Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - la dichiarazione di Benjamin Netanyahu tradotta dal Times of Israel dal titolo "Netanyahu: Questa guerra può finire domani, se Hamas depone le armi e restituisce i nostri ostaggi".
Un anno fa Yahya Sinwar, il capo terrorista di Hamas, ha lanciato il massacro del 7 ottobre contro Israele.
È stato l’attacco più sanguinoso contro il popolo ebraico dalla Shoah. È stato il peggior attacco allo stato ebraico dalla fondazione di Israele.
I terroristi di Sinwar hanno assassinato a sangue freddo 1.200 persone: anziani, sopravvissuti alla Shoah, bambini.
Hanno brutalmente violentato donne. Hanno decapitato uomini. Hanno bruciato vivi bambini. E hanno preso in ostaggio 251 donne, uomini e bambini nelle segrete di Gaza.
Oggi, la mente dietro quel giorno di pura malvagità non c’è più.
Yahya Sinwar è morto. È stato ucciso a Rafah dai coraggiosi soldati delle Forze di Difesa israeliane.
Questa non è la fine della guerra a Gaza, ma è l’inizio della fine.
Per la gente di Gaza, ho un messaggio semplice: questa guerra può finire domani. Può finire se Hamas depone le armi e restituisce i nostri ostaggi.
Hamas tiene 101 ostaggi a Gaza, che sono cittadini di 23 paesi: cittadini israeliani, ma cittadini di molti altri paesi.
Israele è impegnato a fare tutto ciò che è in suo potere per riportarli tutti a casa.
E Israele garantirà la sicurezza di tutti coloro che restituiranno i nostri ostaggi.
Ma per coloro che volessero fare del male ai nostri ostaggi, ho un altro messaggio: Israele vi darà la caccia e vi consegnerà alla giustizia”.
Ho anche un messaggio di speranza per i popoli di questa regione: l’asse del terrore costruito dall’Iran sta crollando davanti ai nostri occhi.
Nasrallah [capo di Hezbollah] non c’è più. Il suo vice Mohsen non c’è più. Haniyeh non c’è più. Deif non c’è più.
Sinwar non c’è più. Il regno del terrore che il regime iraniano ha imposto al suo stesso popolo e ai popoli di Iraq, Siria, Libano e Yemen: anche questo giungerà alla fine.
Tutti coloro che perseguono un futuro di prosperità e pace in Medio Oriente dovrebbero unirsi per costruire un futuro migliore.
Insieme, possiamo respingere le forze dell’oscurità e creare un futuro di luce e speranza per tutti noi.
(Da: jns.org, Times of Israel, 18.10.24)
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