Volete la pace? Rivolgetevi agli aggressori non a Israele che è l'aggredito
Commento di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta
Data: 14/10/2024
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: Volete la pace? Rivolgetevi agli aggressori non a Israele che è l'aggredito

Volete la pace? Rivolgetevi agli aggressori non a Israele che è l'aggredito
Commento di Deborah Fait

Uno degli incontri al vertice fra Hamas, Hezbollah e la Jihad Islamica Palestinese. Se volete la pace, rivolgetevi a loro e al regime iraniano. Sono loro che hanno scatenato la guerra contro Israele. Nessuno avrebbe toccato Gaza o il Libano se non avessero aggredito. Lo capirebbe anche un bambino: per fermare la guerra, devi convincere l'aggressore a smettere, non l'aggredito.

Lo capirebbe anche un bambino.

Se Hamas non avesse invaso Israele con un delirio di morte,  Gaza sarebbe ancora al suo posto.

Se Hezbollah non avesse attaccato Israele con centinaia di missili l’8 ottobre 2023, Israele non sarebbe mai entrata in Libano.

Se Unifil avesse fatto rispettare la 1701 dell’Onu, Hezbollah non sarebbe arrivato, armato fino ai denti, fino al confine con Israele e non sarebbe scoppiata la guerra al nord.

Venerdì sera abbiamo incominciato il digiuno di Kippur con il cuore gonfio per tutte le offese rivolteci dal Governo italiano e ne siamo usciti con altrettanta tristezza. Il furore delle dichiarazioni di Guido Crosetto e di Antonio Tajani mi risuonano ancora nelle orecchie. Le parole indecenti di Macron mi hanno dato la nausea, l’odio del francese, dello spagnolo Sanchez, di Guterres e Borrell sono state come tante pugnalate al mio piccolo paese che si batte come una tigre per salvare i suoi figli dalla voracità sanguinaria islamica. Mi aspettavo dal Ministro della difesa italiano più sangue freddo, non crisi isteriche, non frasi come “combatteremo”. Vogliono dichiarare guerra a Israele? Si accomodino, qui siamo pronti a tutto visto e considerato che tutto il mondo ci condanna perché ci stiamo difendendo. Tra l’altro mi preme dire a entrambi, Crosetto e Tajani, che devono ripassare la geografia e anche la storia. Hanno chiesto le “scuse del Governo di Tel Aviv”, ebbene da Tel Aviv non arriverà nessuna scusa perché il Governo e il Parlamento di Israele risiedono alla Knesset, a Gerusalemme che è la capitale di Israele. È tanto difficile ricordarselo? Tutti i giornalisti e gli opinionisti delle varie TV hanno l’ordine di disconoscere la capitale di Israele ma chi guida un paese, tra l’altro amico e alleato, dovrebbe essere più serio dei pagliacci che appaiono sugli schermi televisivi. Le scuse, però,  non arriveranno nemmeno da Gerusalemme perché non c’è niente di cui scusarsi. L’Idf ha ripetutamente chiesto a Unifil di spostarsi di 5 chilometri e di rimuovere dalle torrette le telecamere che potrebbero segnalare a Hezbollah i movimenti dell’esercito israeliano. Cosa gli costava farlo? “Israele non deve darci degli ordini” ha tuonato Crosetto. Innanzitutto era un consiglio, non un ordine, comunque ne subiscano le conseguenze perché quella è zona di guerra e lo è per colpa dei Caschi blu che hanno permesso ai terroristi di oltrepassare il fiume Litani e portarsi a ridosso di Israele per bombardarlo giorno e notte. Se i soldati dell’ONU sono dei cagasotto incapaci di farsi rispettare non è colpa di Israele che combatterà Hezbollah fino a quando non li rigetterà a 30 chilometri dal confine. Le “Forze di pace” hanno paura? Vadano via, è talmente semplice! Mi riesce difficile pensare che dei soldati armati non riescano a far rispettare le risoluzioni del loro datore di lavoro, l’ONU, ben pagati come sono. Se non lo fanno mi sorge il dubbio che qualcuno sia colluso come è successo con l’altra agenzia ONU, l’Urnwa, notoriamente in combutta con Hamas. Il mondo ha deciso che Israele deve subire il terrorismo senza reagire? Che dobbiamo combattere da soli su 7 fronti caldi, bollenti, sventolando mazzi di garofani? Che oltre alla guerra per la nostra distruzione dobbiamo anche sopportare l’odio del mondo occidentale? Si, perché metà del mondo arabo non dice una parola, non si sogna nemmeno di dare man forte ai palestinesi, odiati da tutti al di fuori degli europei e degli americani. Macron, il burattino francese, dice che nessuno deve mandare armi a Israele. All’Ucraina invasa dalla Russia si, a Israele invaso dai terroristi no. Che razza di ragionamento è? Semplice, un ragionamento frutto della fifa nera che il francese ha dei suoi milioni di cittadini musulmani. Ho nostalgia di quello che era Israele fino al 6 ottobre 2023. Era un paese meraviglioso, era al quarto posto fra i dieci paesi più felici del mondo, primeggiava in tutto, tecnologia, scienza, medicina, wellfare, i nostri giovani erano tranquilli, felici, studiosi. Si, avevamo sempre la spada di Damocle del terrorismo palestinese ma era sempre sotto controllo. Sono bastate poche ore per rovesciare il nostro mondo, per trasformare il paradiso in un inferno e oggi, a un anno di distanza, per ogni cittadino di questo paese, il 7 Ottobre è ancora qua con tutto il suo dolore, con tutta la sua disperazione. I nostri ostaggi sono ancora là sotto i tunnel di Gaza, a fare da scudi umani allo psicopatico Sinwar e nessuno più li nomina e nessuna organizzazione mondiale li reclama. Il governo italiano aveva fatto il diavolo a quattro per liberare l’egiziano antiitaliano e antisemita,  Patrick Zaki, dalla galera che meritava e per portarlo in Italia e non dice una sola parola per la liberazione dei bambini israeliani, sepolti vivi a Gaza. Vergogna! I nostri giovani muoiono ogni giorno in battaglia, i nostri sfollati sono ancora fuori dalle loro case, i terroristi entrano ancora per prenderci a coltellate o per mitragliare civili innocenti. Israele è solo e il mondo, questo mondo cane, ha ancora il coraggio di condannarci e di demonizzarci perché difendiamo le nostre vite dalla mostruosità islamica che ci vorrebbe tutti morti. Netanyahu, che viene demonizzato ogni giorno alla TV italiana che non ha nemmeno una parola di condanna per chi ha creato tutto questo orrore, ha detto “Rivolgetevi agli aggressori, non a chi è stato aggredito”.

Ecco, fatelo se volete salvare un minimo della vostra dignità e se avete ancora un barlume di moralità. Israele non cederà mai, non rinuncerà mai al diritto sacrosanto di difendersi fino all’ultimo respiro. Chiamatelo come volete, per noi è amore per la vita che affronta chi ama solo la morte, per noi è speranza, per noi è Israele e non ce lo leverete mai!

Deborah Fait
Deborah Fait

takinut3@gmail.com