Israele si ferma per ricordare e piangere il suo dolore, ma vincerà
Commento di Deborah Fait
È passato anche Rosh haShanà, il capodanno ebraico dell’anno 5785, e tutti noi, anche se era festa, ci siamo quasi ripiegati su noi stessi con i nostri nastri gialli che ormai sono il simbolo del dolore di Israele. Le bandiere bianco azzurre e i nastri gialli sulle macchine, alle finestre, sui muri, sui vestiti delle persone, sono l’immagine di questo Paese da un anno esatto. Anche i semafori hanno un quarto oblò al cui interno si vede, sempre illuminato, un nastro giallo. Il lutto ha il colore giallo, ormai. Nelle mani dei mostri palestinesi abbiamo ancora 101 ostaggi, quanti di essi siano ancora vivi non si sa. Mi viene in mente la canzone di Eden Golan, Hurricane, perché l’uragano è ancora in atto, violento e raccapricciante. Giovani soldati, ragazzini di 18, 19 anni muoiono, oggi un terrorista a Beer Sheva nel Neghev, ha ammazzato una ragazzina di 19 anni, si chiamava Chaia, ieri sono morti in Libano undici dei nostri soldati, tutti giovani, troppo giovani. Si aspetta da un momento all’altro un attacco all’Iran da parte del nostro esercito e poi ci aspetteremo la reazione alla nostra reazione. Ma nessuno dice che l’8 ottobre dell’anno scorso, il giorno dopo l’eccidio nei kibbuzim del sud, quando Israele non aveva ancora reagito al pogrom, Hezbollah dal Libano aveva incominciato a bombardare Israele con centinaia di missili, centinaia in un giorno solo. Perché? Cosa aveva a che fare il Libano con Gaza? Niente, eppure aveva voluto scatenare un altro fronte di guerra costringendo quasi 100.000 persone a spostarsi verso il centro di Israele, bruciando campi, case, boschi, tutto quello che i loro droni toccavano. Adesso però le televisioni parlano dei poveri sfollati libanesi. Certo poveri, ma perchè non se la prendono con gli Hezbollah invece di piangere la morte del loro capo assassino! E i nostri sfollati del nord e del sud non sono poveri? Eppure nessuno li nomina, quasi fossero fantasmi. Parlano invece delle solite cazzate …se esistesse la Palestina! Ma chi non ha mai voluto la Palestina? Perchè nessuno lo dice? I palestinesi stessi non l’hanno mai voluta e non la vogliono. È stata offerta loro su un piatto d’argento molte volte, dal 1948 in poi, l’ultima volta nel 2005 quando tutti gli israeliani sono stati portati via dalla Striscia per permettere ai palestinesi di farselo questo benedetto paese. Ma loro, ricoperti di soldi a miliardi, li hanno spesi per il terrorismo. Qualcuno ha sentito un solo giornalista o opinionista ammettere questa banale verità? Nessuno! Israele ha cambiato volto, Israele ha capito. Tutti quelli ( anche politici) che prima del 7 Ottobre giuravano che bisognava dare ai palestinesi di più e sempre di più, adesso hanno finalmente capito che niente sarebbe stato mai abbastanza se non la nostra scomparsa come popolo e come Stato nazionale. Lo hanno capito tardi però perché Israele sta rischiando davvero. Ricordo che quelli di sinistra dicevano “siamo sionisti per questo dobbiamo cercare la pace e per avere la pace dobbiamo dare”. Un cavolo! Abbiamo dato, dato e ridato, ad ogni conferenza per la “pace” Israele si privava di qualcosa e loro, i palestinesi, in risposta, intensificavano il terrorismo. Ma la sinistra israeliana non lo capiva, non voleva capirlo. È dovuto accadere l’impensabile, hanno dovuto mettere i nostri bambini nei micro onde, hanno dovuto smembrare i corpi delle nostre bambine , dei giovani violentati e tagliati a pezzi, delle nostre giovani sventrate, dei nostri vecchi cui hanno cavato gli occhi. Questo hanno fatto per spiegarsi meglio, per dirci che ci odiano alla follia, per farci capire che ci avrebbero ammazzati tutti e che altri 7 Ottobre sarebbero seguiti fino alla nostra fine. La convivenza non esiste. Quando lo dicevo mi sentivo dare della fascista, della nazista. Eccola la convivenza! Il 7 Ottobre con tutto il suo orrore. Israele che piange, che urla , che non è più lo stesso paese di un anno fa. Si, si vive, si ride anche, si va al mare, si riuniscono le famiglie, intere o dimezzate dopo quel Sabato Nero, ma il dolore incombe sopra di noi come una nube nera. Sabato, 5 ottobre, in Italia, in Europa, nell’intero Occidente, migliaia di filo terroristi pro Pal, antisemiti, hanno manifestato per l’eliminazione di Israele, hanno messo una parte di Roma a ferro e fuoco, hanno dimostrato che immondizia sono, loro che difendono un popolo di terroristi contro le democrazie occidentali, contro l’odiato Israele. Ma si mettano l’animo in pace. Israele non ha paura, gli israeliani non sono spaventati, traumatizzati si ma spaventati no! E visto che l’Iran e i suoi proxy assassini hanno voluto la guerra, adesso ne pagheranno il prezzo perché Israele vincerà.
Deborah Fait