UNIFIL, inutili e amici di Hezbollah 14/10/2024
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5 Lettere

1. Yom Kippur

Grazie Debora

גמר חתימה טובה ושנה טובה.

(Traduzione: Buona firma-Yom Kippur- e Buon anno)

Gregory Bronfman

Caro Gregory,

Un abbraccio e shanà  tovà, buon anno,  anche a te

Shalom

Deborah Fait

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2. UNIFIL inutile

Gentile signora Fait,

Come Lei sa io sono e sarò sempre dalla parte di Israele. In più Le dico che condivido parola per parola il Suo articolo.

Mi permetto però di osservare che l'attacco a Unifil è un enorme errore politico, ma non per via dell'ONU ma perché, volente o nolente, coinvolge l'Italia ed il suo contingente. Le ricordo, anche se non ce n'è bisogno, che la nostra nazione è una dei (pochi) alleati di Israele rimasti. Non sa con che fastidio ho dovuto apprendere del comunicato congiunto del nostro governo insieme a quelli di Spagna e Francia per deplorare l'accaduto. Non sa con che fastidio ho dovuto ascoltare le proteste anche dei partiti di centro-destra (quelli di sinistra non li considero neanche).

Tirando le somme, sicuramente questa vicenda aizzerà ancora di più (se possibile) l'odio antisemita e antiisraeliano, senza peraltro assicurare un qualche vantaggio dal punto di vista militare.

Cordiali saluti

Lorenzo Tocco

Caro Lorenzo,

Lei ha ragione, ha provato lo stesso fastidio mio. Ma se Israele dovesse combattere pensando di non urtare la suscettibilità di coloro che si dicono amici, avrebbe già perso la guerra e la vita stessa. Le dichiarazioni dei ministri italiani sono state, quelle sì, inaccettabili, dopo tutti gli avvertimenti di Israele all’Unifil. Nel mio articolo che uscirà oggi in contemporanea con questa lettera, leggerà il mio pensiero, poi, se vorrà,  potremo riparlarne.

La ringrazio e la saluto cordialmente

Shalom

Deborah Fait

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3. Crosetto parla come la sinistra 

Cara Deborah,

l'IDF colpisce installazioni dell'UNIFIL. Si scatena una generale indignazione, anche da destra. I toni sono accesi, da barricadieri. Quasi punto da una vespa, il ministro Crosetto sobbalza e, prendendo a prestito il vocabolario della propaganda antisemita, grida (ohibò) al crimine di guerra. Un po' più sobri, il Presidente del consiglio e il ministro Tajani, per i quali Israele avrebbe violato il diritto internazionale. Sì, proprio quel diritto di cui i suoi nemici fanno strame. Il risultato? Destra e Sinistra usano le stesse parole delle piazze pro Pal e pro Hamas...e il PD ringrazia. Ingenui o stolti?

Shalom 

Angelo Costanzo 

Caro Angelo,

Non credo ingenui, stolti certamente. I ministri italiani hanno usato le stesse parole dell’opposizione antisemita e le televisioni, con i loro programmi ( non tutti ma quasi) deleteri per le normali coscienze,  le hanno ampliate. Crosetto e Tajani hanno pronunciato minacce e offese inaccettabili da un paese che si dice amico e hanno manifestato il loro pensiero, finora nascosto sotto un’apparente benevolenza. Sono tutti uguali perché la politica occidentale non è fatta di amici di Israele. Lo sono finché fa comodo, pronti a cambiare parere quando Israele disturba il loro mondo ideale fatto di “pace e due popoli due stati”.

Un cordiale shalom

Deborah Fait

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4.  Dalla parte di Israele, sempre

Gentile Signora,

leggo sempre IC (così come Israele.net e vari siti israeliani) perché media e stampa quando si tratta di Israele danno sempre resoconti fuorvianti e prevenuti, occorre un antidoto. Però poi è necessario l’antidoto all’antidoto: i suoi contributi infatti sono di una parzialità sconcertante e, soprattutto, trasudano odio e disprezzo da ogni riga. In un anno di guerra mai ha avuto una parola di pietà per le vittime palestinesi, civili innocenti, in primis per donne e bambini. Lei replicherà che le cifre ufficiali, in quanto fornite dai "nemici", sono errate, ma è evidente che, forse 40.000 è un'esagerazione ma i morti di Gaza (e ora anche in Libano), sono certamente migliaia, molti dei quali civili inermi. E non basta dire che i terroristi usano la popolazione come scudo: proprio per questo IDF dovrebbe usare maggior raziocinio e non sparare comunque, sterminando intere famiglie. Ieri lei è arrivata addirittura a giustificare l’attacco di IDF contro i caschi blu, con la scusa che sono “inutili e dannosi”. Sarà anche vero, ma non è un buon motivo per sparargli addosso. Roba da Repubblica Srbska, o da Hezbollah, non da Israele. Senta, come tutti gli ebrei ho Israele nel cuore e sto sempre, fin dove posso, dalla sua parte. Ma proprio per questo rivendico il diritto di criticarlo se sbaglia. E non per questo mi si può definire “antisemita”, come lei fa con chiunque contesti le scelte di Netanyahu, rendendo così quel vocabolo privo di senso.

Cordialmente

Davide Margulies

Caro Davide,

certo, non le darà dell’antisemita ma del disinformato sì. Lei parla di odio( mio) per le vittime palestinesi e allora le spiego qualcosa che forse non sa o che preferisce non sapere. I 6000 mostri entrati in Israele il 7 Ottobre 2023 non erano tutti di Hamas, erano anche normali cittadini di Gaza assetati del nostro sangue. Erano anche lavoratori che fino al giorno prima lavoravano con le famiglie israeliane, erano anche parenti di palestinesi che gli abitanti di quei kibbuzim devastati portavano ogni settimana a curarsi negli ospedali di Israele. Durante tutta la durata del pogrom, man mano che le notizie della macelleria arrivavano a Gaza, i palestinesi esultavano per le strade, tutti, donne e bambini compresi, distribuivano i soliti dolcetti come fanno sempre dopo gli attentati terroristici. Urlavano di gioia, alzavano le braccia al cielo per ringraziare Allah. Quando i 6000 mostri sono ritornati dentro Gaza con 254 dei nostri ostaggi sanguinanti e terrorizzati, i bravi palestinesi li hanno presi a sassate, a calci e pugni, li ferivano con i coltelli, tutti, bambini e donne compresi,  prendevano a calci e pizzicotti i nostri bambini. Il più piccolo aveva 8 mesi ed è ancora là. Questo lo sa lei? 40.000 vittime palestinesi? Può darsi e lei sa quanti di questi erano terroristi o collaboratori dei terroristi? E lei sa che se ci avessero restituito subito i rapiti non ci darebbe stata nessuna guerra? Israele ha usato tutto il raziocinio del mondo, finora nessuno aveva fatto così pochi morti in un’area urbana, densamente popolata. Lei sa quanti di quei 40.000 sono stati ammazzati dagli stessi terroristi? Non ha visto quando sparavano sulla propria gente che voleva prendere i pacchi di cibo? Israele ha mandato milioni di volantini, ha fatto migliaia di telefonate, ha avvisato con gli altoparlanti. Israele ha fatto, per evitare troppe vittime, quello che nessun paese finora ha mai fatto in tutta la storia del mondo. Non lo dico io, lo dicono esperti di guerra americani e inglesi che Israele ha condotto a Gaza la guerra più umana che poteva, data la situazione. Quando sento di bambini palestinesi morti si spezza il cuore anche a me perché non sono il mostro che lei pensa, ma oltre che soffrire per quei poveri bambini, io maledico i loro genitori che gridano Allahu Akhbar per ogni bambino israeliano morto, maledico Hamas, maledico chi giustifica Hamas e coloro i quali imputano questa guerra a Netanyahu e non all’Iran, a Yahya Sinwar e ai suoi capi che reclamano più e più morti tra bambini e donne palestinesi perché il mondo si scagli contro Israele. Così è successo. Per fortuna non tutti gli ebrei, o non ebrei, danno a Israele la responsabilità di quanto sta accadendo. Esiste anche chi comprende perché conosce la situazione drammatica in cui si trova Israele suo malgrado.  

Saluti

Deborah Fait

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5. Spalletti contro Israele

Gentilissima signora Fait,

leggo sull'edizione on-line di Libero:

"Alla vigilia del match di Nations League con Israele. Luciano Spalletti vuole lanciare un messaggio. Il Ct dell'Italia non dimentica la guerra in corso. Anzi, con la partita alle porte, Spalletti spera di convincere sempre più persone a deporre le armi. "Si va a giocare la partita con la speranza di convincere sempre qualcuno in più, perché io penso che ci siano molti israeliani che non vogliono la guerra e noi dobbiamo convincere sempre qualcuno in più che questa è una cosa che deve finire", afferma il Commissario Tecnico"

Questo Luciano Spalletti sin da ragazzo ha dedicato tutte le sue attenzioni al calcio, per poter arrivare ad essere prima un giocatore professionista, poi un allenatore. 

È quindi scusato se non possiede una grande cultura, meno scusabile se, indulgendo al vezzo toscano della parlantina irrefrenabile si avventura in fumose e incomprensibili affermazioni pseudo-filosofiche (Ugo Tognazzi le avrebbe definite "supercazzole") in cui finisce per attorcigliarsi senza più riuscire a districarsene.

Le cronache dei giornali (credo sufficientemente attendibili) riferiscono che, licenziato dall'Inter con ancora due anni di contratto in essere, dopo tre o quattro mesi, mentre percepiva regolarmente dall'Inter le mensilità di stipendio dovutegli, raggiungeva, in maniera del tutto legittima, un accordo con il Milan per allenare quella squadra. Prima di firmare il contratto con il Milan chiese però all'Inter di continuare a ricevere lo stipendio residuo, mentre avrebbe ovviamente percepito dal Milan la retribuzione pattuita con questa società. Al rifiuto dell'Inter il signor Spalletti non firmò il contratto con il Milan e preferì rimanere a libro paga dell'Inter senza lavorare.

Adesso vuole convincere i calciatori israeliani che la guerra deve finire.

Am Israel Chai,

Franco Cattaneo

 

Caro Franco,

 

Quello che dice il signor Spalletti mi fa meno impressione, proprio per il suo livello culturale, delle cavolate che sento in Tv dai vari conduttori e opinionisti o, peggio dai Ministri italiani. Purtroppo, in generale, il mondo è così indottrinato dai media e dai pregiudizi che sembra normale e giusto dare a Israele la colpa della guerra e di tutto ciò che ne consegue. Nelle povere menti dell’opinione pubblica Israele è considerato ricco e capitalista perciò da condannare a prescindere. I palestinesi, anche se hanno i miliardi, sono considerati Terzo mondo perciò da difendere sempre, anche quando commettono orrori di macelleria in Israele. Spero che la partita di domani si svolga in maniera civile e che i giocatori israeliani possano tornare a casa sani e salvi.

Un cordiale shalom

Deborah Fait