Roma e Torino. La vergogna dei ‘giovani palestinesi’
Cronaca di Alessandro Gonzato
Testata: Libero
Data: 08/10/2024
Pagina: 2
Autore: Alessandro Gonzato
Titolo: La vergogna dei Giovani Palestinesi: 'Hamas eroico'

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 08/10/2024, a pag. 2, la cronaca di Alessandro Gonzato intitolata: "La vergogna dei Giovani Palestinesi: 'Hamas eroico'".


Alessandro Gonzato

Dopo Roma, anche a Torino scontri con la polizia nei cortei pro-Palestina. Oltre all'apologia del terrorismo di Hamas. I "Giovani Palestinesi" gettano la maschera.

Zucche vuote ornate di kefiah. I Giovani Palestinesi definiscono «eroico» l’attacco del 7 ottobre di Hamas: 1.200 morti, decine di stupri, 250 ostaggi trascinati nella striscia di Gaza. «A un anno dall’eroico attacco alla Resistenza palestinese contro l’entità sionista», hanno scritto sui social, «torna ufficialmente l’intifada studentesca nelle università italiane». La peggio gioventù esalta i terroristi, odia Israele, annuncia che «il vento della resistenza soffia di nuovo» negli atenei; i Giovani avvisano che «l’anno accademico passato ha visto le prime scintille, il risveglio di una consapevolezza critica e radicale che non può essere soffocata»; rilanciano che «ora quella fiamma arde viva, più determinata, più consapevole e più pronta alla lotta». I Giovani Palestinesi erano tra gli organizzatori, assieme all’Unione democratica arabo-palestinese, della manifestazione di Roma di sabato scorso: 34 uomini delle forze dell’ordine feriti (un funzionario della Digos ha il bacino fratturato), oltre 200 teste di Gaza allontanate prima dell’inizio dal corteo non autorizzato, 51 fogli di via, 4 fermati e un arresto, quello di Tiziano Lovisolo, 24 anni, ieri convalidato per direttissima. Il giovane è stato posto agli arresti domiciliari in base a gravi indizi di colpevolezza, suffragati – secondo il magistrato – dai filmati. La Procura aveva chiesto il carcere. Lovisolo, per unirsi alla protesta, era partito da Monteprandone, in provincia di Ascoli Piceno. L’accusa è di lesioni gravi e resistenza a pubblico ufficiale.
«Grazie per la solidarietà!», ha detto all’uscita del tribunale, dove un centinaio di perdigiorno in presidio l’hanno applaudito. Poi i cori “La nostra passione per la libertà è più forte di ogni autorità” e “Tutti liberi”.
Andiamo avanti. Tra i 13 militanti del centro sociale torinese Askatasuna, identificati dalla Digos dopo i disordini della scorsa notte durante lo sgombero del presidio No Tav di San Giuliano di Susa, ci sono alcuni antagonisti destinatari del foglio di via da Roma. Figurano anche esponenti dei Carc, i Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo.
Askatasuna è stato legalizzato dal sindaco dem Stefano Lo Russo. Per manifestare contro l’alta velocità hanno lanciato bombe carta, razzi, fionde, pietre e chiodi. È parte dell’equipaggiamento usato dai violenti nella capitale.
Ieri il Consiglio comunale di Torino ha rifiutato di celebrare un minuto di silenzio in memoria delle vittime di Hamas, proposta che era stata avanzata dal centrodestra. Sempre a Torino, ieri sera, il coordinamento cittadino per Gaza ha promosso una fiaccolata: «Il diritto a resistere del popolo palestinese dev’essere tutelato e non sepolto strumentalmente sotto vuoti slogan», ha dichiarato il coordinamento. Si sono uniti due gruppi studenteschi il cui corteo non era stato autorizzato per motivi d’ordine pubblico. Davanti alla sede della Rai hanno esploso una serie di petardi, che hanno ferito due agenti, e acceso fumogeni. In serata, il corteo ha raggiunto piazza Vittorio dove alcuni militanti hanno bruciato diverse bandiere di Israele e hanno lanciato uova contro i giornalisti. Un operatore di Mediaset, colpito a un occhio, è stato soccorso dalla polizia.
Da Nord a Sud i collettivi sono pronti a interrompere di nuovo le attività universitarie. Ma sembra solo l’inizio.
Centri sociali e movimenti vari vogliono un autunno incandescente.

Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@liberoquotidiano.it