Morte di un terrorista...
"La morte del terrorista ha provocato furore fra i palestinesi che hanno accusato Israele di: omicidio di stato". Olimpio fa le solite confusioni
Testata:
Data: 15/01/2002
Pagina: 12
Autore: Guido Olimpio
Titolo: Israele fa saltare in aria ricercato palestinese


Sul Corriere della Sera del 15 gennaio a pag. 12 Guido Olimpio scrive nell'articolo: "Israele fa saltare in aria ricercato palestinese" : "La morte del terrorista ha provocato furore fra i palestinesi che hanno accusato Israele di: omicidio di stato". Olimpio fa le solite confusioni.
Visto che l'Autorità palestinese non collabora con Israele nel perseguire il terrorismo e in molti casi (si veda quello della nave iraniana carica di armi) Arafat è connivente con esso, Israele deve per forza combattere il terrorismo da solo e combattendo il terrorismo da solo non ha altro mezzo che quello dell'"autodifesa preventiva" è cioè quello dell'eliminazione del terrorista prima che questi compia l'ennesima strage di civili israeliani innocenti.
Olimpio poi continua chiedendosi" qual'è il valore strategico (della morte di El Karmi)? Invece che impedire attentati ne ha provocato un altro".
E no, caro Dottor Olimpio, non c'è nessun rapporto di "causa-effetto" fra le operazioni di "autodifesa" da parte Israeliana e gli attentati dei terroristi palestinesi visto che i terroristi palestinesi colpirebbero lo stesso anche se Israele non organizasse operazioni di "autodifesa" contro le cellule del terrorismo palestinese.
Anzi, se non lo facesse, i palestinesi potrebbero credere che Israele sia in una posizione di debolezza.
Olimpio poi critica le demolizioni, da parte israeliana, di case palestinesi avvenute a Gaza e a Gerusalemme.
L'esercito di Israele ha dovuto radere al suolo quelle case di Gaza dal momento che quelle case servivano da nascondiglio per delle cellule terroristiche palestinesi.E,importante,non erano abitate.
E nel caso di Gerusalemme il comune ha raso al suolo quelle case arabe perchè erano costruite senza licenza cosa che del resto fa anche delle case (se anche quelle vengono costruite senza licenza) abitate dagli Israeliani.






A pag.15 della edizione del 15 gennaio 2002, Repubblica pubblica una cronaca firmata da Enrico Franceschini dal itolo "Israele, le ruspe in azione - Sharon abbatte case palestinesi".
L' avvio è melodrammatico: "se c' erano ancora dubbi che l'Intifada è ricominciata a pieno ritmo, la giornata di ieri dovrebbe averli fugati". Chi aveva dubbi in proposito? Ma quando mai, anzi, l' Intifada (maiuscolo) era mai stata interrotta, se per intifada intendiamo attacchi terroristici, uccisioni, e simili amenità quotidiane?
Prosegue, Franceschini, senza andare a capo: "Israele ha eliminato con una bomba radiocomandata uno dei dirigenti militari del gruppo terroristico che politicamente risponde personalmente ad Arafat delle sue attività". Ma per scoprire la natura politica ed i legami personali col "gran capo" di queste "Brigate Al Aqsa" il lettore deve avere la costanza di arrivare alla fine del penultimo capoverso, nella quinta di cinque colonne.
"Allora, è Israele che ha ripreso l' Intifada (maiuscolo)"? Ma non era, l'intifada, un giocattolo palestinese? Andiamo avanti, con calma.
Mohammed al Karmi, questo il nome del terrorista ucciso, era nel mirino di Israele, che lo "riteneva" responsabile della "morte" di due ristoratori di Tel Aviv, "andati con troppa leggerezza a pranzo a Tulkarem, nel gennaio di un anno fa, insieme a un amico arabo". Se hai un amico arabo, e vai al ristorante con lui della sua città, e ti ammazzano - beh, che vuoi farci, la colpa è solo tua! "Troppa leggerezza" potrebbe andare bene per uno che ci lascia la pelle per aver guidato senza cintura di sicurezza, o per essere andato in moto senza casco...e poi, che poetico quel "morti" al posto di "assassinati" ! L' animo delicato di Franceschini ha colto la sua margheritina. Poi, però, per scrupolo, aggiunge che "furono trucidati".
Il responsabile, "secondo Gerusalemme", era appunto al Karmi. Secondo Gerusalemme, Al Karmi aveva raccontato per filo e per segno, gloriandosene, di come lui ed altri suoi amici avevano aspettato che i tre finissero di mangiare, li avevano rapiti, li avevano portati in macchina fuori città, avevano vuotato loro le tasche e - lui fu il primo - spararono loro fino ad ucciderli.
Già, bel tipo questo al Karmi. In agosto aveva dichiarato a CNN che lui dirigeva l'addestramento di giovani sui 17-18 anni per mandarli a compiere attentati terroristici e per insegnare loro a rapire israeliani.
Almeno una decina di persone che transitavano in macchina sulle strade del territorio sono state uccise personalmente da lui tra il dicembre del 2000 ed il dicembre del 2001, molte altre sono state ferite in quegli agguati.
Ma, a coronamento di questa sua informazione completa ed esatta, obiettiva ed onesta, Franceschini aggiunge una non modesta omissione: si dimentica di riferire che l'Autorità Palestinese aveva incluso al Karmi in un elenco di terroristi arrestati, che aveva consegnato ad esponenti dell' Unione Europea per dare prova delle sue leali intenzioni di pacificazione; peccato che al Karmi sia morto mentre passeggiava, libero ed indisturbato.




Sul Sole 24 Ore del 15.1.2002 in prima pagina nel trafiletto delle notizie è scritto "Riesplode la violenza in Palestina - dopo che gli israeliani hanno eliminato Raed El Karmi uno dei capi di Al Fatah".
Nulla di più falso.
Raed El Karmi era uno dei più pericolosi terroristi palestinesi e stava progettando nuovi attentati (in collaborazione con Hamas) contro la popolazione civile Israeliana.
Israele ha il sacrosanto diritto all'autodifesa.








Su l'Avvenire del 15 gennaio a pag. 14 Graziano Motta scrive insinuando che la recente morte del capo-terrorista dei tanzim Mohammad Raed el Karmi sia stata voluta da Sharon per scatenare un nuovo ciclo di violenze in Israele.
Nulla di più falso dal momento che il governo israeliano deve eliminare questi terroristi prima che compiano i loro tremendi attentati contro la popolazione civile israeliana,vista la totale negligenza da parte dell'Autorità Palestinese.









La (redazione esteri del Messaggero del 15.1.2002 scrive a pag. 14 che la "violenza fra israeliani e palestinesi è riesplosa dopo l'uccisione (da parte israeliana) del capo dei tanzim Raed El Karmi".
Nulla di più falso.
A parte il fatto che la violenza (da parte palestinese) c'è sempre stata va detto che Israele non ha altra scelta che quella di eliminare il terrorista (e Karmi rientrava in questa fattispecie) prima che organizzasse un ennesimo e sanguinoso attentato contro la popolazione civile israeliana.
Sempre su Il Messaggero e sempre a pag. 14 Luciano Gianfilippi fa la apologia della solita iniziativa di pace "a senso unico" ed a orientamento filopalestinese della regione Umbria che ha deciso di versare soldi all'Anp.
Ma non lo sa la Regione Umbria che i soldi che Arafat riceve li spende tutti in armi (e il caso della nave iraniana Karin A. lo prova) invece di badare ad alleviare le sofferenze del suo popolo?




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