Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - il commento di Lior Ben Ari tradotto da YnetNews dal titolo "Quelli di Hezbollah ci hanno massacrato, violentato, seppelliti vivi".
Molti siriani, soprattutto sunniti, non hanno dimenticato il ruolo feroce svolto da Hezbollah nella guerra civile del loro paese, dove la milizia jihadista libanese filo-Iran ha massacrato indiscriminatamente i loro amici e familiari. Come parte del cosiddetto “asse della resistenza” iraniano-sciita, Hezbollah ha attivamente sostenuto il regime del presidente alawita siriano Bashar al-Assad, combattendo a fianco delle forze sciite e alawite contro i ribelli. Temendo di perdere la loro cruciale testa di ponte in Siria, Iran e Hezbollah, insieme alla Russia, hanno fornito un aiuto determinante all’esercito di Assad, che alla fine ha portato alla sconfitta dei ribelli. Hezbollah è accusato d’aver perpetrato numerose atrocità, durante il conflitto interno siriano. Il gruppo schierò truppe in varie parti del paese e molti dei suoi comandanti vi hanno acquisito una vasta esperienza di combattimento, che ora può essere utilizzata nella loro guerra contro Israele. Di fronte ai recenti colpi inferti a Hezbollah, in Siria si è manifestata un’esultanza inequivocabile, in particolare sui social network, poiché coloro che hanno sofferto per mano di Hezbollah ora ne celebrano le dolorose sconfitte. Il giornalista siriano Hadi al-Abdallah ha pubblicato un video su X in cui spiega perché vi sono tanti siriani che si oppongono a Hezbollah, che considerano terroristi i suoi affiliati e che celebrano ogni attacco israeliano contro il gruppo. Nel video postato giovedì, sottolinea che non importa chi attacca Hezbollah: “Anche se venisse il diavolo in persona a uccidere i delinquenti di Hezbollah – dice – saremmo allo stesso modo felici”. Nella clip di sette minuti, Abdallah mostra filmati delle azioni di Hezbollah in Siria, raccontando le crudeltà commesse dal gruppo. Presentando alcun immagini, spiega: “Questo filmato mostra i combattenti di Hezbollah che attaccano la città di Zabadani nella regione siriana di Qalamoun. Odio cieco. Hanno attaccato le case dei civili e tutti coloro che vi si trovavano: donne, bambini, anziani. L’unica cosa che contava per loro era uccidere”. Anche la rete saudita Al Arabiya ha pubblicato un video che mostra le reazioni festose in Siria dopo le esplosioni della scorsa settimana dei dispositivi di comunicazione di Hezbollah in Libano. In una scena, si vede un uomo che distribuisce dolci dicendo: “Questo è per celebrare la morte di alcuni, o molti, membri del partito iraniano in Libano (Hezbollah)”. Un’altra clip mostra un uomo che dice: “I cercapersone sono esplosi. Che bella notizia. Noi siriani non siamo abituati a sentire notizie così belle”. Il video include anche le reazioni di utenti siriani su X, molti dei quali si oppongono con veemenza a Hezbollah. Un utente ha scritto: “Il mio problema con Hezbollah è che hanno ucciso mio fratello e i miei cugini. Hanno ucciso la figlia del nostro vicino, una bambina di meno di un anno, mentre era tra le braccia della madre. Hanno ucciso la mia gente a Madaya. Il mio problema con Hezbollah è che hanno distrutto il mio paese”. Un altro utente siriano aggiunge: “Hezbollah ha preso parte all’uccisione del popolo siriano nei modi peggiori, compresi assedi e fame. Tutte le persone libere, e quelle oppresse dall’Iran e dalle sue milizie, oggi hanno il diritto di gioire”. Al Arabiya sottolinea che molti siriani descrivono le esplosioni dei cercapersone, uno dei colpi più significativi subiti da Hezbollah nella sua storia, come “la punizione per l’uccisione di bambini e lo stupro di donne da parte di Hezbollah”. Anche il giornalista siriano Qutaiba Yassin sabato scorso ha postato su X la sua analisi degli eventi, scrivendo: “Tutte e tre le forze responsabili di ciò che hanno subìto i siriani, Russia, Iran e Hezbollah, sono cadute in trappola”. E aggiunge: “Da oggi Hezbollah non sarà più la stessa. Ora Hezbollah è all’inizio della fine”. Venerdì sera, mentre Hezbollah iniziava a rendere pubblici i nomi dei suoi combattenti uccisi nei recenti attacchi israeliani e nelle uccisioni mirate di alti comandanti della Forza Radwan nel sobborgo Dahieh di Beirut, molti siriani hanno prontamente reagito all’annuncio ufficiale della morte di un terrorista di nome Hussein Ali Ghandour. Su X sono apparsi diversi post su Ghandour che, secondo un video pubblicato dalla rete saudita Al Hadath, era noto in Siria come il “Macellaio di Madaya”, responsabile d’aver fatto morire di fame i siriani e di averli seppelliti vivi. (Da: YnetNews, 23.9.24)
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