Il popolo israeliano è stato lasciato solo: caro Occidente, se ti pieghi all’odio rinunci alla libertà
Editoriale di Stefano Parisi
Testata: Il Riformista
Data: 03/10/2024
Pagina: 1
Autore: Stefano Parisi
Titolo: Il popolo israeliano è stato lasciato solo: caro Occidente, se ti pieghi all’odio rinunci alla libertà

Riprendiamo dal RIFORMISTA di oggi 03/10/2024 a pag. 1, l'editoriale di Stefano Parisi dal titolo: "Il popolo israeliano è stato lasciato solo: caro Occidente, se ti pieghi all’odio rinunci alla libertà"

Stefano Parisi
Il pogrom del 7 ottobre. L'Occidente ha lasciato Israele da solo a combattere contro tutti i suoi nemici. Una scelta autolesionista.

Abbiamo lasciato gli israeliani da soli a combattere contro i nostri nemici. Ogni giorno, da un anno, migliaia di giovani israeliani vanno in guerra per la sopravvivenza del loro paese, per le loro famiglie, per la loro libertà, e per la nostra libertà. Molti di loro, più di 700, sono morti in guerra. In questo anno sono caduti su Israele più di 20.000 missili lanciati da Hamas, da Hezbollah, dagli Houti, dall’Iran. I loro capi politici e militari sono stati ricevuti dai peggiori regimi illiberali, nostri nemici.

L’ONU è nelle mani delle dittature e dei regimi più sanguinari. Le manifestazioni di antisemitismo sono esplose nelle nostre università. Giovani “democratici” riempiono i social e i loro comizi di menzogne su Israele, la sua storia, la sua democrazia. L’associazione dei partigiani glorifica il terrorismo e il massacro del 7 ottobre e lo equipara ai movimenti di resistenza e alle loro azioni contro il fascismo.

Accademici, giornalisti, intellettuali di tutto l’Occidente piegano la testa alla violenza e alla menzogna della propaganda dell’integralismo islamico. 65.000mila israeliani, drusi, ebrei, arabi, sono stati costretti a lasciare il nord di Israele, sono stati fatti evacuare per la pioggia di missili che ogni giorno cade sulle loro case. Giovani europei hanno osservato un minuto di silenzio per la morte di Nasrallah mentre giovani iraniani a Londra festeggiavano davanti all’ambasciata di Israele.

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