11/2/02 Dichiarazioni sconcertanti
Andrea Bonanni si sostiene la singolare tesi
Testata:
Data: 10/02/2002
Pagina: 17
Autore: Andrea Bonanni
Titolo: L'Europa sfida gli USA: soluzione politica per il Medio Oriente"



Su Il Corriere della Sera del 10 febbraio nell'articolo a pag. 17 "L'Europa sfida gli USA: soluzione politica per il Medio Oriente" di Andrea Bonanni si sostiene la singolare tesi che il governo Sharon non sia interessato al raggiungimento di una tregua ma punta solo all'annientamento dell'Anp.
A parte il fatto che se Sharon avesse voluto annientare l'Anp lo avrebbe già fatto, il governo Sharon è evidentemente interessato a raggiungere un accordo di non belliggeranza con i palestinesi dal momento che ha proposto la costituzione di uno stato palestinese sul 46-50% della West Bank.
In secondo luogo, è interessante come per la stampa italiana fare giornalismo voglia dire commentare le notizie mentre le si riportano, confondendo i fatti con le opinioni del giornalista.







Su Il Messaggero a pag. 17 in un articolo non firmato vengono riportati le dichiarazioni di Prodi il quale sostiene che: "l'UE non ha mai avuto un ruolo in Medio Oriente perchè gli Israeliani non gli lo hanno mai voluto riconoscere e questo è stato molto dannoso per la pace".
Le dichiarazioni di Prodi sono semplicemte sconcertanti dal momento che Israele non ha mai rifiutato un ruolo all'Europa come mediatrice nella tragica vertenza mediorientale. E' semmai l'Europa stessa che si è preclusa ogni possibilità di esercitare una seria azione diplomatica in Medio Oriente per via delle sue posizioni troppo anti-Israeliane dovute anche agli interessi petroliferi che l'Europa ha nei confronti dei paesi arabi.

Su Il Messaggero del 10 febbraio a pag. 17 nell'articolo "Più Europa in Medio Oriente" di Marco Conti si sostiene che gli USA e Israele sarebbero ostili ad un eccessivo ruolo politico dell'Europa per pacificare la regione. Nulla di più falso dal momento che nè gli USA nè Israele si sono opposti ad un ruolo dell'Europa nella regione.
E' stato semmai l'atteggiamento filopalestinese determinato soprattutto da motivi petrolifieri a diminuire il possibile ruolo diplomatico che l'Europa potrebbe svolgere nella regione.


Su Il Sole 24 Ore del 10 febbraio a pag, 2 nell'articolo: "Sharon-Arafat. parlatevi" Adriana Cerretelli scrive: "Riportare la politica al centro delle discussioni in Medio Oriente: questa la parola d'ordine con la quale si è lasciata ieri a Caceras (Spagna) l'Europa dei 15....................................sullo sfondo la spirale della violenza ............................la politica del muro contro muro del premier Israelian Ariel Sharon, il tentativo di marginalizzare seriamente il leader palestinese Yasser Arafat accusato di non voler seriamente perseguire l'estremismo islamico".
Innanzitutto non è vero che quella di Sharon è una politica del "muro contro muro" dal momento che Sharon ha detto che accetterà di negoziare la nascita di uno stato palestinese quando i palestinesi cesseranno del tutto ogni violenza contro Israele. Per quanto riguarda Arafat è un dato di fatto che il leader palestinese sia responsabile con il terrorismo che insanguina Israele.

Sempre su Il Sole 24 Ore a pag. 6 nella rubrica "La posta dei lettori" Angelo Mauri scrive: " Come è possibile per Arafat fermare un qualsiasi padre di famiglia di un qualsiasi campo profughi dei territori che decida di farsi esplodere a Tel Aviv o a Gerusalemme?".
E' invece possibilissimo caro Signor Mauri dal momento che Arafat dispone di una forza di polizia di circa 60.000 uomini e può dunque controllare in ogni momento i palestinesi e le aree che sono sotto il controllo dell'Anp.
Facciamo notare come Il Sole 24 Ore pubblichi questo tipo di lettere e non si preoccupi di pubblicare una sola delle numerose lettere di protesta che riceve contro il suo atteggiamento di disinformazione nei confronti di Israele.

Ancora su Il Sole 24 Ore nell'inserto culturale "Il Sole 24 Ore Domenica" a pag. 41 nell'articolo: "Ci sono musulmani e musulmani dice Joe" Manuela Gandini ci informa di un fumetto dedicato ai palestinesi scritto da un certo Joe Sacco (si vedano gli altri articoli sul fumetto di Joe Sacco presenti nel sito). Sacco sostiene che "In origine avevo un punto di vista pro-Israeliano tipico degli degli Stati Uniti.
Se non si conosce veramente la situazione l'immagine è chiara: la Palestina è terrorismo e Israele è vittima. Ma credo che sia falso".
E allora come chiamare i numerosi attentati che i terroristi palestinesi hanno perpetrato contro Israele?
Come definire gli attentati che i feddayn (con l'aiuto dell'Egitto) organizzavano contro Israele dalla striscia di Gaza negli anni '50? Come definire l'eccidio degli atleti Israeliani a Monaco nel '72? Come definire l'eccidio di una scolaresca di Maloot, in Galilea nel '74 ad opera di un commando di terroristi dell'Fplp (organizzazione legata all'Olp)?
E i numerosi attentati terroristi dei fondamentalisti islamici di Hamas tollerati da Arafat?
E l'Intifada Al Aksa (avvenuta dopo il rifiuto di Arafat alle proposte di pace di Barak che gli aveva offerto lo stato palestinese sul 97% della West Bank e la divisione di Gerusalemme?

Potremmo aggiungere altre pagine a questa tragica lista. Il signor Sacco è certamente in diritto di ignorarle, ma questa è quella che si chiama un'opinione pregiudiziale.






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