Riprendiamo da LIBERO di oggi, 29/09/2024, a pag. 2, con il titolo "Il blitz perfetto di Israele per eliminare Nasrallah. Le operazioni continuano", il commento di Amedeo Ardenza.
«Hassan Nasrallah ha ucciso indiscriminatamente civili israeliani e tentato di porre fine a questa guerra con la distruzione di Israele. Lo abbiamo eliminato». Così il capo di stato maggiore delle Israel Defense Forces (Idf), il generale Herzi Halevi, ha confermato l’uccisione del segretario generale di Hezbollah.
Nasrallah è morto nel bombardamento condotto venerdì pomeriggio da Israele su un quartiere meridionale di Beirut – altri bombardamenti erano seguiti venerdì sera.
“Nuovo ordine”, questo il nome in codice dell'operazione israeliana, è scattata dopo la conferma dei servizi che Nasrallah era nel suo quartier generale. È stato ucciso insieme ad altri membri di alto livello di Hezbollah, tra cui Ali Karaki, il comandante del fronte meridionale dell'organizzazione. I jet da guerra israeliani avrebbero lanciato circa 20 missili colpendo almeno sei edifici, utilizzando bombe penetranti per sfondare i bunker.
Dopo aver diffuso la voce, che Nasrallah «stava bene», sabato anche la milizia sciita ha ammesso la morte del suo capo. «Sayyed Nasrallah si è unito ai suoi compagni martiri che ha guidato per 30 anni da una vittoria all'altra», si legge nel comunicato fatto circolare dal gruppo terrorista alleato dell’Iran. La notizia dell’uscita di scena del nemico numero uno di Israele non ha lasciato la regione indifferente. Il governo siriano ha dichiarato tre giorni di lutto: un gesto dovuto da parte del presidente Bashar Assad verso il capo di una forza che lo ha molto sostenuto: è anche grazie ai miliziani sciiti di Hezbollah se il regime siriano alauita, un altro satellite di Teheran, ha potuto compiere un’operazione di pulizia etnica a danno di centinaia di migliaia di siriani sunniti. Ecco perché in rete circolano video di siriani intenti a festeggiare la morte di Nasrallah con colpi di mitra sparati in aria e dolcetti offerti ai passanti. Stessa situazione in Iran, dove però la guida suprema Ali Khamenei di giorni di lutto ne ha proclamati cinque.
Con il ritiro di Israele dal sud del Libano nel 2000, fra il Paese dei Cedri e lo stato ebraico non esistono dispute territoriali; eppure Hezbollah ha sempre rivendicato il suo ruolo di “resistenza” contro i sionisti, con i quali ha combattuto con ferocia nel 2006. In un post su X il ministero degli Esteri di Teheran ha pianto la scomparsa di Nasrallah, assicurando che i suoi obiettivi «saranno raggiunti con la liberazione di Gerusalemme». Di opposto tenore le parole del presidente Usa Joe Biden secondo cui l’uccisione di Nasrallah «è una misura di giustizia per le sue numerose vittime, tra cui migliaia di americani, israeliani e civili libanesi».
La morte del capo di Hezbollah non mette però fine alla conflitto. Sabato le Idf hanno continuato a colpire obiettivi del gruppo sciita in tutto il Libano. A Beirut hanno cercato di uccidere Nabil Qaouk, alto dirigente della milizia. Il governo libanese ha convocato una riunione d’emergenza denunciando come 1.030 persone (fra le quali 56 donne e 87 bambini) sarebbero rimaste uccise nei bombardamenti israeliani. Ieri lo stesso governo ha anche impedito a un aereo in arrivo da Teheran di atterrare a Beirut; una decisione «responsabile», secondo un portavoce militare israeliano, presa per evitare che le Idf bombardino anche lo scalo allo scopo di impedire l’arrivo di forniture militari a Hezbollah nella morsa delle bombe.
Secondo fonti media turche le Idf avrebbero interrotto le comunicazioni della torre di controllo dello scalo, ordinando agli aerei iraniani di stare alla larga; ma Israele starebbe anche cercando di bloccare i rifornimenti militari via terra. Ieri, intanto, sul nord dello stato ebraico sono piovuti oltre 90 missili dal sud del Libano mentre dallo Yemen un missile balistico terra-terra che puntava sul centro dello stato ebraico è stato intercettato dal sistema antimissile Arrow. Un clima che non sembra favorire la possibilità di una tregua: a chi esercita pressioni su Israele perché si fermi risponde lo stesso comunicato di Hezbollah sulla morte del proprio leaeder.
Nel testo la milizia promette «di continuare il percorso della jihad contro il nemico, a sostegno di Gaza e della Palestina, e in difesa del Libano».
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