4/2/02 Eliminare Arafat: quel che appare e quello che non si di
Sharon in un intervista a Marriv pur dicendosi rammaricato per non aver potuto uccidere Arafat in Libano, ma si dichiara anche favorevole ad uno stato palestinese . Ma questo Olimpio non lo scrive
Testata:
Data: 01/02/2002
Pagina: 12
Autore: Guido Olimpio
Titolo: Sharon pentito: dovevo uccidere Arafat

Sul Corriere della Sera del 1 febbraio a pag. 12 nell'articolo: "Sharon pentito: dovevo uccidere Arafat" Guido Olimpio scrive che: "il premier Israeliano ha rotto il silenzio: mi dispiace di non aver liquidato Yasser Arafat nell'estate dell'82 in Libano" e ancora: "L'autorevole settimanale Nouvel Observateur ha scritto che Israele sta per lanciare una massiccia operazione militare destinata a spazzare via quanto raggiunto con gli accordi di pace di Oslo (1993)".
Sharon in un intervista a Marriv pur dicendosi rammaricato per non aver potuto uccidere Arafat in Libano, ma si dichiara anche favorevole ad uno stato palestinese . Ma questo Olimpio non lo scrive.
Olimpio però continua imperterrito scrivendo: "Un alto funzionario del governo Israeliano ha rivelato che Israele non ha mai approvato formalmente il cosiddetto piano Mitchell, il pacchetto che prevede la fine dell'intifada e il congelamento delle colonie come primi passi di un processo politico".
Questo è falso, dal momento che il governo Sharon (ha differenza di Arafat) ha accettato il piano Mitchell in tutti i suoi aspetti e proprio poche settimane fa il portavoce del governo Avi Pazner ha dichiarato che in conformità con il piano Mitchell non verranno costruiti nuovi insediamenti.

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Su La Stampa del 1 febbraio 2002 nell'articolo: "Sharon dovevamo eliminare Arafat nell'82" Aldo Baquis scrive: "Israele avrebbe dovuto eliminare Yasser Arafat nel 1982, in Libano. Lo afferma il premier Ariel Sharon in un intervista" e aggiunge "La nuova bordata di Sharon (che, secondo i giornalisti Israeliani, si riferisce al presidente palestinese come a "un cane obbligato a restare nella propria cuccia" cioè a Ramallah) ha accresciuto il senso di oltraggio dei dirigenti palestinesi".
Sharon ha detto anche di essere favorevole, purchè prima cessi la violenza contro Israele, a negoziare con i palestinesi (in cambio di alcune garanzie di sicurezza ad Israele) la nascita di uno stato palestinese.
Ma questo naturalmente Baquis lo mette in secondo piano nel suo articolo.
E come la mettiamo caro Baquis con la deontologia giornalistica secondo la quale i giornalisti in una zona di guerra hanno il dovere di riportare il parere di tutte le parti in conflitto?

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Su Il Messaggero del 1 febbraio a pag. 17 nell'articolo: "In Libano non ordinai di uccidere Arafat e in fondo mi dispiace" Eric Salerno scrive che Sharon si rammarica di non aver potuto uccidere Arafat nell'82 in Libano.
Tuttavia Salerno, come Baquis e Olimpio, ignora un' altra dichiarazione di Sharon e cioè la sua disponibilità alla costituzione di uno stato palestinese smilitarizzato previa fine dell'intifada palestinese e in cambio di forti garanzie di sicurezza ad Israele.


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