18/2/02 ASSAD IN ITALIA: DUE COMMENTI
ASSAD IN ITALIA: DUE COMMENTI
Testata: Corriere della Sera
Data: 17/02/2002
Pagina: 11
Autore: Antonio Ferrari
Titolo: L'America di Bush stia attenta a colpire l'Iraq scatenerebbe l'odio degli arabi
ASSAD IN ITALIA: PRIMO COMMENTO
Su Il Corriere della Sera a pag. 11 Antonio Ferrari intervista il dittatore siriano Bashar el Assad in: "L'America di Bush stia attenta a colpire l'Iraq scatenerebbe l'odio degli arabi".
In questa intervista odiosa Bashar el Assad si lancia in duro attacco contro il premier Ariel Sharon definendolo: "l'uomo di Sabra e Chatila" ma Assad non dice che a provocare la strage di Sabra e Chatila fu il capo delle milizie cristiano-maronite Elie Hobeika eliminato alcuni giorni fa da servizi segreti di Damasco perchè era diventato un leader scomodo per i siriani.
Assad continua sostenendo che: "l'incontro che mio padre (Assad senior) ebbe con Clinton a Ginevra era stato organizzato dagli Israeliani e in quell'incontro furono fatte delle offerte inaccettabili a mio padre".
Anche questa è un affermazione totalmente falsa dal momento che in quell'incontro Bill Clinton offrì ad Assad la restituzione alla Siria di quasi tutto l'altopiano del Golan da parte di Israele e la possibilità di un compromesso sulla riva est del Lago di Tiberiade rivendicata dalla Siria ma Assad sdegnosamente rifiutò.
Assad, poi, si spinge più oltre rimettendo addirittura in discussione l'esistenza stessa dello Stato di Israele e dichiarando che: "la spartizione della palestina fu un grave errore da parte dell'Onu e i paesi arabi ne furono informati a fatto compiuto".
Errore, i paesi arabi fu informati della proposta di spartizione della palestina mandataria britannica ben prima che questa proposta fosse messa al voto dell'Assemblea Generale dell'Onu il 29 novembre del 1947.
Assad poi continua.
In un altra intervista, sempre a pag. 11 "Condannare i Kamikaze è inutile bisogna capire le loro frustrazioni" sostiene che: " bisogna capire le sofferenze che generano questi atti e che sono dovute alle sofferenze dei palestinesi sotto l'occupazione Israeliana" e "ci devono essere delle distinzioni fra terrorismo e lotta di liberazione è quello che fanno gli Hezbollah e Hamas rientra nella seconda sfera".
Falso, dal momento che quello che fanno i terroristi di Hezbollah e Hama aiutati dal regime nazi-panarabista di Damasco non è altro che terrorismo bello e buono dal momento che il loro obiettivo è la distruzione dello Stato di Israele.

ASSAD IN ITALIA: UN SECONDO COMMENTO
I tragici quotidiani eventi che sconvolgono Israele trovano una debolissima eco nella lunga intervista che il presidente siriano Bashar el Assad ha concesso al Corriere della Sera (17 febbraio 2002) alla vigilia della sua visita ufficiale in Italia.
Tuttavia, essi costituiscono il perno attorno al quale indirettamente ed implicitamente ruotano molte delle domande del direttore del Corriere,e guidano certamente anche il pensiero espresso da Assad.
Inevitabilmente, egli evita di esprimere un giudizio negativo su Arafat, e sottolinea con forza la coesione del mondo arabo dinanzi alla minaccia di un intervento militare americano contro l' Iraq.La minaccia di uno scontro frontale senza esclusione di mezzi di offesa che gli arabi, tutti gli arabi, scatenerebbero contro gli Stati Uniti è esplicita, ferma,ed apre l'intervista quasi a volerne suggellare il senso complessivo.
Assad scopre il suo pensiero in diverse occasioni; parlando di politica interna, rispetto dei diritti e delle libertà individuali, liberazione dei prigionieri politici e prospettive di un pluralismo di opinioni, egli afferma che questi sono valori relativi, e devono essere comunque e sempre subordinati al prioritario interesse nazionale.Ugualmente, Assad relativizza in maniera quanto meno sconcertante il concetto di terrorismo.
"Credo però che in Occidente si confondano tre elementi: Islam, estremismo islamico e quello che chiamate terrorismo islamico. Il terrorista è qualcuno che per agire cerca un pretesto, una copertura". E prosegue: "Noi sosteniamo la lotta contro il terrorismo, non la guerra. La guerra al terrorismo è ideologica, non militare".Infine: "Condannare è sterile. Bisogna risalire alle cause". Dunque, per la Siria il quadro politico nel quale si inserisce come elemento centrale il terrorismo di matrice islamica, e con esecutori islamici, è diverso da quello che noi ritenevamo assiomatico: i terroristi per uccidere cercano un pretesto, ma fondamentalmente hanno ragione loro e la violenza che portano è in realtà scatenata contro di loro da altri (leggi: Stati Uniti, Israele).E gli Hezbollah in Libano (finanziati ed armati anche dall' Iran), Hamas in Palestina, sono solo dei "partiti religiosi non diversamente dai "partiti democratici cristiani" europei.
Il terrorismo, afferma Assad, è la reazione legittima quando vengono negati i diritti dei popoli.
E il rifiuto arabo della spartizione della Palestina con la creazione di uno stato palestinese, decisa dalle Nazioni Unite nel 1947? Non fu un errore,per Assad, perché le Nazioni Unite non si erano consultate preventivamente con gli stati arabi.
Infine, l' occupazione militare e la sudditanza politica imposte dalla Siria al Libano (ricordiamo che la Siria non ha mai riconosciuto la sovranità dello stato libanese)?Sono un fatto "temporaneo", legato a "fattori contingenti".
E' mancata, in questa intervista, una domanda sull' antisemitismo, del quale lo stesso Assad si è fatto artefice e propugnatore nel suo oramai celebre incontro con il Papa. Ma siamo certi che Assad avrebbe relativizzato anche questo problema.


TERZO COMMENTO
Il Presidente del Consiglio Berlusconi riceverà domani Assad in visita ufficiale. Una buona occasione per ricordare al satrapo siriano tutti quei quesiti che il Corriere della Sera ha trascurato. Il suo odio verso Israele, il suo antisemitismo scatenato e chiedergli, con queste credenziali, quale ruolo crede di poter giocare nella difficile situazione mediorientale. Non dimentichi il presidente Berlusconi di verificare di persona se Assad crede veramente che Hezbollah sia un "partito religioso" e non un gruppo terroristico.
Se glielo chiederà, e noi ci auguriamo proprio di si, dalla risposta che riceverà potrà capire chi si trova di fronte.
Invitiamo, perciò, i nostri lettori a spedire gran quantità di mail al Presidente del Consiglio, cliccando sul link sottostante.

Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com a scrivere al Corriere della Sera per protestare contro le violente e antisemite affermazioni del despota siriano, MA SOPRATTUTTO CONTRO L'ACCONDISCENDENZA DEL GIORNALISTA CHE L'HA INTERVISTATO (e ci permettiamo di consigliare al dittatore di Damasco di studiare meglio la storia degli Ebrei e dello Stato di Israele).Cliccando sul link qui sotto si aprirà una mail pronta per essere compilata e spedita.

lettere@corriere.it