Netanyahu: sarà guerra fino al ritorno degli ostaggi
Cronaca di Amedeo Ardenza
Testata: Libero
Data: 18/10/2024
Pagina: 2
Autore: Amedeo Ardenza
Titolo: Netanyahu: sarà guerra fino al ritorno degli ostaggi

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 18/10/2024, a pag. 2, con il titolo "Netanyahu: sarà guerra fino al ritorno degli ostaggi", la cronaca di Amedeo Ardenza.

Benjamin Netanyahu, con l'uccisione di Sinwar, dà ai paletinesi una nuova occasione per cambiare rotta e liberarsi dalla tirannia di Hamas

«Questo è l’inizio del dopo Hamas, e questa è un’opportunità per voi, residenti di Gaza, di liberarvi finalmente dalla tirannia di Hamas. Sinwar vi ha rovinato la vita. Vi ha detto che era un leone, ma in realtà si nascondeva in una tana buia. Ed è stato ucciso dai nostri militari quando è fuggito in preda al panico». Benjamin Netanyahu ha avuto parole per i palestinesi subito dopo aver confermato l’uccisione di Yayha Sinwar in uno scontro a fuoco con l’esercito israeliano.
Tra gli effetti personali che gli sono stati rinvenuti addosso c’era anche una falsa carta di identità in cui il terrorista Sinwar si spacciava per insegnante dell’Unrwa – una professione non molto diversa da quella originaria agli occhi di Israele.
Anche l’ultimo capo di Hamas, da sette anni leader dell’ala militare del gruppo terrorista e da pochi mesi anche numero uno dell’ufficio politico del “Movimento islamico di resistenza” è morto a Gaza. Con la sua eliminazione salgono a due i leader di Hamas uccisi da Israele nel giro di pochi mesi.
Con una grande differenza: il suo predecessore Ismail Haniyeh, che a differenza di Sinwar non abitava più nella Striscia ma faceva la vita da nababbo a Doha, è stato fatto fuori a Teheran nel corso di un’operazione chirurgica attribuita alla cooperazione fra il Mossad e dissidenti iraniani. Sinwar, invece, saldamente ancorato a Gaza, sarebbe stato ucciso “per caso”, ovvero sarebbe morto nel corso di una delle tante operazioni mosse dalle Israel Defense Forces contro l’infrastruttura del terrore nell’enclave palestinese. Azioni di commando via terra con copertura dal cielo. In uno di queste azioni combinate, mossa giovedì dalla 828ª Brigata Bislamach contro tre terroristi non identificati nel sud di Gaza, ha trovato la morte il più irriducibile dei leader di Hamas.
Nonostante le foto inequivocabili, Israele ci è andato piano e ha confermato la sua morte solo attraverso l’identificazione dentale. Perché in gioco c’è la vita di decine di ostaggi israeliani. Netanyahu si è rivolto indirettamente ai loro carcerieri: «La restituzione degli ostaggi è un’opportunità per raggiungere tutti i nostri obiettivi e avvicina la fine della guerra». Erano 250 le persone sequestrate il 7 ottobre 2023 ed è stato proprio Sinwar negli ultimi mesi a opporsi strenuamente all’idea di concludere un accordo con Israele basato su una tregua in cambio della loro liberazione. Ecco perché, dopo che la notizia della sua morte è diventata di dominio pubblico e salutata con applausi dai pochi bagnanti che ancora vanno in spiaggia a Tel Aviv, il Forum dei famigliari dei rapiti ha sollecitato «il governo israeliano, i leader mondiali e i paesi mediatori a trasformare questo importante risultato in un accordo immediato per garantire il ritorno di tutti i 101 ostaggi: i vivi per la riabilitazione e gli assassinati per una sepoltura adeguata». Un intento subito fatto proprio dal capo dello stato Isaac Herzog mentre lo speaker della Knesset Amir Ohana scriveva su X in arabo un messaggio ai gazawi: «Liberate gli ostaggi, deponete le armi, salvatevi».
Bibi ha parlato di «Guerra di resurrezione» per Israele mentre il ministro della Difesa Yoav Gallant hacelebrato la morte di Sinwar postando su X la foto di altri due nemici pubblici già eliminati da Israele – il capo di Hezbollah Hassan Nasrallah e il capo delle temibili Brigate Izz al-Din al-Qassam, Mohammed Deif – aggiungendo un passaggio dalla Bibbia: «Inseguirete i vostri nemici ed essi cadranno dinanzi a voi a colpi di spada». Anche lo shekel, la valuta israeliana, ha risentito della morte di Sinwar rafforzandosi dello 0,4% sul dollaro e dell’1,4% sull’euro.
La guerra contro quell’asse prosegue a nord con un’altra giornata scandita dagli allarmi antimissile risuonati da Haifa fino al confine israelo-libanese. Una nave da guerra tedesca di Unifil, la corvetta “Ludwigshafen am Rhein”, ieri ha abbattuto un drone spia avvistato in prossimità della costa libanese.

Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@liberoquotidiano.it