Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - il commento di Fred Maroun (un arabo canadese di origine libanese), dal titolo "Una guerra di pura autodifesa", tradotto da Times of Israel.
Fred Maroun
Mentre il governo fantoccio libanese si lamenta con le Nazioni Unite di quella che chiama “l’aggressione israeliana al Libano”, come libanese vi dico che ogni libanese che non sia stato totalmente indottrinato ad odiare gli ebrei sa che la denuncia del primo ministro libanese Najib Mikati è disonesta.
Sappiamo tutti che la realtà è piuttosto semplice: Israele deve proteggere i suoi cittadini e questo richiede di porre fine agli attacchi di Hezbollah contro Israele. Come ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog, “Israele non cerca la guerra, ma abbiamo il diritto e il dovere di difendere la nostra popolazione”.
La guerra di Israele contro Hezbollah è la forma più pura di autodifesa. Hezbollah non ha assolutamente nessuna legittima ragione per attaccare Israele, e Israele non ha assolutamente nessuno scopo in Libano se non quello di porre fine agli attacchi di Hezbollah contro Israele.
Israele non ha alcun interesse a conquistare terra libanese. Anche quando in passato Israele ha occupato terra libanese, non ha costruito un solo insediamento su quella terra. Israele non ha alcun interesse a distruggere il Libano. Israele si è persino offerto di aiutare il Libano in passato.
Israele sarebbe pronto a firmare un accordo di pace con il Libano in qualsiasi momento, ma è il Libano che si è sempre fermamente rifiutato.
Anche dopo che Hezbollah ha iniziato ad attaccare Israele a seguito dell’aggressione di Hamas contro Israele del 7 ottobre, ci sono voluti più di undici mesi perché Israele iniziasse finalmente a rispondere agli attacchi di Hezbollah in un modo che possa avere un effetto deterrente su Hezbollah.
Israele non è nemmeno interessato a un’operazione di terra in Libano, che intraprenderebbe solo come estrema risorsa.
L’obiettivo della guerra che i rappresentanti israeliani a tutti i livelli continuano ripetutamente a spiegare è abbastanza semplice: la possibilità per gli israeliani del nord di tornare in sicurezza alle loro case. Anche il leader dell’opposizione, Yair Lapid, spesso estremamente critico nei confronti del governo di Benjamin Netanyahu, sostiene inequivocabilmente questo obiettivo e gli attacchi contro Hezbollah.
Sul quotidiano libanese L’Orient-Le Jour, il direttore Anthony Samrani ha scritto che “Nasrallah ha portato il Libano sull’orlo dell’abisso” e che “Hezbollah sta perdendo questa guerra, e il Libano con lui. Anche se Nasrallah non lo ammetterà”.
Ma Samrani non dice la verità fondamentale di questa guerra. Pone la domanda “Come porre fine a questa guerra una volta iniziata?”, ma non risponde. Forse ha paura di cosa potrebbe fargli Hezbollah se rispondesse.
Quindi, lo farò io per lui: Hezbollah può porre fine alla guerra in qualsiasi momento accettando di non attaccare più Israele. Questo è ciò che si deve affermare, e ripetere.
Ma invece di affermare questa ovvia verità, Samrani si è rifugiato nell’incolpare Israele. Ha scritto: “È Netanyahu che ora vuole spingerci oltre il limite. Come a Gaza, la politica di distruzione sistematica alimenterà solo odio e desiderio di vendetta”.
Odio e vendetta sono chiaramente ciò che anima Hezbollah. Su questo ha ragione. Ma se è vero che gli attacchi di Israele possono alimentare l’odio, d’altra parte Hezbollah e quindi il Libano (perché, siamo onesti, il Libano ha permesso a Hezbollah di diventare ciò che è oggi) non hanno lasciato altra scelta a Israele.
Quindi, demonizzando ulteriormente Israele Samrani aiuta Hezbollah, anche se ammette quanto male ha fatto Hezbollah al suo paese.
L’odio per Israele è al centro del conflitto tra Israele e mondo arabo, e quella è la causa principale che deve essere eliminata. Ma i cittadini israeliani non possono stare ad aspettare che quell’odio secolare si dissolva prima di poter tornare alle loro case. Hanno bisogno che a Hezbollah venga imposta deterrenza adesso.
Demonizzare Israele non risolve i problemi del Libano. Li peggiora soltanto, incoraggiando Hezbollah. Se Samrani e altri vogliono salvare il Libano, devono fare pressione dove è necessaria.
Mentre Israele esercita pressione militare su Hezbollah, anche la pressione diplomatica deve essere fatta su Hezbollah. È solo dissuadendo Hezbollah che il Libano può essere salvato da ulteriore distruzione.
(Da. Times of Israel, 24.9.24)
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