Il Nobel per la pace candida l'agenzia URNWA coinvolta nelle stragi del 7 Ottobre 11/10/2024
Commento di Deborah Fait
Autore: Deborah Fait

Il Nobel per la pace candida l'agenzia URNWA coinvolta nelle stragi del 7 Ottobre
Commento di Deborah Fait 

L'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi candidata al Nobel per la Pace. Non è un pesce d'aprile. Oggi sappiamo con certezza che un impiegato su dieci dell'UNRWA è membro di Hamas e che almeno 12 di loro hanno partecipato al pogrom del 7 ottobre. Sarebbe come un premio Nobel per la pace assegnato a Hamas.

Non è un pesce d’aprile, è una drammatica realtà di questo mondo che giustifica e premia il terrorismo e, per altri versi, porta alla Corte di Giustizia Internazionale con accuse gravissime quanto ridicole, Israele, una democrazia che da quel terrorismo si difende. L’Urnwa, si proprio quella, è candidata al premio Nobel per la Pace su proposta di un deputato laburista norvegese e non poteva che essere di sinistra uno che ha avuto un’idea talmente bestiale. Chiunque abbia la consapevolezza di quanto accadde il 7 Ottobre 2023,  il delirio omicida palestinese contro civili inermi israeliani, non può che considerare insopportabile una simile indecente proposta. L’Urnwa è stata fondata nel 1949 per sostenere i profughi palestinesi dopo la guerra che i paesi arabi avevano dichiarato a Israele. Tutti i milioni di profughi sparsi nel mondo a causa di guerre sono posti sotto la protezione dell’ Alto Commissariato della Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), tutti insieme. I palestinesi no. I palestinesi hanno avuto subito un trattamento di favore ed è stata creata per loro, solo per loro, un’agenzia speciale, appunto l’ URNWA (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi in Medio Oriente) il cui compito è di proteggere i palestinesi ovunque essi siano, in Libano, Giordania, Siria, Cisgiordania, Gaza.  Non solo, i profughi palestinesi sono gli unici al mondo che lo restano in eterno, che si passano la nomina di rifugiato di padre in figlio, per generazioni, fino alla fine del mondo. Un esempio: Edward Said, accademico della Columbia University, deceduto qualche anno fa, che viveva agiatamente negli Stati Uniti quando non andava a tirar sassi agli israeliani per distrarsi un po’, godeva dei diritti di rifugiato palestinese.  Già dall’inizio quindi i palestinesi, usciti da Israele durante la guerra del 1948, con la promessa di ritornare una volta distrutto il nuovo stato “sionista”, hanno avuto un trattamento privilegiato finanziato dal mondo occidentale.  Noi occidentali li abbiamo protetti e mantenuti perché potessero vivere in panciolle e passare il loro tempo a organizzare il terrorismo contro Israele. Per gestire tanti soldi e tanti nullafacenti l’agenzia ha bisogno di 30.000 impiegati tutti palestinesi, cioè 26.000 in più di quanti ne abbia la Casa Bianca che ne conta 4000. E noi paghiamo! Negli anni, vari scandali hanno colpito l’agenzia, scandali economici ma soprattutto il coinvolgimento con il terrorismo e l’educazione all’odio dei giovani palestinesi. È stato provato che i libri di testo usati nelle scuole Urnwa, sono grondanti odio per gli ebrei, demonizzazione e appelli alla jihad contro Israele. I campi estivi sono organizzati in modo da insegnare ai ragazzi dagli 8 anni in su, come accoltellare gli ebrei, come ammazzare l’odiato nemico sionista. Secondo ricerche fatte in passato, i libri di testo delle scuole gestite dall’Urnwa sono più violenti persino di quelli che usa l’Autorità palestinese. Dal 2006 le cose sono ancora peggiorate perché la vittoria di Hamas ha ulteriormente radicalizzato il personale. Quando, il 7 Ottobre 2023, Israele è stato invaso da 6000 belve assetate di sangue che hanno macellato i giovani che stavano ballando a Nova, che hanno ammazzato 1400 israeliani in un paio d’ore, che hanno dato fuoco a ogni casa di 22 kibbuzim, è stato provato che tra quei 6000 erano presenti 12 dipendenti dell’agenzia. Abbiamo nomi e cognomi, Israele ha passato le prove e i filmati all’ONU e, non ci crederete, quei 12 non sono nemmeno stati licenziati.

Regavim, un movimento ambientalista israeliano, ha presentato, provocatoriamente,  al comitato del Nobel altri candidati per la pace. Nomi e organizzazioni come, per esempio, Yahya Sinwar, o, perché no, la Fratellanza Musulmana.

"Se l'UNRWA, con il suo documentato coinvolgimento nel terrorismo, è idonea per un premio che intende onorare la pace, è giusto prendere in considerazione altre organizzazioni con precedenti simili", ha affermato il portavoce di Regavim, “Esortiamo il Comitato norvegese per il Nobel a rivalutare la sua selezione dei candidati e a rilasciare una dichiarazione chiara e inequivocabile che condanni le attività di Hamas e ripudi la candidatura dell'UNRWA per qualsiasi riconoscimento o onorificenza, in particolare non per un premio che celebra la pace e i diritti umani".

Il comitato del Nobel che aveva assegnato il premio al padrino del terrorismo, Yasser Arafat, nel 1994, che prima di lui aveva candidato, nel 1939, Adolf Hitler e Stalin nel 1945 e 1948, è intenzionato a proseguire la strada dell’orrore imboccata da tempo e l’11 ottobre sapremo se il vincitore sarà chi ha partecipato al delirio di macelleria del Sabato Nero in Israele. Se sarà così, significherà che non c’è più nulla da salvare.

Non ci resta che la speranza che è il grande segreto dell’anima ebraica, la nostra forza millenaria.

Deborah Fait
Deborah Fait