Torino, la Salis tra i suoi compagni violenti di Askatasuna
Cronaca di Andrea Muzzolon
Testata: Libero
Data: 20/10/2024
Pagina: 5
Autore: Andrea Muzzolon
Titolo: La Salis ospite dei compagni violenti dell'Askatasuna

Riprendiamo da LIBERO di oggi 20/10/2024, a pag. 5, con il titolo "La Salis ospite dei compagni violenti dell'Askatasuna", la cronaca di Andrea Muzzolon.


Andrea Muzzolon

Ilaria Salis nel centro sociale Askatasuna. Una europarlamentare parla in uno dei centri della violenza politica di Torino, quel centro sociale che, nelle manifestazioni, è responsabile delle aggressioni contro la polizia.

Ilaria Salis continua il tour per presentare il fumetto realizzato da Zerocalcare sulla sua detenzione in Ungheria dopo il presunto pestaggio di due militanti di estrema destra. Dopo le tappe di Milano e Roma alla Fabbrica del Vapore e al Parco Schuster, l’europarlamentare di Alleanza Verdi Sinistra ha deciso di calarsi direttamente all’interno del suo habitat naturale: un centro sociale. Del resto, è lei stessa ad aver sempre rivendicato la sua formazione all’interno dei movimenti di lotta per la casa. E per l’occasione non ne ha scelto uno qualsiasi, bensì il quartier generale del movimentismo torinese: l’Askatasuna. Salito alle cronache per la violenza dei suoi militanti all’interno delle manifestazioni di piazza, più volte alcuni suoi componenti sono stati raggiunti da misure cautelari per aver aggredito le forze dell’ordine. Una mobilitazione che prosegue da quasi trent’anni, quando per la prima volta venne occupato lo stabile di viale Regina Margherita 47. Una storia fatta di abusivismo e violenza, ma che a sinistra hanno sempre guardato con accondiscendenza. Tanto che a gennaio, il sindaco del Pd Stefano Lo Russo aveva avviato l’iter per la regolarizzazione dello stabile occupato. L’evento dell’eurodeputata rossa viene letto come l’ennesimo atto di legittimazione verso uno dei centri sociali più discussi d’Italia. La deputata piemontese di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli ha subito chiesto alla Salis di prendere le distanze, ottenendo però scarsi risultati. «La presenza di Ilaria Salis ad Askatasuna non rappresenta la visita di un parlamentare europeo in un centro sociale qualunque, ma nella casa della violenza e dell'odio politico senza mai pentimento» spiega la meloniana. «È un fatto gravissimo, forse auspicato da chi voleva una sanatoria di quel posto, di certo dannoso per coloro che credono nel confronto e non nella violenza ideologica, usata come arma di ricatto nei confronti dello Stato», chiosa la Montaruli. Certo, l’arrivo in città dell’ex detenuta non era stato accolto bene da tutti. In città- in particolare davanti alla sede torinese di Avs- sono comparsi degli striscioni dal messaggio chiaro: «Ilaria Salis Torino non ti vuole». Sta di fatto che l’eurodeputata si è presentata eccome sul palco dell’Askatasuna e a dialogare con lei c’era un parterre di tutto rispetto: dalla No Tav Nicoletta Dosio (che l’accompagnerà anche nella tappa di oggi in Val di Susa al Presidio di San Didero), al suo assistente parlamentare Mattia Tomboli le cui gesta vi abbiamo già raccontato qui su Libero. All’evento ha partecipato anche l’associazione delle Mamme in Piazza per la libertà di dissenso, la cui rappresentativa aveva accompagnato nel pomeriggio l’onorevole Ilaria nel corso della sua visita alla casa circondariale Lorusso Cutugno di Torino. Proprio da lì, con un video diffuso sui social, la parlamentare era tornata sul tema del sovraffollamento carcerario chiedendo, insieme alle “mamme”, misure come l’amnistia, l’indulto o la liberazione anticipata speciale per mitigare il problema.

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