Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - un commento di Ben Lazarus tradotto da Times of Israel, dal titolo "Semplice: basta leggere il loro slogan".
In realtà, è davvero di una semplicità sconcertante: è il loro slogan. Negli ultimi mesi ho trascorso una discreta quantità di tempo a cercare di esprimere il mio punto di vista sulla follia che ci sta accadendo attorno. Per molti versi, è il mio meccanismo di sopravvivenza, anche se a volte mi perdo nell’apparente complessità della situazione. Ma gli Houthi hanno reso tutto incredibilmente semplice. Essendo probabilmente i meno sofisticati dell’asse del terrore iraniano in termini di abilità mediatica, non hanno ancora avvertito la necessità di sbianchettare in modo politicamente corretto il loro slogan: il loro slogan ufficiale, quello che espongono sulle loro bandiere. Dice apertamente ciò che, ritengo, molte persone in fondo sanno bene: che il credo fondamentale degli Houthi e, a mio avviso, dei loro colleghi terroristi di Hamas, Hezbollah e Iran, è: “Morte all’America, morte a Israele e maledizione sugli ebrei”. Purtroppo, non c’è alcuna possibilità di negoziato con questa visione del mondo. Fine. Non è il punto di vista di coloro che a loro si oppongono: Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Marocco. E non credo che rappresenti il punto di vista dell’islam moderno. Ma è il punto di vista di quei gregari che hanno attaccato il 7 ottobre e contro stiamo combattendo per la nostra esistenza. Eppure, è Israele che viene accusato di genocidio. Quando questa follia finirà non lo so, ma il mondo sembra completamente cieco davanti alla semplice verità: sia che venga trasmessa in diretta il 7 ottobre mentre stupravano, assassinavano e sequestravano (101 ostaggi sono ancora là, e li vorrei tutti a casa subito), sia che venga esibita come slogan nazionale o scandita nel parlamento iraniano. Questa forma di terrore deve essere fermata. Purtroppo non si fermerà finché questi gruppi avranno la possibilità di esercitare potere. Come nota a piè pagina: lo slogan rende le cose un po’ più difficili a coloro che sostengono che vi sia una vera distinzione tra antisemiti e antisionisti (vale a dire, coloro che negano il diritto degli ebrei al loro stato nazionale a Sion). (Da: Times of Israel, 20.9.24)
Per inviare a israele.net la propria opinione, cliccare sull'indirizzo sottostante
http://www.israele.net/scrivi-alla-redazione.htm