Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 26/09/2024, a pag. 2, con il titolo "Il leader ucraino all’Onu: «Il Cremlino vuole colpire i nostri impianti nucleari»" la cronaca di Viviana Mazza.
Viviana Mazza
«Ho ricevuto un rapporto allarmante dall’intelligence», ha detto Volodymyr Zelensky ieri all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. «Sembra che Putin stia pianificando attacchi contro i nostri impianti nucleari per disconnetterli dalla rete. Tra l’altro, signore e signori, la Russia ottiene immagini e informazioni dettagliate sui nostri impianti nucleari grazie ai satelliti di altri Paesi. Un qualsiasi attacco missilistico o con i droni, un qualsiasi incidente nel sistema energetico potrebbe portare a un disastro nucleare. Mosca deve capirlo. E questo dipende dalla vostra determinazione nel fare pressione sull’aggressore».
Se la Russia usa lo spettro della guerra nucleare per dissuadere gli alleati dell’Ucraina dall’aiutarla militarmente, Zelensky evoca il pericolo di un disastro atomico se il conflitto continua così. «E se, Dio non voglia, la Russia dovesse provocare un disastro nucleare in una delle nostre centrali, le radiazioni non rispetteranno i confini di Stato: diversi Paesi potrebbero subire conseguenze devastanti».
Zelensky esorta i membri dell’Onu a non dimenticare il suo Paese, mentre l’attenzione del mondo si sposta sul Medio Oriente. Oggi alla Casa Bianca Biden annuncerà 8 miliardi di dollari in aiuti militari all’Ucraina, mentre Zelensky gli presenterà il suo «piano della vittoria». Alcuni diplomatici e analisti ucraini temono però che l’obiettivo di mettere in atto questo piano prima dell’insediamento di un nuovo presidente alla Casa Bianca a gennaio sia irraggiungibile. Zelensky probabilmente non incontrerà Donald Trump, che — secondo fonti citate dal sito Politico — si sarebbe irritato per la sua visita a una fabbrica di munizioni a Scranton, in Pennsylvania.
Il rapporto e l’allarme
Se, Dio non voglia, la Russia dovesse provocare un disastro nucleare in una delle nostre centrali, le radiazioni non rispetteranno i confini
«L’invito all’Ucraina a far parte della Nato è parte del piano per la vittoria», che include «elementi diplomatici e militari», come anticipato dal capo dello staff di Zelensky, Andrii Yermak. Gli ucraini sollecitano gli alleati a non credere alle minacce russe e chiedono di poter usare i missili a lungo raggio per colpire più in profondità nel territorio nemico. L’ambasciatrice Usa all’Onu Linda Thomas-Greenfield, già informata sul piano, ha detto che «potrebbe funzionare», altri si chiedono come. Il presidente ceco Petr Pavel, che pure è un forte sostenitore di Kiev, ha detto al New York Times che, con leader come l’ungherese Orbán a spezzare l’unità europea e con la «stanchezza» per la guerra «che cresce ovunque», l’Ucraina dovrà essere «realistica»: «L’esito più probabile sarà che una parte del territorio finirà sotto occupazione russa, temporaneamente». E quel temporaneamente, aggiunge, potrebbe durare anni.
All’Onu Zelensky ha condannato l’appoggio di Iran e Nord Corea al Cremlino, ma ha anche affermato che i piani di pace alternativi (di recente ha respinto una proposta di Brasile e Cina) «danno a Putin lo spazio politico per continuare la guerra» e ha ironizzato: «Qualcuno forse vuole un Nobel per la Pace per una tregua che congela il conflitto, anziché una vera pace, ma l’unico premio che Putin vi darà è altra sofferenza».
Gli alleati
Ringrazio Biden, voi amici e la premier italiana Giorgia Meloni per avere organizzato l’incontro di oggi per la ricostruzione dell’Ucraina
In serata, all’InterContinental di New York, Biden è stato affiancato da Zelensky, da Ursula von der Leyen e dal britannico Keir Starmer nel presentare una «dichiarazione congiunta di sostegno per la ripresa e la ricostruzione dell’Ucraina», firmata da oltre 30 Paesi e dall’Ue: il testo ribadisce l’impegno preso al G7 in Puglia a supportare militarmente e finanziariamente Kiev, incluso il lancio entro la fine dell’anno del prestito Extraordinary Revenue Acceleration per 50 miliardi di dollari garantiti dagli asset russi congelati, mentre Kiev si impegna in riforme interne «necessarie», tra cui quelle anticorruzione.
«Ringrazio Biden, voi amici e la premier Giorgia Meloni nell’aver organizzato l’incontro di oggi», ha detto Zelensky. Meloni e il canadese Trudeau si sono collegati in video: «Caro Volodymyr — ha detto la premier da Roma — saremo al tuo fianco finché sarà necessario».
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