Riprendiamo da LIBERO di oggi, 30/09/2024, a pag. 2 con il titolo "Allarme antisemitismo nelle città italiane. 'E' caccia all'ebreo'. FdI e Lega: 'Il PD tace'" la cronaca di Enrico Paoli
Enrico Paoli
A Roma le elevate misure di sicurezza, nella zona del ghetto e attorno agli obiettivi sensibili della Comunità ebraica, sono state ulteriormente innalzate. Stessa cosa a Venezia, dove «il clima è peggiorato», come spiega Dario Calimani, presidente della Comunità ebraica della città veneta. E non va meglio in altre città del Paese, dove l’antisemitismo strisciante sta diventando un drammatico rumore di fondo.
Ma è da Milano, dove si è arrivati all’assurdo del minuto di silenzio osservato in piazza dai sostenitori di Gaza, e quindi di Hamas, per la morte del capo dell’organizzazione paramilitare islamista sciita e antisionista libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah, che arrivano i segnali più preoccupanti.
Dopo il corteo dei pro Palestina di sabato pomeriggio, con i vergognosi cartelli contro la senatrice Liliana Segre e altri ancora (definiti “agenti sionisti”), i sostenitori di Hamas hanno lanciato una vera e propria caccia all’ebreo, in vista della manifestazione del 5, a Roma. «Se c’è qualcuno che non dorme la notte ed è in grado di selezionare dei muri dove sa che all’interno di quelle case abitano degli agenti sionisti, 3,80 euro di bomboletta e comincia a scrivere», ha detto Gabriele Rubini, in arte chef Rubio, parlando durante un incontro a sostegno della cosiddetta resistenza palestinese, organizzato dai Carc. In precedenza aveva puntato il dito contro le comunità ebraiche, invitando a boicottarle. Dunque siamo alla caccia all’uomo, alla messa all’indice degli ebrei.
«Si è creata una spirale di cieco odio antisemita e appelli genocidi ormai equiparabili a quelli di matrice nazi-fascista degli anni ’30 e’40 dello scorso secolo», afferma Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano, «siamo a un passo dalla caccia all’ebreo e da atti di aperta violenza nei confronti di istituzioni ebraiche religiose e non e dei loro rappresentanti». Gli fa eco il rabbino capo di Trieste, Alexander Meloni, molto preoccupato «per quello che sta succedendo». E proprio per questa ragione Meghnagi chiede al governo, in vista dall’annunciata mobilitazione dei pro Pal a Roma, il 5 ottobre, destinata a trasformarsi in una sorta di Intifada essendo stata vietata dalla questura, una risposta «forte», Dai partiti dell’opposizione, invece, il presidente della Comunità ebraica di Milano, si aspetta una chiara «presa di distanza» dai violenti e dagli istigatori. Perché i silenzi imbarazzati finiscono per fare il gioco di Rubio e di quanti la pensano come lui, destinati a diventare i piccoli Nasrallah d’Italia.
«Dopo le liste di proscrizione verso presunti agenti sionisti», afferma il capogruppo di Fdi alla Camera, Tommaso Foti, si è compiuto un passo ulteriore verso un pericoloso delirio contro la comunità ebraica verso cui esprimiamo tutta la nostra sincera vicinanza».
«Condividiamo l’appello del presidente della comunità ebraica milanese», afferma il deputato di Fdi, Giovanni Donzelli, «invitiamo le forze di opposizione a condannare senza esitazioni questi episodi. Più volte a sinistra si è strizzato l’occhio ai fiancheggiatori di Hamas. Basta ambiguità: il segretario del Pd Elly Schlein condanni in modo netto ed inequivocabile l’antisemitismo dell’estrema sinistra». «È successo qualcosa di molto piu grave, è andata in scena una grave gazzarra antisemita e questo dovrebbe inquietare tutti, nessuno escluso», chiosa il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli. Ma nonostante tutti questi appelli, dettati dal buonsenso e dalla ragionevolezza vista la drammatica deriva antisemita imboccata dai sostenitori dei palestinesi (si va dai Centri sociali alle formazioni della sinistra radicale, come i Carc), l’occhio dei dem, ma non solo il loro, ha continuato a strizzarsi, in modo da non vedere qual è il vero pericolo del momento: non il fascismo, ma l’antisemitismo di sinistra. Solo per gli attacchi sguaiati portati alla senatrice a vita, Liliana Segre, e a quanti sono stati accusati dai manifestanti di Milano di essere agenti sionisti (dal ministro, Guido Crosetto, a Riccardo Pacifici, ex presidente della Comunità ebraica di Roma) il cuore degli esponenti del centrosinistra si è scaldato, aprendo entrambe gli occhi. «Aberrante insultare la Segre. Conferma che l’antisemitismo è diffuso e pericoloso. Grazie a Mattarella che lo ha ribadito a Marzabotto. Vicini a Liliana, testimone dell’orrore nazifascista di Auschwitz e simbolo di democrazia, pace e diritti. Per tutti i popoli». scrive sui social il senatore dem, Walter Verini, interpretando il pensiero di molti suoi colleghi.
Però c’è chi non perde l’occasione per distinguersi, come il solito Angelo Bonelli, portavoce di Europa verde e parlamentare di Avs. «Attaccare la Segre è sbagliato e grave», ma «la destra non criminalizzi le ragioni sempre più forti di chi critica legittimamente i crimini che ha commesso e sta commettendo il governo di Israele a Gaza». Perché il criminale è Israele, mica Hamas. Quanto alla Schlein si è occupata solo di Marzabotto. Qualcuno l’avvisi dell’ondata montante di antisemitismo...
Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante
lettere@liberoquotidiano.it