Due nuovi pagliacci
Commento di David Elber
Due nuovi pagliacci hanno preso il palcoscenico della politica italiana: i ministri Crosetto e Tajani. Il preteso della loro farsesca performance, è stato l’attacco dell’esercito israeliano a delle telecamere situate in tre basi dell’UNIFIL. Per i due saltimbanco del governo, questo atto è stato un “crimine di guerra”, “una palese violazione del diritto umanitario” e tanto altro. Hanno, inoltre, dichiarato che “l’Italia non si farà intimidire”. Ora vedremo come l’Italia, al pari di tutti gli altri Stati partecipanti all’inutile, dannosa ed estremamente costosa missione UNIFIL siano, invece, intimiditi e condizionati da Hezbollah fino ad essere diventati, nei fatti, degli “schermi” protettivi dei terroristi. Per prima cosa va puntualizzato che Israele, da diversi giorni, ha chiesto l’allontanamento dell’inutile contingente ONU per evitare che potessero rimanere coinvolti negli scontri a fuoco. Inoltre, prima dell’azione militare ha chiesto ai militari vicini alle postazioni di osservazione di mettersi in sicurezza visto che si rifiutavano, per mere ragioni politiche, di allontanarsi dagli obiettivi dell’azione militare. È evidente che queste precauzioni hanno salvaguardato l’incolumità dei soldati dell’UNIFIL che non erano in nessun modo l’obiettivo dell’azione militare.
Proviamo a vedere l’utilità dell’UNIFIL a partire dal 2000 cioè dal completo ritiro israeliano dal sud del libano come certificato anche dall’ONU.
Il 7 ottobre 2000, pochi mesi dopo il completo ritiro israeliano, Hezbollah attacca Israele e uccide 3 soldati e ne rapisce i corpi. Poche settimane dopo l’accaduto, vengono pubblicati dei video nei quali si vede chiaramente che questa azione terroristica viene compiuta sotto gli occhi dei soldati dell’UNIFIL che non fanno nulla per fermare i terroristi neanche per recuperare i corpi dei soldati uccisi, semplicemente osservano e girano i blindati dall’altra parte. Timore o connivenza?
Il 16 febbraio 2001, un altro attacco di Hezbollah provoca la morte di un soldato israeliano. La stessa cosa si ripete il 14 aprile.
Il 12 marzo 2002, un nuovo attacco di Hezbollah provoca la morte di 6 civili israeliani. Mentre il 29 agosto. a causa di un nuovo attacco di Hezbollah. muore un soldato e altri due rimangono feriti gravemente.
Il 7 maggio 2003, un nuovo attacco di Hezbollah provoca un morto e 5 feriti. Il 20 luglio un cecchino di Hezbollah uccide due soldati israeliani. Il 10 agosto un ragazzino israeliano rimane ucciso per lo scoppio di un missile anti tank. Il 6 ottobre un ulteriore soldato israeliano viene ucciso in un attacco di Hezbollah.
Il gennaio 2004, un soldato israeliano è ucciso da un missile anticarro di Hezbollah. Il 7 maggio un altro soldato israeliano è ucciso dal fuoco di Hezbollah e molti altri rimangono gravemente feriti. Il 20 luglio due soldati israeliani vengono uccisi da un cecchino di Hezbollah.
Qui ho riportato solo i casi più gravi ma le azioni terroristiche di Hezbollah e le risposte israeliane sono numerosissime. A questo punto il Consiglio di Sicurezza approva la Risoluzione 1559 con la quale si chiede il disarmo totale di tutte “le milizie armate” (perché i terroristi non esistono) in Libano temendo una nuova guerra. L’UNIFIL non fa nulla per implementare la risoluzione.
Il 9 gennaio 2005 una bomba piazzata dai terroristi di Hezbollah in una strada sul confine uccide un soldato israeliano. Il 29 giugno un colpo di mortaio di Hezbollah uccide un soldato israeliano e ne ferisce gravemente altri 4.
Il 12 luglio 2006, l’ennesimo attacco di Hezbollah causa la morte di 2 soldati israeliani i cui corpi vendono rapiti, e il ferimento di numerosi civili nel susseguente attacco missilistico. Inizia la seconda guerra del Libano, al termine dalla quale viene approvata la Risoluzione 1701 e il contingente UNIFIL viene potenziato a oltre 12.000 soldati dei quali 2.261 sono italiani.
Dal 2006 al 7 ottobre 2023 si sono verificati centinaia di attacchi con morti e feriti. Dopo il 7 ottobre, ci sono stati oltre 60 morti tra civili e soldati israeliani, nella totale inazione degli audaci soldati dell’UNIFIL.
Lo scopo dell’UNIFIL dopo le risoluzioni 1559 e 1701 è quello di disarmare le “milizie” nel sud del Libano e coadiuvare l’esercito regolare libanese a riprendere il controllo del territorio a sud del fiume Litani. Nessuna di queste disposizioni è stata eseguita in questi 20 anni. L’UNIFIL ha lasciato che Hezbollah si armasse fino ai denti, attaccasse in continuazione Israele e di fatto di impossessasse di tutto il sud del Libano, cambiandone, persino, la composizione etnica cacciando migliaia di cristiano-maroniti. E tutto questo sotto gli occhi dei soldati UNIFIL, italiani compresi. Ma stando alle parole di Crosetto l’Italia non si fa “intimidire”. Se così è, allora, viene da pensare che l’UNIFIL e, per la sua parte anche l’Italia, era ed è connivente delle azioni di Hezbollah, visto che i soldati si sono sempre girati dall’altra parte come fecero i loro colleghi nel 2000. Evidentemente, per il duo Crosetto e Tajani, tutte le azioni terroristiche di Hezbollah (ho elencato solo le principali ma gli attacchi complessivi sono stati centinaia) non sono “violazione del diritto umanitario” o “crimini di guerra” visto che non si sono mai espressi così nei confronti di Hezbollah per non mettere in pericolo i soldati anche se non si fanno intimidire. Per Crosetto e Tajani, la totale inerzia e inazione dell’UNIFIL in questi 20 anni è, evidentemente, conforme alle Risoluzioni 1559 e 1701 e non una loro palese violazione.
La realtà dei fatti ci dice che l’UNIFIL è del tutto inutile e dannosa. Inutile, perché a fronte degli oltre 3,5 miliardi di euro spesi dai contribuenti italiani, non ha mai sequestrato un solo fucile; dannosa perché i soldati sono diventati, progressivamente, degli scudi umani utilizzati da Hezbollah per compiere attacchi terroristici dalle dirette vicinanze delle basi militari dell’UNIFIL.
Sarebbe un bene che, per la sicurezza e la dignità dei soldati italiani in Libano, essi vengano rimpatriai dai due clown e i miliardi di euro dei contribuenti spesi in modo più utile.
Come riportato da tutti i media, i due arditi ministri aspettano “le scuse dal governo di Tel Aviv”, in attesa che qualcuno gli comunichi che il governo legittimo di Israele risiede a Gerusalemme, ma si sa la geografia non è il pezzo forte dei clown.
David Elber