerei da guerra di Israele sono andati, hanno colpito centinaia di obiettivi, e sono tornati indietro prima che i Pasdaran riuscissero a scendere dal letto e infilarsi le scarpe. Sarà viola di rabbia repressa il prof e io, al solo pensiero, non posso non sentirmi soddisfatta. E l’avvocato d’Italia, quel Giuseppe Conte, che a Montecitorio ha fatto una sceneggiata isterica urlando “ Basta dare armi a Israele”? Dovrebbe sapere, visto che si ritiene un grande politico, visto che siede in Parlamento e sogna di diventare il prossimo Presidente del Consiglio, che dopo il 7 Ottobre 2023, l’Italia non dà a Israele nemmeno una fionda. Conte,  Orsini, Berlinguer, Boldrini, Schlein, la lista è lunga perché comprende tutta la sinistra fatta di politici, giornalisti e molti intellettuali, con qualche rara eccezione. Una sinistra che quando viene accusata di essere antisemita fa partire denunce a destra e a manca, che non riesce però a dire una sola parola di condanna contro le manifestazioni stile nazista, dove si respira solo odio e violenza. Una sinistra che ha in tasca la bandiera palestinese ed è pronta a sventolarla ogni volta che ne ha l’occasione. Una sinistra che ha avuto il coraggio di negare il pogrom, definendolo un raid di un paio d’ore,  che ha colpito Israele al cuore. Una sinistra che condanna Israele attaccata su sette fronti di guerra e che non dice una parola sui nostri nemici mortali. Una sinistra che, tra le sue folli teorie,  ha il coraggio di paragonare Yahya Sinwar a Ettore e all’Iliade di Omero. Lo ha detto Roberto Vecchioni ospite del salotto televisivo di Massimo Gramellini. Sembra follia ma lo ha detto davvero. Per un anno intero questi personaggi hanno espresso tutto il loro antisemitismo pronti a tirarlo fuori alla prima occasione. E l’occasione è stata il 7 Ottobre, allora si sono scatenati, ogni sera i politici nei salotti televisivi vomitavano contro Israele, Carmen Lasorella ha osato negare davanti a tutta Italia gli stupri, sorridendo con sufficienza. Maurizio Molinari, indignato,  le ha detto “Vergognati” e lei ha continuato a sorridere ironica. La sinistra che parla di genocidio a Gaza dimenticandosi che quella parola significa la cancellazione fisica e culturale di un popolo, quindi mente spudoratamente. Sono almeno 50/60 anni che accusano Israele di genocidio verso i palestinesi, senza rendersi conto, nelle tenebre di odio che hanno nel cervello, che nel 1948 gli arabi che vivevano da queste parti erano 500.000 circa e che oggi sono 7/8 milioni. Stranissimo genocidio.

Dimenticano anche che i dati di un misterioso ministero della sanità palestinese non sono credibili e che, sebbene i morti, siano purtroppo tanti, troppi, ognuno di essi è da mettere sul conto di Hamas e del defunto Sinwar che li costringeva a stare per le strade quando Israele annunciava i bombardamenti per stanare i terroristi. La sinistra antisemita ha l’ossessione di Netanyahu ed è incapace di pensare che tutte le decisioni il premier le prende insieme al Gabinetto di guerra perché Israele è una democrazia. Piace molto a certi politici, giornalisti, intellettuali di sinistra chiamarlo criminale di guerra. Lo hanno detto tutti, da Conte, alla Schlein, a tutta la lista degli intelligentoni di sinistra. Ehhh, brucia, brucia tantissimo questa vittoria di Israele su Khamenei cui loro baciano la pantofola! Voglio vedere se adesso i new nazi, LGBTQ, e le sedicenti femministe andranno in corteo per difendere l’Iran che, se mettesse su di loro le sue grinfie, li impiccherebbe sulla pubblica piazza. Israele ha dimostrato la sua forza in una guerra non voluta che ha sacrificato 750 dei nostri eroi soldati che per noi sono figli, fratelli, sono famiglia. Ragazzi di 19, 20 anni che danno la loro vita per difendere il Paese e che tutti noi piangiamo perchè ogni soldato che cade è il figlio di tutta Israele. Israele, unito come non mai, combatte la barbarie che l’Occidente, vilmente, difende contro la democrazia.  

Deborah Fait
Deborah Fait

takinut3@gmail.com