Il mostro Yahya Sinwar è stato mandato dalle sue 72 vergini 18/10/2024
Commento di Deborah Fait
Autore: Deborah Fait

Il mostro Yahya Sinwar è stato mandato dalle sue 72 vergini
Commento di Deborah Fait 

"Solo verità" (in ebraico)
Yahya Sinwar, ex capo di Hamas. Eliminato

Finalmente il numero uno di Hamas, il mostro che ha ideato il 7 Ottobre, che è rimasto nascosto per quasi un anno

come un ratto nei tunnel di Gaza, è stato ucciso. La notizia è stata confermata. Addosso gli sono stati trovati passaporti falsi e una grande quantità di soldi in contanti. Come ogni vigliacco nazista cercava di scappare invece di combattere come un uomo contro il popolo che tanto odiava. Non era un uomo, era un terrorista e non era nemmeno uno di quei terroristi che ambiscono a diventare martiri facendosi ammazzare ammazzando l’odiato nemico, sia questi ebreo o cristiano. No Yahya Sinwar è morto come un qualsiasi vigliacco criminale, un omuncolo che, dopo aver scatenato l’inferno, si è nascosto facendo morire gli altri, quelli feroci come lui, quelli indottrinati da lui, le loro famiglie e, purtroppo, migliaia di israeliani innocenti. Sinwar è stato uno dei membri fondatori di Hamas, conosciuto come “il macellaio di Gaza” per la sua ferocia. Catturato da Israele e condannato a quattro ergastoli, era stato purtroppo liberato nello scambio degli ostaggi per riavere a casa il giovane soldato Gilad Shalit, tenuto prigioniero in un buco per 5 lunghi anni. Quando era in galera in Israele era stato curato per un cancro al cervello e salvato dai medici israeliani. Come ringraziamento, nel massacro del 7 Ottobre, ha fatto ammazzare il nipote di uno di quei medici. La morte di Sinwar, tanto attesa in tutti questi lunghi mesi di dolore, è un duro colpo per l’organizzazione terroristica e viene da dire “avanti il prossimo” nonostante ne restino pochi di capipopolo da mandare nel paradiso di Allah. In questi giorni si trova in Italia Ehud Olmert, in una specie di visita ufficiale inspiegabile visto che non è più nessuno se non un ex primo ministro finito in galera per corruzione. Dall’intervista rilasciata a un commosso David Parenzo e a una sognante Giovanna Botteri su La7, sembrava che il buon Olmert fosse venuto in Italia solo per sputtanare Benjamin Netanyahu, suo mortale nemico. I due campioni che lo intervistavano, Parenzo e Botteri, pendevano dalle sue labbra quando raccontava di “successi” tipo Oslo o la decisone di Sharon di portare via gli ebrei dalla Striscia di Gaza, dimenticandosi però di dire quello che accadde dopo, cioè terrorismo contro Israele e basta! Naturalmente ha trovato terreno fertile nello sputtanamento di Bibi,  tanto fertile che è stato ricevuto anche dal Papa. La demonizzazione di Netanyahu è iniziata praticamente l’8 ottobre, in contemporanea con l’odio antisemita che si è scatenato a poche ore dai massacri del 7 Ottobre. Mi piace pensare che oggi Olmert, alla notizia della vittoria di Bibi, sia verde di rabbia. In pochi mesi Netanyahu e i servizi sono riusciti a uccidere i capi di Hamas e Hezbollah e i responsabili dell’eccidio del 7 Ottobre. Certo, vi sono ancora 101 ostaggi, vivi o morti, da riportare a casa, forse sarà più facile adesso che il mostro Sinwar è stato ucciso. Hamas è allo sbando, questo porta a sperare che qualcuno di loro parlerà. In Libano le operazioni proseguono e, sebbene tutti sbraitino che Israele spara sull’Unifil, è chiaro che, se Hezbollah è arrivato fino al confine con Israele, la responsabilità è solo dei Caschi blu che hanno fatto la parte delle tre scimmiette, non vedo, non sento non parlo. Sia chiaro che l’Idf spara solamente sulle telecamere sistemate sulle torrette Unifil che servono ai terroristi per individuare le mosse dell’esercito israeliano.

Con la morte di Sinwar tutto è cambiato,  il terrorismo non è morto né mai morirà ma al momento è allo sbando. Israele ha vinto la guerra sul campo ma vincerà davvero quando tutti gli ostaggi saranno ritornati a casa. Netanyahu, dopo il 7 Ottobre che ha gettato il paese nella disperazione e il premier ai suoi minimi storici, ha rafforzato la sua figura politica. Può piacere o non piacere ma è indubbiamente un grande, gradissimo premier, un politico che le mezze calzette alla Macron dovrebbero guardare con rispetto e tacere.  Sinwar è morto e la prima cosa che ho pensato, oltre a un EVVIVA che mi veniva dal cuore,   è stata i nostri bambini fatti decapitare e bruciare vivi da lui, rapiti da lui, alle nostre giovani donne ricoperte dello sperma di decine di mostri allievi del Mostro per eccellenza. Il mondo adesso è più pulito. Israele ha più speranza!

Deborah Fait
Deborah Fait